Festival delle geografie 2017 a Levanto, Bonassola e Framura

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Genova, 23/03/2017.

Ci sono onde che hanno la nostra forza, il bisogno che stringe di farci accarezzare; mari che non sappiamo navigare. Ci sono geografie da attraversare tra la polvere che si mescola alla pelle e viaggi da solcare sulla barca dell'immaginazione.

Alle geografia, quella che non sta mai ferma, quella che si muove e fa muovere, è dedicato il Festival delle geografie in programma a Levanto, Bonassola e Framura da venerdì 7 a domenica 9 aprile. Un plurale che punta l'ago della bussola verso la diversità, la molteplicità. Conferenze, mostre, escursioni, uscite in mare e anche prodotti tipici del territorio: questi gli ingredienti di un evento che, nel segno del cartografo settecentesco Matteo Vinzoni, che in queste terre ha visto la luce, punterà la rotta verso i giorni nostri.

Durante la tre giorni sarà possibile cogliere il profumo della natura, il panorama che si arrampica nel mare e nuota nella terra attraverso 18 escursioni, «un'occasione per conoscere un territorio che ha ancora molte potenzialità da dischiudere», come la definisce Laura Canale delle Officine del Levante che, in collaborazione con i comuni di Framura, Bonassola e Levanto e del Club per l’Unesco di Levanto e Cinque Terre, hanno organizzato la manifestazione.

Dalla passeggiata nella Levanto medievale all'escursione La Spezia - Porto Venere - Levanto, dalla mini-crociera alla scoperta delle grotte marine tra le Baie del Levante e le Cinque Terre ai trekking attraverso le bellezze paesaggistiche della zona come quello che toccherà il Monte Rossola, Scernio, Bonassola e Levanto fino alle escursioni in e-bike con degustazione di prodotti tipici: questo lembo di Liguria colorata di blu, verde e sole è pronta a lasciarsi camminare.

Anche I sapori del territorio saranno protagonisti della tre giorni: in diversi locali, infatti, ci sarà la possibilità di degustare e acquistare specialità da assaggiare (info@occhioblu.it).

Il viaggio del festival navigherà sulla terra, percorrerà il mare, si perderà nello spazio e camminerà nella mente anche attraverso una serie di incontri, conferenze e dibattiti. Con il climatologo Luca Mercalli (sabato 8, Levanto), per esempio, si affronterà il rapporto tra cambiamenti climatici e umanità; con i velisti per caso Patrizio Roversi e Syusy Blady (sabato 8, Levanto) si percorreranno Le mappe impossibili.

Il festival non mancherà di tuffarsi nella più stringente contemporaneità con Carlo degli Abbati e il suo All'interno della nebulosa islamista-jihadista (sabato 8, Levanto) e puntando l'attenzione su La cartografia nell'epoca degli smarthphone e i progetti open street map (Alessandro Palmas e Stefano Giuliani, venerdì 7 a Levanto).

Conoscere la terra da un punto di vista privilegiato come quello dello spazio sarà al centro dell'incontro con Renato Dicati e Giovanni Bignami (domenica 9, Costa di Framura) per passare alle Migrazioni: geografia della povertà con Vittorio Alessandro (domenica 9, Levanto).

Questi solo alcuni esempi del programma del Festival delle geografie 2017 che presenterà ogni sera uno spettacolo diverso: «avremo, in prima mondiale, un'opera musicale dedicata a Matteo Vinzoni scritta ed eseguita da docenti e allievi del Conservatorio Paganini di Genova (sabato 8, Levanto), Variazioni sul tema del fantasma o follia di Robert Shumann (domenica 9, Levanto) e il concerto de I Liguriani con le musiche del cammino di Santiago de Compostela (venerdì 7, Levanto)», afferma Canale.

In programma anche due mostre, che inaugureranno entrambe sabato primo aprile: «una ospitata a Framura, presso la Torre Carolingia di Costa - continua - che propone la graphic novel di una giovane artista locale, Carola Perfigli, sulla vita di Matteo Vinzoni e una a Levanto con i disegni di Giulio Ferrario che raccontano il viaggio in Amazzonia».

«In Italia l'iniziativa ligure è il primo festival delle geografie, dove il plurale sottolinea la diversità di approcci», sostiene Fabrizio Barteletti (Università di Genova), protagonista con un incontro dal titolo Perché la geografia: considerazioni di un geografo irriducibile (venerdì 7, Levanto). Un evento che coniuga «le carte settecentesche di Vinzoni, il ragionamento sui riflessi dei cambiamenti climatici nell'oggi con Mercalli, i coloriti racconti di viaggio di Roversi e Blady, la cartografia di strada e la visione della terra dallo spazio e che ha preso la parola festival come spunto per dare il giusto spazio alla musica, alla letteratura, alla poesia, alla geografia della mente», continua. Senza dimenticare che «il vero protagonista resta il territorio».

Terra, mare e pietre capaci di raccontare storie che dal passato proiettano la loro ombra fino ai giorni nostri sotto un sole che ha visto passare le orme lasciate dagli anni. E anche se oggi «la geografia - come sottolinea l'assessore regionale al Turismo Gianni Berrino - può sembrare fuori moda» in realtà conserva tutta l'importanza per capire anche il nostro presente. «Si può godere pienamente di un luogo solo se si conosce la sua storia, se si comprende che l'aspetto presente è frutto dei cambiamenti operati nel tempo», continua Berrino, svelando come, guardando una carta antica, abbia l'abitudine di incominciare subito a fantasticare.

In questo sta una delle caratteristiche del Festival delle geografie: nel far dialogare il settecento con il duemila, nel «riabbinare il viaggio moderno, come possono essere considerate le escursioni - ai luoghi disegnati nel passato», quando il viaggio era un'altra cosa. E se il turismo di oggi si può dire che affondi le sue radici un po' anche nell'antica «curiosità dell'essere umano di scoprire nuove realtà», per usare le parole dell'assessore, la geografia resta anche «una grande scienza perché permette di viaggiare restando fermi». Muoversi nello spazio, ma anche nel tempo. Con un bagaglio a mano che ha la leggera densità dell'esperienze da portarsi addosso.

Festival delle geografie 2017: il programma.

Di Federica Burlando

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