Festival Musicale del Mediterraneo 2017: i concerti dal pianista di Siria a Mandela

Genova, 25/08/2017.

Canta il Mediterraneo: nei deserti arroventati da suoni e silenzi, oltre la guerra, sulle rovine impastate da polvere, sibili e pianti. Il Mediterraneo canta oltre gli orizzonti di spazio e di tempo. Non sa leggere il canto, non intende le ragioni degli esseri umani. Conosce l'incontro, il senso del viaggio. Da venerdì primo a sabato 30 settembre torna a Genova l'appuntamento con il Festival Musicale del Mediterraneo 2017, organizzato e prodotto dall'associazione Echo Art sotto la direzione artistica di Davide Ferrari. A fare da filo conduttore a questa 26esima edizione, il tema musica apolide: radici che, viaggiando, sanno trasformarsi e trasformare.

Ad aprire il programma del Festival Musicale del Mediterraneo 2017 la «musica apolide per eccellenza», per usare un'espressione di Davide Ferrari: quella dei Tuareg. Venerdì primo settembre (ore 20.30), nel Giardino Superiore di Palazzo Biancoil nomadismo dei Tuareg incontrerà il blues, che affonda le sue radici proprio nel deserto del Niger. Protagonisti i Tuareg Anewal e Paolo Bonfanti, genovese che ha incrociato la sua strada con gli Stati Uniti e con nomi come Corsi e Gambetta. Un'occasione per aprire una finestra e «vedere cosa succede nella trasformazione delle musiche che viaggiano», sottolinea Ferrari. 

A precedere il concerto inaugurale, le percussioni dal mondo invaderanno il centro storico di Genova all'insegna della contaminazione. Il concerto itinerante World Percussion Meeting/Murga Invexendà, in programma sia venerdì primo che sabato 2 settembre alle ore 18, partirà da via Garibaldi e giungerà in piazza De Ferrari, facendo risuonare la vegia Zena passando per la Maddalena, Campetto, Banchi e San Lorenzo. 

Sabato 2 settembre il Festival Musicale del Mediterraneo 2017 di Genova toccherà la speranza, quella che sa guardare oltre la guerra. A Palazzo Tursi, alle ore 20.30, arriverà Aeham Ahmad, il giovane pianista che ha suonato tra le macerie alle porte di Damasco conosciuto come il leggendario pianista di Yarmouk. Musica come messaggio in un momento drammatico, musica per disinfettare scoppi e lacrime, per dire che «la cultura e la musica vivono comunque», sottolinea Ferrari andando con la memoria a un'altra guerra - quella di Sarajevo - a un'altra umanità che ha voluto resistere. Durante la serata ad Aeham Ahmadsarà consegnato il Premio alla carriera di Lineatrad

Vous avez dit primitifs?: questo il titolo del concerto di domenica 3 settembre (ore 17.30) al Castello D'Albertis. In programma una performance condotta da Guy Thevenon per andare all'indietro nel tempo, alle origine dell'essere umano. Amuleti, percussioni per piedi e mani, legni, pietre e non solo: attraverso questi strumenti primitivi -raccolti dal musicista e musicoterapeuta - Thevenon racconterà «l'essere umano delle origini che si è presentato attraverso il suono e la musica», afferma il direttore artistico che sottolinea come l'incontro sia adatto anche ai più piccoli

Dopo Refugees for refugees, progetto che unisce musicisti di provenienze diverse, ma tutti rifugiati in Belgio (mercoledì 6 settembre, ore 20.30, Palazzo Ducale), al Festival Musicale del Mediterraneo 2017 di Genova il Giappone incontrerà l'Occidente. In programma - giovedì 7 settembre (ore 20.30) a Palazzo Tursi - il concerto di Joji Hirota & Iroha Strings Group. Joji Hirota, interprete del tamburo rituale taiko, «canterà e suonerà anche il flauto shakuachi - afferma Davide Ferrari. Sarà accompagnato da un quintetto d'archi di musicisti giapponesi che vivono in Italia in un evento di grande dolcezza e qualità. Le musiche - continua - si rifanno alla tradizione giapponese, ma sono state scritte con un orecchio occidentale». 

