
Bologna - Nel viaggio di Mentelocale alla scoperta delle gallerie d’arte di Bologna non poteva mancare la Galleria de’ Foscherari situata in pieno centro, in Via Castiglione 2/B: con oltre 60 anni di attività la De’ Foscherari è la galleria d’arte più longeva del capoluogo emiliano, un vero e proprio punto di riferimento dell’arte contemporanea a Bologna e non solo.
La Galleria de’ Foscherari, fondata da Enzo Torricelli, al quale si uniscono in seguito Franco Bartoli e Pasquale Ribuffo, nasce nei primi anni Sessanta e fin dall’inizio articola il proprio programma di attività su due filoni d’indagine strettamente connessi: l’attenzione alla tradizione criticamente consolidata e l’interesse per la ricerca, la sperimentazione e l’avanguardia. Con la sua attività artistica (ad oggi sono oltre 300 le mostre realizzate) la Galleria de’ Foscherari ha segnato profondamente la vita culturale della città, ospitando e promuovendo alcuni degli artisti che hanno fatto la storia del panorama artistico nazionale e internazionale: Klee, Morandi, Ernst, Grosz, Gnoli, Manzoni, Christo, Tancredi, Novelli, Twombly, Fioroni, Angeli, Tacchi, Festa, Pozzati, Schifano e Sartelli, solo per citarne alcuni.
Fin dai primi anni di attività la Galleria de’ Foscherari ha portato in città alcuni eventi memorabili; nel biennio 1967-68 si allestiscono le mostre di otto fra i più interessanti artisti pop italiani (Angeli, Ceroli, Festa, Fioroni, Kounellis, Pascali, Schifano, Tacchi), di Domenico Gnoli, di due esponenti della Funk Art, quali Peter Saul e Sue Bitney, e una grande rassegna della Pop art newyorkese (D’Arcangelo, Dine, Kelly, Lichtenstein, Oldenburg, Ramos, Rosenquist, Segal, Warhol, Wesley, Wesselmann). Snodo fondamentale per l’evoluzione della galleria è la mostra dedicata all’Arte Povera nel 1968 con opere di Anselmo, Boetti, Ceroli, Fabro, Kounellis, Merz, Paolini, Pascali, Piacentino, Pistoletto, Prini, Zorio a cura di Germano Celant. Senza mai perdere di vista il panorama artistico, così come si è assestato e si è evoluto dopo la scossa degli anni Sessanta, la galleria cercherà di mettere a fuoco la fenomenologia dell’arte fino all’inizio degli anni Novanta, arricchendo la propria attività espositiva con eventi dedicati ad alcuni protagonisti della Neoavanguardia.
Oggi la galleria è diretta da Francesco Ribuffo e Bernardo Bartoli, figli degli storici fondatori, e rimane un avamposto importantissimo per l’arte in città, uno tra i pochi, che sia per mostre monografiche o happening sperimentali. Sotto la nuova direzione il programma artistico della De’ Foscherari ha allargato i propri orizzonti verso nuovi linguaggi artistici, portando il cinema in galleria. Di grande rilevanza sono le rassegne cinematografiche realizzate in collaborazione con la Cineteca di Bologna che negli anni hanno offerto agli spettatori una panoramica delle Avanguardie storiche mettendo a confronto idealmente artisti quali Ernst, Grosz, Klee, Morandi, con i capolavori dell’espressionismo tedesco, del cinema surrealista, del dadaismo, del futurismo e del cinema astratto, A questi si aggiunge un’ampia selezione della Neoavanguardia francese, la Nouvelle Vague, e inglese con il Free Cinema. Né poteva mancare la Neoavanguardia italiana che viene rappresentata con un’ampia serie di opere, alla produzione delle quali hanno in qualche modo partecipato noti artisti figurativi, quali Franco Angeli, Mario Schifano, Gianfranco Baruchello, nonché il grande teatrante e cineasta Carmelo Bene.
Attualmente in mostra alla Galleria de’ Foscherari è possibile trovare fino al 18 febbraio 2023 Contrappunti per Germano Sartelli. L’esposizione offre un ricco spaccato dell’opera di Sartelli e della sua avventura creativa, espressa nella lingua della pittura, e nei territori della ricerca plastica. Quelli scelti da Sartelli sono tutti elementi molto semplici e alla mano, famigliari, ma anche esausti, consumati, morti; raccolti dai posaceneri, dalla terra autunnale, sotto gli alberi e nei campi, tra gli angoli, in cantina, tra i rifiuti. Questi relitti esistenziali, questi poveri elementi, prelevati con naturalezza dal proprio semplice vissuto, non sono però gravati dal senso tragico della fine, ma anzi impiegati per la loro naturale bellezza, in delicate e poetiche composizioni, con l'intento, di restituirli, attraverso l'arte, alla musicale armonia della vita.
La Galleria de’ Foscherari ha un forte legame con la città di Bologna e collabora attivamente con istituzioni e altre realtà nella produzione di eventi e momenti dedicati all’arte. Oltre ad essere presente ad Artefiera 2023 con uno stand (la galleria ha partecipato a quasi tutte le edizioni della fiera), la Galleria de’ Foscherari è all’interno del ricco programma di Art City sia con la mostra in corso che con il progetto site specific di Eva Marisaldi, a cura di Leonardo Regano, presso il LabOratorio degli Angeli.
E per quanto riguarda il mercato dell’arte? Chiacchierando con Francesco Ribuffo abbiamo parlato di quanto sia cambiato rispetto al passato: «Il mercato dell’arte è come un oceano. E proprio come accade nell’oceano, le perturbazioni del mercato dell’arte non sono necessariamente globali ma si muovono all’interno di fluttuazioni e maree. Il mercato cambia insieme alla società: rispetto al passato si è molto ampliato diventando un mercato di massa conosciuto a tutti pur rimanendo di nicchia in quanto si rivolge ad una fascia più abbiente della popolazione. Proprio per questo è riuscito a resistere agli shock dell’economia. Chiaramente adesso sta affrontando le conseguenze della pandemia e le incertezze legate alla guerra e non è quindi uno dei momenti più fiorenti per il mercato dell’arte. Quando cala la marea, ritornando all’esempio di prima, cala tutto, anche il mercato dell’arte».
Per rimanere aggiornati sugli eventi e le attività della Galleria de’ Foscherari si consiglia di visitare il loro sito.
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