
Genova - Solo pochi giorni fa Don Gallo aveva dichiarato a mentelocale.it «sogno un papa sudamericano, perché l'America Latina è una conca di cattolicesimo autentico» e anche se speranzoso, non si aspettava che effettivamente i 115 cardinali del conclave avrebbero eletto un Papa argentino.
Ecco che con la nomina di ieri, mercoledì 13 marzo, di Papa Francesco, Jorge Mario Bergollo, primo pontefice sudamericano, anche Don Gallo ha esultato tramite la sua pagina Facebook.
Il Don, che come scrive lo staff su Facebook ha commentato le prime parole del Papa ascoltate via radio nella sua auto in viaggio verso Novate Milanese, ha scritto sulla pagina del social network, dove conta quasi 100.000 fan: «Habemus Papam. Francesco, che cambi epocalmente questa chiesa» e ancora «Come prete cattolico non posso che esultare, terminano i Pontificati romanocentrici ed europeisti».
Per quanto riguarda il primo Urbi et Orbi di Papa Francesco, da molti riconosciuto come effettivo segno di rinnovamento, sia per la presentazione senza abito corale, sia per le parole ‘semplici’ usate nel parlare alla folla Don Gallo ha commentato: «Chiedendo la benedizione del popolo ha riconosciuto la dottrina del Concilio Vaticano II, chiesa è assemblea».
Mentre sul fatto di aver scelto il nome di Francesco, oltre che un omaggio al santo di Assisi, che si è sempre battuto per i poveri e nome che non è mai stato scelto da un Papa, Don Gallo ha detto: «Mi resta anche una emozione personale, mio Papà si chiamava Francesco».
Dopo la nomina, è tempo di valutare le prossime attività di Papa Francesco, 76enne, gesuita e argentino, ma le cui origini familiari risalgono al Piemonte per parte di padre (precisamente a Portacomaro in provincia di Asti) e alla Liguria per parte di madre (originaria della Val Fontanabuona).
Chissà se sarà un Papa riformista o conservatore e chissà che questa ‘genovesità’ di geni lo avvicini un po’ alla visione della chiesa di Don Gallo. Staremo a vedere.