Dal Giappone la valigia di viaggio della manifestazione condurrà direttamente ad affacciarsi sull'Oceano, tra il blu del mare, il vento e l'anima dell'Algarve, sulla sconfinata immensità del Fado e oltre. Venerdì 8 settembre (ore 21) in scena, a Palazzo Tursi, il duo Flor de sal ovvero Ana Figueira e Zé Francisco. Il concerto segna la prima delle collaborazione del Festival Musicale del Mediterraneo 2017, qui in un appuntamento in co-produzione con il Collegium Pro Musica.

Le braccia della madri che sanno cullare, le loro voci che sanno dire che ogni cosa andrà bene nonostante tutto non sconoscono confini: sono musica apolideSabato 9 settembre (ore 17.30), si cercherà di «creare un grande casa nel chiostro di Sant'Agostino», afferma il direttore artistico del festival. In programma le Ninna nanne dal mondo proposte dalle Tetra, quattro donne con base in Svezia le cui radici parlano di terre scandinave, ma anche greco, caraibico e arabo. «Mi piacerebbe - continua Ferrari - che fossero presenti madri di diverse culture e che potessero interagire con le cantanti, che hanno chiesto di fornire loro anche una ninna nanna in genovese». Concerto rinviato al 12 settembre alle 18 causa allerta rossa.

Il programma del Festival Musicale del Mediterraneo 2017 a Genova proseguirà, poi, con Il suono magnetico del Theremin di Pamelia Stickney, l'unico strumento elettronico che non si deve toccare per essere suonato (mercoledì 13 settembre, ore 20.30, Palazzo Rosso) e con due co-produzioni. La prima parla di cultura occitana e di una Marsiglia cosmopolita che sa andare oltre i confini della tradizione con i Cor de la plana, in concerto giovedì 14 settembre (ore 21) a Palazzo Tursi (co-produzione con Musicaround). La seconda dipinge Exotica 2.0, un omaggio a Mauricio Kagel e Aldo Mondino dove la musica contemporanea incontra quella fuori dai confini europei. In scena, venerdì 15 settembre (ore 17.30) al Castello D'AlbertisEutopia Ensemble e Banda di piazza Caricamento (co-produzione con Il Gioco dell'Arte). 

Il programma del Festival Musicale del Mediterraneo si chiuderà con un altro omaggio, con una serata dedicata aNelson Mandela. In un luogo ancora a sorpresa sabato 30 settembre, alle ore 21, la storia e il pensiero di questa figura che ha molto interessato il direttore Davide Ferrari, sarà raccontata da una performance pronta ad attraversare il linguaggio delle arti, mettendo insieme musica, immagini, teatro e danza con la presenza di un coro di voci Zulù Insingizi e l’azione teatrale dell’attore Tapa Sudana.

Musica, dunque, che dovrebbe essere vissuta come possibilità di stare insieme, di condividere emozioni, di lavorare su memoriemusica apolide dove quell'a privativa diventa spazio da scrivere. Perché, come ricorda Davide Ferrari, se, da una parte, «l'essere apolide indica la perdita dei nostri riferimenti», vuol dire anche «diventare esseri umani nel mondo». E la musica senza cittadinanza, per Ferrari, fa rima con la domanda cos'è la musica. «La musica può essere connotata geograficamente, culturalmente, ma quando viene fruita altrove si trasforma». Cosa succede? Come viene percepita? È lì, nello scrutare dentro al farsi dell'esperienza musicale, che risiede l'interesse del direttore artistico. Sorgono nuovi margini da riempire di senso. Un rito che diventa un nuovo rito, che, ogni volta, nasce e si rinnova. Anche sul palco di un «festival che è come il mare, il Mediterraneo, crocevia di culture da secoli e secoli». 

Biglietti Festival Musicale del Mediterraneo 2017 a Genova: ingresso intero 10 euro, ridotto 8 euro, abbonamento 60 euro che permetterà di usufruire a tutti i concerti in programma. Parata in centro storico a fruizione gratuita. Biglietteria in sede di concerti a partire da 1 ora e 30 prima dell'inizio dei concerti. Informazioni: 010 2542604, 335 6184611, info@echoart.org

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Di Federica Burlando

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