Como, 29/04/2025.
Apre a Bellano (Como) il Museo Giancarlo Vitali dedicato all’opera del pittore e incisore bellanese (1929-2018), originario del luogo: da mercoledì 30 aprile 2025, presso gli spazi di Palazzo Lorla, in via Alessandro Manzoni 50 a Bellano, il nuovo polo museale ospita un centro studi permanente e un laboratorio di progettazione espositiva, proponendo una lettura inedita del lavoro dell’artista e attivando un dialogo con maestri del passato e con autori contemporanei.
Nato per custodire, valorizzare e diffondere la conoscenza dell’opera di Giancarlo Vitali, il museo si inserisce nel più ampio progetto di valorizzazione del territorio di Bellano, che prende il nome di Bac Bellano Arte Cultura - itinerario di oltre un chilometro che comprende monumenti storici, naturalistici e culturali del territorio - ed è stato realizzato da ArchiViVitali Ets grazie al sostegno di donatori e al contributo di Fondazione Cariplo.
A rendere possibile la nascita del museo è l’avvenuta donazione da parte della famiglia Vitali al Comune di Bellano e all’Associazione ArchiViVitali Ets di un consistente nucleo di opere, tra cui l’intero corpus incisorio di 560 fogli, e l’esperienza di produzione culturale interdisciplinare - che in sette anni ha dato vita a 13 progetti espositivi, con numerose collaborazioni accese con istituzioni culturali e protagonisti della scena culturale, tra artisti, curatori e creativi attivi in diversi campi e discipline. Parte della donazione trova oggi casa nelle tre sale al piano terra di Palazzo Lorla in un percorso antologico che intende valorizzare l’opera del maestro e porsi come punto di riferimento per gli studi sull’opera pittorica e grafica di Giancarlo Vitali, oltre che come laboratorio di progettazione espositiva teso al dialogo fra i linguaggi del moderno e del contemporaneo.

© Hanninen
La collezione permanente del Museo Giancarlo Vitali raccoglie cento opere realizzate in settant’anni di pittura, a partire dalla metà degli anni Quaranta agli Ottanta, periodo segnato dall’incontro con Giovanni Testori, che ne riconobbe il talento, ne divenne amico e ne promosse il lavoro fino al primo decennio del nuovo secolo. La prima sala, tagliata da una parete riflettente in alluminio che divide l’ambiente in due parti asimmetriche, ricostruisce il mondo intimo di Giancarlo Vitali, attraverso i volti e le presenze, ritratti dal vero, di chi lo ha accompagnato nel suo lungo viaggio nell’arte, a partire dalla compagna di una vita, Germana, qui rappresentata nel dipinto omonimo del 1955. Spicca un autoritratto dell’artista appena diciassettenne, realizzato nel 1946, che indica la strada di un talento precoce, che percorrerà la via dell’arte in solitaria da autodidatta.
Il percorso prosegue nella seconda sala dove una grande struttura circolare accoglie ritratti di nature morte, tra fiori essiccati, animali vivi e morti colti nella loro vibrante carnalità, parte del repertorio poetico e personale di Vitali. A questi si affiancano scene di vita popolare come le sfilate delle bande, i cortei e i concerti che celebrano Bellano, costante fonte di ispirazione per il pittore, come teatro vivente. Tutti questi soggetti corrispondono agli incontri di Vitali e alle sue memorie e che sulla tela, attraverso il suo pennello energico, vengono reinventati e trasformati a esprimere il valore allegorico delle sue figure. Nel corpo a corpo col colore e la superficie Vitali non ha mai rinunciato alla forma, l’ha però certo alterata, mettendola in movimento.

© Hanninen
Prima di raggiungere gli ultimi due ambienti del Museo il pubblico scopre il giardino di Palazzo Lorla, ora impreziosito dalla presenza del grande dipinto murale Uccelli al museo, un titolo preso a prestito da una piccola serie di opere, fantasiose e ironiche, che Giancarlo Vitali ha dedicato ai volatili. Dipinto da Velasco Vitali come omaggio al padre pittore ma anche all’ultimo abitante della casa, Agostino Lorla. Il corridoio che porta nell’ultima sala accoglie altre nature morte, realizzate tra la fine degli anni Quaranta e i primi del Duemila, e scene di banchetti consumati, rappresentazione simbolica della fine del tutto.

