Turismo e Territorio: nelle Valli dell'Alto Tanaro con Slow Food Travel

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Cuneo, 12/09/2019.

Nasce a settembre 2019 il progetto Slow Food Travel Valli dell’Alto Tanaro, terzo territorio (il primo in provincia di Cuneo, il secondo in Piemonte) nel quale Slow Food ha portato a compimento il lavoro di mappatura e messa in rete delle realtà che possono realizzare un’offerta turistica sostenibile, in linea con la filosofia di Slow Food.

Tra le diverse esperienze a disposizione dei turisti in futuro (tutte le informazioni dettagliate sono sul sito di Slow Food Travel nelle Valli dell’Alto Tanaro), l’immersione dei castagneti alla scoperta della Castagna Garessina, tra aspetti ludici, culturali e colturali dal legno della pianta con cui l’artigiano Giaccone crea le sue opere, ai fiori che nutrono le api di Alchimiele, alle castagne dell’azienda agricola Marco Bozzolo. Ancora, la passeggiata e foraging accompagnati dalla guida escursionistica in cerca piante spontanee usate tradizionalmente in cucina, ricevendo informazioni su come si viveva in passato a Chionea, nel cui rifugio è organizzato un laboratorio di cucina con erbe spontanee. Oppure la visita al mulino storico San Sebastiano per un salto nel passato tra vecchie macine e antiche macchine agricole. Dopo aver imparato come si macinava in passato si ripercorrono le fasi di una ricetta che si tramanda da generazioni, quella delle paste di meliga del monregalese, Presidio Slow Food, illustrata dalla pasticceria Cagna.

Parte integrante nella realizzazione de progetto, agricoltori, artigiani, albergatori. Soddisfatto del risultato Michele Rumiz, project manager Slow Food Travel, contento dell’esperienza appena sperimentata e di aver lanciato il territorio, il terzo nel mondo. Slow Food è impegnato attualmente anche in altri paesi e regioni d’Italia su questo nuovo concetto di turismo, che non si limita a tracciare itinerari enogastronomici, ma coinvolge i protagonisti locali rendendoli parte attiva e stimolando la loro creatività e consapevolezza. «Per Slow Food questo è un progetto innovativo, il primo è stato realizzato in Carinzia (Austria), presto nasceranno cinque territori Slow Food Travel in Svizzera.» E aggiunge: «Qui nelle Valli dell’Alto Tanaro la gente ha voglia di raccontare e di spendersi, e noi a Slow Food siamo convinti che la qualità sia un racconto, non una degustazione alla cieca».

«Non è stato semplice, creare una rete è una grande responsabilità. Buono pulito e giusto non è uno slogan, le linee guida sottoscritte devono essere mantenute e questo è un impegno costante che ci assumiamo» ha ricordato Andrea Blengetti, Consigliere Nazionale di Slow Food Italia

I due percorsi piemontesi Slow Food Travel, Montagne biellesi e Valli dell’Alto Tanaro sono stati realizzati grazie al contributo di Compagnia di San Paolo e propongono visite e soggiorni alla scoperta delle origini e della diversità dei cibi e delle culture locali. Ispirati ai valori del buono, pulito e giusto, coinvolgono i produttori e gli artigiani del cibo, la ristorazione più fedele al territorio e l’accoglienza più autenticamente “slow”, disegnando un nuovo modello di viaggio, fatto di incontri e scambi, per avvicinare i viaggiatori alla conservazione della biodiversità alimentare e alla conoscenza di culture, identità e gastronomie locali.

«Il nostro territorio va da Nucetto in pianura a Ormea e Caprauna in montagna, i prodotti sono i più diversi: mieli biologici , castagne, formaggi diversi, ortaggi, patate di montagna, farina di grano saraceno. – ha ribadito Giulia Rolando, del Presidio Slow Food della rapa di Caprauna -Abbiamo le paste di meliga, le lasagne di Ormea e la rapa di Caprauna. Nelle zone di montagna non è facile lavorare la terra, i terrazzamenti aiutano ma non si può utilizzare la meccanizzazione, tutto viene fatto con grande fatica. Alcune aziende sono sul territorio da generazioni, alcuni sono invece giovani e hanno voluto scommettere su questi territori. Tutti i produttori si impegnano a produrre con attenzione all’ambiente, senza prodotti chimici e cercando di recuperare la biodiversità. Oltre alla promozione si cerca una commercializzazione e le esperienze servono per far capire a fondo i nostri i prodotti a chi viene in valle, raccontandone la storia, e poi attraverso la rete con i ristoratori facendoli assaggiare. Tutti noi produttori crediamo in questo progetto, sappiamo di avere delle eccellenze, speriamo di crescere e di migliorarci».

Le valli dell’Alto Tanaro occupano la parte sud-orientale della provincia di Cuneo, terra di transito e di frontiera, collegamento tra le Langhe e la Riviera del Ponente Ligure. È un paesaggio ricco e variegato con contrasti che vanno dalle linee più dolci e collinari della bassa valle, a quelle verticali e alpine delle sue vette, tra le quali si intuiscono ancora le tracce di terrazzamenti sostenuti un tempo da una rete fittissima di muretti a secco. L’intero territorio è noto agli appassionati di trekking, mountain bike e arrampicata ed è frequentato dagli speleologi internazionali in virtù di un ramificato sistema sotterraneo di grotte, di cui molte ancora inesplorate. Tuttavia, è il suo patrimonio enogastronomico il tesoro più recondito, come ben sottolinea il percorso di turismo sostenibile e scoperta proposto da Slow Food Travel.

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