Matteo Renzi a Genova, sul treno Destinazione Italia si parla di musica e spettacolo

Genova, 29/11/2017.

Da Genova a Sanremo, nei vagoni del treno Destinazione Italia, che sta portando il segretario del Pd Matteo Renzi lungo lo Stivale,  una tavola rotonda per fare il punto sui bisogni del mondo dello spettacolo. Dalla nuova legge appena approvata, a quello che ancora serve fare.

Con quella che è ormai diventata una divisa: jeans e maniche di camicia; la dialettica di sempre e il sorriso sicuro, il segretario del Pd, dopo la visita al cantiere dello Scolmatore del Bisagno nel capoluogo ligure, con il Freciabianca che lo sta portando in giro per l'Italia, parte alla volta di Sanremo. Nel tragitto un dialogo con gli esponenti del mondo dello spettacolo genovese, perché: «Molto spesso la musica e lo spettacolo dal vivo non vengono considerati come un pezzo importante dell'economia del nostro paese. Invece vogliono dire posti di lavoro e imprenditori che rischiano», dice Renzi tra un sorso di caffè fumante, un pezzo di focaccia genovese e un vassoio di baci di dama. «L'investimento in cultura - osserva - è lo strumento attraverso il quale passa un senso di cittadinanza forte». Questo il motivo per cui «da Genova, la città dei cantautori, a Sanremo la città del Festival, abbiamo deciso di fare questo incontro». 

Di argomenti sul tavolo ce ne sono tanti e a sollevarli gli esponeneti del mondo della musica e del teatro genovese, come Vincenzo Spera presidente di Assomusica; Maurizio Roi sovrintendente del Teatro Carlo Felice;  Amedeo Romeo direttore del Teatro della Tosse, il compositore Aldo De Scalzi e il musicista Edmondo Romano in rappresentanza del MIG-Musicisti Indipendenti per Genova, che si sono seduti insieme a Renzi e Anna Ascani, responsabile Pd  della cultura, per discuterne. All'incontro c'eano anche la ministra Marianna Madia, il consigliere regionale Pippo Rossetti, la capogruppo del Pd in Liguria Raffaella Paita e il segretario del Pd genovese Alberto Pandolfo. 

Finalmente dopo tanti anni di attesa è stata da poco approvata una legge sullo spettacolo che, sottolinea Ascani: «prevede risorse, riconoscimenti a settori specifici della cultura, il riconoscimento ai lavoratori dello spettacolo, cioè chi sta dietro le quinte e il riconoscimento degli artisti che fanno gli spettacoli e dà anche spazio alla formazione dei bambini e dei ragazzi». 

Una legge che è stata accolta con soddisfazione anche dal presidente di Assomusica perché sancisce «un riconoscimento costituzionale del valore culturale della musica popolare e a catena ci sono una serie di conseguenze come l'introduzione nella scuola di questa musica che si cerca di equiparare a tutti gli altri settori dello spettacolo».La musica è anche il mondo di Aldo De Scalzi che ha sollevato una questione non secondaria: «Non si può sempre pensare solo alla musica dei grandi concerti e dei grandi numeri. Ci sono giovani musicisti, di grande talento, che suonano nei piccoli club e che portano fermento e nuovo pubblico». È anche su loro che bisogna puntare per un settore come quello della musica della musica vivo che vede «L'Italia al sesto posto al mondo, tra i più grandi mercati con ricavi nel 2017 quantificati in circa 721 milioni di dollari americani, con una previsione di crescita per il 2021 di circa 832 milioni di dollari Usa - preceduta, in ordine, da Usa, Germania, Inghilterra, Giappone e Francia», quantifica Spera.

Il direttore del teatro della Tosse ha sottolineato la necessità di promuovere azioni per incentivare i giovani ad andare a teatro: «Molto spesso il teatro non riesce a presentarsi per quello che è, cioè con un linguaggio contemporaneo. Quindi è importante che il rapporto con la fascia d'età tra i 18 e 25 anni cresca per far vedere loro che nel teatro ci sono forme e argomenti che li rguardano». Per realizzare questo «da parte nostra dobbiamo continuare a proporre questi nuovi linguaggi, mentre quello che chiediamo alla politica è di fare attenzione che questa fascia di età possa essere favorita per fruire gli spettacoli teatrali».

Per Roi, invece sono tre i temi essenziali che ha portato all'attenzione di Renzi: «il lavoro, l'accesso alla cultura e la questione di produrre opere nuove e riscoprirne dal passato». Oltre a cosentire ai ragazzi di andare a teatro con biglietti agevolati.

Ma affinché dalle parole scritte si passi ai fatti servono i decereti attuativi e con determinazione, gli esponenti del mondo dello spettacolo, hanno chiesto che si faccia in fretta.

Di Rosangela Urso

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