© Hanninen
La collezione si completa nell’ultima sala dove si succedono in un confronto diretto, da un lato un’infilata di dipinti che hanno come soggetto i girasoli, ritratti appassiti quando ormai sono frutto da seme, e dall’altro i corpi squartati di bestie, tra cui la grande tela Toro Squartato IV (1984) alta più di due metri. Il mondo animale e quello vegetale si confrontano nel comune destino di protagonisti e vittime della nostra voracità.
Parallelamente, il museo ospita ogni anno una mostra temporanea a cura della storica dell'arte Chiara Gatti (direttrice artistica di Bac Bellano Arte Cultura, a cui è affidata anche la guida del museo), che mette in dialogo l’opera di Giancarlo Vitali con quella di artisti di differenti latitudini e generazioni, per riflettere sul ruolo culturale e sociale dell’arte contemporanea.
Sede del Museo Giancarlo Vitali è l’aristocratico Palazzo Lorla, dimora con origini antichissime che assume l’aspetto attuale nel Settecento, abitata alla fine dell’Ottocento dall’ultimo discendente della famiglia di imprenditori tessili: Agostino Lorla, figura eccentrica, solitaria, appassionata di botanica e animali esotici, che trasformò la residenza nel luogo ideale dove coltivare piante esotiche e allevare pesci e uccelli di ogni specie. Un grande dipinto murale collocato nel giardino ne restituisce l’immaginario, omaggiandone la storia. Dopo un attento intervento di restauro e ridisegno funzionale, nel 2018 il palazzo è stato restituito alla comunità trasformato, grazie all’attività di ArchiViVitali Ets in collaborazione con il Comune di Bellano, in uno spazio per l’arte contemporanea. La riprogettazione degli interni oggi è firmata dagli architetti di Vitali Studio, che hanno adottato soluzioni leggere e reversibili: pareti mobili geometriche generano nuovi punti di vista e giochi prospettici, mentre i dipinti di Vitali, esposti in formati alternati, instaurano un dialogo diretto con l’architettura.
Il Museo è anche centro studi: la raccolta diventa fondo di ricerca e piattaforma di rilettura critica dell’opera, sempre in rapporto con altri linguaggi visivi.
Giancarlo Vitali nasce il 29 novembre 1929 a Bellano, sul lago di Como. Cresciuto in una famiglia di pescatori, è autodidatta; la sua parabola artistica è unica per percorso, localizzazione geografica e riconoscimenti critici. A 18 anni, nel 1947, partecipa alla Biennale d’Arte Sacra all’Angelicum di Milano, dove espone, tra gli altri, insieme a Carlo Carrà, il quale nell’edizione successiva gli dedicherà parole di caloroso apprezzamento. Vinta una borsa di studio all’Accademia di Brera, è costretto a rinunciarvi a causa dell’impossibilità economica da parte della famiglia di mantenerlo a Milano. Da allora, fino agli anni Ottanta, smette di esporre ma non di dipingere. Il 4 novembre 1959 sposa Germana Vegetti. Nel 1983 viene riscoperto da Giovanni Testori, che vede per caso la riproduzione fotografica di una sua opera e si innamora della sua pittura: la stima e l’amicizia che ne nascono portano a quella che è di fatto la prima vera mostra personale dell’artista, inaugurata nel febbraio del 1985.
Nei successivi trent’anni il suo lavoro viene divulgato e conosciuto attraverso esposizioni in spazi pubblici e gallerie private. Negli stessi anni molti altri intellettuali e scrittori italiani si interessano profondamente alla sua arte, tra di essi: David Anfam, Carlo Bertelli, Gianni Brera, Mario Botta, Peter Greenaway, Tonino Guerra, Franco Loi, Vittorio Sgarbi, Antonio Tabucchi, Michele Tavola, Marco Vallora, Andrea Vitali. Sono questi gli anni in cui Giancarlo Vitali realizza i suoi dipinti più conosciuti e le sue incisioni più note, pur continuando silenzioso il suo ostinato lavoro lontano dal sistema dell’arte ma in stretto contatto con i critici e gli scrittori che apprezzano la sua opera.
Questi gli orari di apertura del Museo Giancarlo Vitali di Bellano: dal 30 aprile al 4 maggio tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00; dal 5 maggio al 31 maggio dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00 e sabato e domenica dalle 9.00 alle 19.00; dal 31 maggio tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00. Maggiori informazioni e aggiornamenti sul sito di Bac Bellano Arte Cultura.