La Genova di una volta tra folklore e tradizione

aladin genius/Flickr.com

Genova, 23/02/2017.

Duri, eterni e fertili sono i sentimenti dei genovesi. Forti: come quella terra che, con il frutto di tante mani e schiene, è diventata feconda. Senza fine: come quel mare che, giorno dopo giorno, anno dopo anno, non si stanca di ritornare ad accarezzare Genova. E poi c'è la lingua zeneise, capace di essere beffarda e tagliente e nel contempo carica di accenti dolenti e pieni di nostalgia.

A spingere indietro il flusso del tempo, a una vegia Zena che molti hanno vissuto attraverso chi ha guardato negli occhi quella Superba, il Nuovo Gruppo Folclorico Città di Genova, che ripropone un patrimonio di canti e danze popolari, vestendo i costumi tradizionali della città.

Le sue origini parlano di radici che affondano all'inizio del secolo scorso. «Siamo il gruppo folcloristico più vecchio a livello italiano e forse europeo. Nato nel 1912, ha conosciuto, con la sola parentesi dei periodi bellici, un'attività ininterrotta da allora. Un record che forse neppure Genova conosce», afferma Milena Medicina, presidentessa del Nuovo Gruppo Folclorico Città di Genova.

Entrata nel gruppo a sedici anni, Medicina, accesa dalla passione, non ne è più uscita, dedicandosi negli anni alla conoscenza e alla riscoperta delle usanze popolari. Oggi, però, «il gruppo ha bisogno di nuova linfa per far sì che le tradizioni non si perdano», sottolinea il vice presidente Giovanni Di Dio Lo Cicero. Ben accette, dunque, tutte le persone che vorranno unirsi al gruppo, soprattutto le nuove leve, chiamate a portare avanti il sapore di una Genova che non vuole perdersi. Non è richiesta nessuna competenza specifica, sottolineano presidentessa e vice presidente, ma solo voglia di stare insieme. Anzi «le persone più adulte potranno insegnare ai giovani, trasmettendo il loro sapere», afferma Di Dio. È anche un buon modo per mettersi alla prova, per esempio, per chi, fa notare Medicina, suona uno strumento e può trovare nel gruppo un'occasione per fare esperienza e per esprimersi in pubblico.

Tra danze che inseguono i passi dei genovesi di una volta e costumi della tradizione popolare ispirati, per esempio, ad antiche stampe, l'«orgoglio è quello di rappresentare Genova dentro e fuori i confini cittadini», sostengono, come in coro, Medicina e Di Dio. «Il Nuovo Gruppo Folclorico Città di Genova è sempre presente nelle manifestazioni della città: dall'accensione dell'albero di Natale alla cerimonia del Confeugo, passando per A-o Paxo, l'iniziativa organizzata, una volta all'anno, dall'associazione A Compagna all'interno di Palazzo Ducale», afferma il vice presidente.

E magari chissà che con l'arrivo di nuovi giovani, il Nuovo Gruppo Folclorico Città di Genova, che ad agosto sarà in Trentino per rappresentare la città, torni a viaggiare come una volta anche fuori dai confini nazionali o che riesca a mettere in scena anche piccole rappresentazioni teatrali come si faceva un tempo: sono queste le speranze che si colgono nelle parole di Medicina. Sogni che guardano anche sul limitare dell'insperato.

Per chi volesse provare a portare avanti spicchi della nostra storia, il Nuovo Gruppo Folclorico Città di Genova si riunisce due volte la settimana, il lunedì e il venerdì dalle ore 21 alle 23.30 circa, presso lo sportello del cittadino in piazza Vittorio Veneto a Sampierdarena oppure presso la sezione della Società Nazionale di Salvamento (sede comunicata di appuntamento in appuntamento). Per informazioni è possibile contattare direttamente la presidentessa Milena Medicina (347 1649339) o il vice presidente Giovanni Di Dio Lo Cicero (328 9122094).

Magari per incrociare ricordi in bianco e nero con quelli a colori e guardare dentro a canzoni classiche riproposte dal gruppo, come Piccun dagghe cianin, Canson da Cheullia e Ma se ghe penso, e scoprire un po' di quei sentimenti che sanno di caruggi, entroterra e mare.

Di Federica Burlando

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