Charles Péguy e il nostro tempo, incontro all'Oratorio San Filippo

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Lunedì04Novembre2024

La povertà educativa, l’esclusione, lo scarto sociale ed economico, il bisogno alimentare, l’esigenza della giustizia, il lavoro gratuito del volontariato sono temi di grande attualità che accompagnano il “cambiamento d’epoca” che stiamo vivendo: suscitano in noi una domanda sugli squilibri del nostro tempo, così drammaticamente coinvolto in conflitti sempre più disumani e a noi vicini. Centodieci anni fa, nei primi giorni della Grande Guerra, cadeva, nella battaglia della Marna, Charles Péguy, poeta, giornalista e pensatore, scontando tragicamente in prima persona l’esito dei grandi squilibri del suo tempo.

Péguy interpretò lucidamente il cambiamento d’epoca tra '800 e '900, nel passaggio da una Francia contadina a una industriale: “il mondo è cambiato nell’ultimo decennio più di quanto sia cambiato dopo Gesù Cristo”. E il poeta di Orléans tocca molti temi che hanno un significato rilevante oggi, in questi giorni, a Genova e pone domande potenti,  che interrogano anche noi e il nostro cambiamento d’epoca.

Lunedì 4 novembre 2024, alle ore 21, presso l’Oratorio San Filippo in via Lomellini, il Centro culturale che opera a Genova dal 1980 e che si intitola al poeta francese, in collaborazione con Oratorium ODV,  organizza un incontro - dibattito sul tema: Charles Péguy e il nostro tempo. Tra inquietudine e speranza le domande della città nel cambiamento d'epocaA introdurre e condurre la riflessione sarà Ubaldo Casotto, giornalista, scrittore e direttore della Fondazione “Difendiamo il futuro”, partendo dall’approccio che ha sempre mosso Péguy nelle sue opere letterarie, nel pensiero e nell’azione: affrontare le domande poste dalla realtà del proprio tempo. Con lui interverranno Sergio Casali, della Comunità di Sant’Egidio, Gabriella Andraghetti, Presidente del Banco Alimentare della Liguria e l’avvocato Raffaele Caruso, impegnati, in modi diversi, con alcune grandi tematiche che interessarono e colpirono Péguy nel suo tempo,  per verificare come il suo sguardo possa gettare una luce sulle nostre domande, qui a Genova, nel 2024.

E a partire da questi temi scottanti per la nostra città e per la realtà del nostro tempo il Centro culturale Charles Péguy invita tutti ad approfondire la figura dell’autore che gli dà il nome, un autore della cui opera il grande critico letterario Carlo Bo, nostro conterraneo, scrisse: “C’è dentro la sua voce tanto di quell’esplosivo che da solo sarebbe sufficiente a far saltare in aria gli edifici della nostra tranquillità”.

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