
© Piera Pastore
Bologna - Dodicesima tappa del viaggio di Mentelocale alla scoperta delle gallerie d’arte di Bologna: abbiamo visitato Studio La Linea Verticale in via dell’Oro 4/B a pochi passi da Porta Castiglione. Uno spazio giovane dedito ad una intensa sperimentazione e ricerca artistica, del tutto nuova nel panorama artistico bolognese e italiano.
Studio La Linea Verticale nasce a maggio del 2022 dallo storico dell’arte Giovanni Avolio e dall’artista Vale Palmi con un’idea ben precisa: aprire una galleria d’arte dove poter studiare e approfondire la cosiddetta Linea Verticale (dalla quale la galleria prende il nome). L’intento è quello di staccarsi dall’orizzontalità della prassi quotidiana, molto diffusa al momento nel panorama dell’arte contemporanea, e promuovere quindi una riflessione sul metafisico, sulle domande fondamentali che hanno accompagnato l'umanità nel corso della sua storia: da dove veniamo, chi siamo e dove stiamo andando.
La ricerca artistica della galleria Studio La Linea Verticale si concentra quindi sulla verticalità, invitando il pubblico a distaccarsi dalla quotidianità orizzontale per esplorare la dimensione straordinaria della verticalità.
«Noi siamo una galleria con un concept – ci racconta la direttrice artistica Vale Palmi – Noi studiamo la linea verticale. La galleria d’arte è un vero e proprio luogo di studio. Che cos’è la linea verticale? La posso riassumere con le parole di Franco Battiato: la linea orizzontale ci spinge verso la materia, la linea verticale verso lo spirito. E questo è un po’ il fondamento della nostra galleria».
Studio la Linea Verticale sin dalla sua prima mostra si è affidata al contributo critico degli addetti del settore. Sebbene la curatela delle mostre sia direttamente legata alla galleria, i due fondatori ritengono indispensabile l'apporto di critici d’arte esterni, in grado di dare una chiave di lettura diversa. Le mostre della galleria, infatti, si dividono in due tipologie: il titolo tripartito, di concezione circolare, come Opaco-Spettro-Opaco o Terreno-Ultra-Terreno, indica una mostra curata dalla galleria, con sempre un riferimento testuale delle motivazioni e della riflessione ad essa legata, alle quali viene affiancato uno, o più testi affidati ad un critico o curatore. I titoli non tripartiti, invece, indicano che anche la curatela della mostra è affidata ad una figura terza, come nel caso de Gli arrabbiati del Battibecco. Si tratta, in questo caso, di mostre dalla forte valenza storico critica, atte a recuperare momenti storici del passato o che tentano di aggiungere un nuovo tassello e una nuova chiave di lettura alla storia dell'arte recente.
Tra gli artisti esposti in galleria segnaliamo: Claudio Valerio, Luca Campestri, Vettor Pisani, Nivad Azimi Sajadi. In programma dal 21 aprile 2023 agli inizi di giugno la mostra Orizzonte-sommo-orizzonte di Giovanna Caimmi e Francesca Dondoglio con i contributi critici di Lorenzo Balbi, Valerio Dehò, Carmen Lorenzetti, Roberti Mastroianni, Alessandro Mescoli e Olga Gambardi. Presentando questa mostra bipersonale, la galleria Studio la Linea Verticale vuole farsi portavoce dell’ambivalenza tra opposti, bi-unità dell’Essere, avvalendosi del lavoro di due artiste che ragionano proprio sulla morfologia di un orizzonte visivo che è totalmente spirituale.
Per rimanere aggiornati sulle mostre e gli eventi di Studio La Linea Verticale consigliamo di visitare il loro sito web.
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