Genova è nuovamente protagonista, da sabato 28 novembre a domenica 1 dicembre, con un’anticipazione mercoledì 27 novembre, del Festival diPassaggio. Alla sua seconda edizione, il Festival promosso dalla Fondazione Giorgio e Lilli Devoto, con il sostegno istituzionale del Comune di Genova, del Comune di Bogliasco e di Fondazione Compagnia di San Paolo, torna con un programma fitto di grandi nomi del panorama italiano e internazionale, molti dei quali per la prima volta a Genova.
Tra gli ospiti sono attesi Nicola Lagioia, Marco Balzano, Violetta Bellocchio, Federica Manzon, Dario Voltolini, Liz Moore, Antonio Franchini, Riccardo Falcinelli, e ancora Enrico Terrinoni, Anna Pazos, Paolo Nori, Fumettibrutti, Giulia Siviero, Marco Malvaldi, Valeria Parrella, Naadesha Uyangoda, Saba Anglana, Alice Urciuolo, Mario Calabresi e molti altri.
Con l’obiettivo di creare una comunità attiva tutto l’anno, oltre all’atteso appuntamento a Genova il Festival propone da ottobre 2024 a marzo 2025 sei mesi di incontri, laboratori, eventi a Bogliasco, un programma che ha l’obiettivo di seminare azioni per rigenerare l’offerta culturale del borgo.
«Questa edizione, la seconda, del Festival diPassaggio, ha per tema le trasformazioni che ci attraversano e da cui siamo attraversati – sono le parole di Giorgio Gizzi, scrittore, libraio e operatore culturale da oltre 30 anni, a capo del tavolo di curatori – Se il nostro festival ha un vantaggio è quello di arrivare buon ultimo nel corso dell'anno, dopo le tantissime iniziative culturali analoghe che si sono svolte nel Paese: questa collocazione temporale permette a molte idee, a molte suggestioni lette, viste ed ascoltate nei mesi precedenti di arrivare a maturazione.Sentiamo la necessità esse non vadano sprecate, ma riproposte in un'idea di festival che a dispetto del nome così transeunte vuole radicarsi in una comunità che pensa e riflette sul nostro tempo».
Performance, conversazioni, incontri site specific e panel saranno proposti in dialogo con il territorio, anche attraverso la scelta di spazi rappresentativi che raccontano la storia di Genova e al tempo stesso si fanno teatro della sua continua trasformazione culturale. Oltre i luoghi tradizionali della cultura, come Palazzo Ducale, Palazzo della Meridiana, l’Accademia Ligustica di Belle Arti, il Teatro della Tosse, le librerie, le biblioteche di quartiere, gli incontri si svolgeranno infatti in spazi inusuali e legati tematicamente alle opere degli autori, a ciascuno dei quali sarà consegnato un citypass turistico per visitare la città. È il caso, per esempio, dell’appuntamento con Dario Voltolini, per la presentazione del suo Invernale, che si terrà nella macelleria Macelli 44 o dell’incontro in cucina con Tommaso Mellilli, sul rapporto tra cibo e commensali, e di Ilaria Gaspari che racconterà della reputazione nella bottega storica Pescetto. Michele Ruol e Luca Molinari si confronteranno nello spazio design Agè modernariato, mentre Alberto Crespi parlerà di western nella sala cinematografica più antica d’Italia. Il pubblico del Festival potrà inoltre fare una visita guidata da Claudio Visentin al cimitero di Staglieno scoprendo i cimiteri monumentali, abbandonati e di paese che raccontano come cambia nel tempo il culto dei morti.
Domenica 1 dicembre 2024, i Luzzati Lab ospiteranno inoltre il Forum Disuguaglianze e Diversità, che vedrà Nadeesha Uyangoda, Lorenzo Calza, Anna Daneri, il duo artistico Drifters e Marina Petrillo confrontarsi con Fabrizio Barca. «Genova, con la sua straordinaria storia e i suoi luoghi simbolici, è il palcoscenico ideale per un festival che promuove il dialogo tra arte, letteratura e territorio – osserva Francesca Corso, assessore al Marketing Territoriale del Comune di Genova – La nostra città e i suoi luoghi avranno un ruolo preponderante negli eventi e nelle performance del Festival diPassaggio, previsto tra il 28 novembre e il 1° dicembre tra Genova e Bogliasco. Con eventi disseminati in spazi non convenzionali, e con tantissime iniziative sulle pari opportunità e sul ruolo della donna nella società, diPassaggio vuole avvicinare tutti alla cultura, aggregando e stimolando una riflessione collettiva»
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