
Bologna - L’Emilia è cinema. È un set cinematografico in continua evoluzione, un eterogeneo film in cui immedesimarsi, viaggiando nell’intreccio narrativo che si snoda tra passato e futuro. Scoprire l’Emilia è percorrere i paesaggi, ammirare gli scorci, visitare le città e vivere le storie rese celebri dalle telecamere di Bertolucci e di altri grandi registi, riconoscere le eterne vicende di Don Camillo e Peppone, guardare alle intuizioni visive di Marco Bellocchio, rileggere la storia del pittore Ligabue nei luoghi dell’opera d’arte cinematografica Volevo Nascondermi. Emozioni da ritrovare, narrazioni da seguire, letteratura per immagini da leggere nella terra dello slow mix, l’Emilia eclettica e sorprendente, dove ogni viaggio è un’esperienza unica tra cultura, natura ed enogastronomia.
Il viaggio di Visit Emilia nella cinematografia può cominciare da Brescello (RE), le cui strade e piazze sono state scenario delle storie di Don Camillo e Peppone. È facile ritrovare qui il mondo piccolo descritto da Giovannino Guareschi, immaginare il parroco e il sindaco, i compagni e i fedeli. A Brescello fu girato in gran parte il film Don Camillo del 1952, diretto da Julien Duvivier, con i due storici protagonisti e gli altri quattro episodi successivi come Il compagno don Camillo del 1965, diretto da Luigi Comencini. Oggi il municipio e la Chiesa di Santa Maria Nascente, che conserva in una cappella il crocifisso parlante, sono ancora nella piazza centrale del paese. Invece tanti oggetti di scena, come la moto di Peppone, l’abito d’ordinanza di Don Camillo e le loro biciclette ma anche fotografie scattate durante le riprese, manifesti e ricostruzioni di alcune location, sono nel Museo Peppone e Don Camillo. Tante le curiosità cinematografiche, come la cappella della Madonnina del Borghetto e la campana fatta costruire da Peppone nell’episodio Don Camillo Monsignore... ma non troppo, oggi appesa sotto il porticato di Via Giglioli.
Vale la pena, successivamente, fare una tappa a Campegine (RE) in cui è ambientato il film Il Cammino della speranza di Pietro Germi e a Reggiolo, in cui fu girato in parte da Federico Fellini La voce della luna. Nel film, viene rappresentata la tradizionale festa della Gnoccata, manifestazione popolare di Guastalla.
Da non perdere Correggio (RE), luogo d’origine di Luciano Ligabue, che qui ha ambientato il suo Radiofreccia, con scene girate anche a Guastalla e Gualtieri. Quest’ultimo è il borgo di un altro Ligabue, il pittore Antonio Ligabue, interpretato da Elio Germano nel film Volevo Nascondermi, girato nel territorio reggiano, tra sterminati boschi di pioppi e le banchine del fiume Po.
Il tour fa poi tappa a Parma, set di molti lavori cinematografici alla quale Bernardo Bertolucci ha dedicato diversi film. Come Prima della Rivoluzione, ambientato al Duomo di Parma e in zona Villetta e poi negli interni di Palazzo della Rosa Prati. E come non pensare a Ugo Tognazzi che nelle vesti di Primo Spaggiari nel film La tragedia di un uomo ridicolo, percorre in bicicletta le strade della città, attraversando Via Farini, il ponte Caprazucca e Piazza Garibaldi sotto la pioggia e lasciandosi alle spalle San Giovanni.
I castelli e i borghi storici che circondano Parma non sono sfuggiti agli occhi dei registi e non sfuggiranno ai cineamatori. Sempre Bertolucci ha scelto Roncole Verdi (PR), a poca distanza dalla Busseto del Maestro Giuseppe Verdi, per un momento di Novecento ambientato nella corte agricola delle Piacentine. Invece a Salsomaggiore Terme (PR) si possono rivivere alcune scene di L’Ultimo Imperatore ambientato nell’elegante salone moresco del Palazzo dei Congressi. La città termale è spesso scenografia di cinema, ccome voluto di recente da Gianni Amelio, per il suo nuovo film Il Signore delle Formiche, con Elio Germano, Luigi Lo Cascio e Sara Serraiocco. Incentrato sulla vita di Aldo Braibanti, intellettuale geniale ed eretico messo alla sbarra a fine anni ’60 con la pretestuosa accusa di aver plagiato un giovane, secondo la denuncia della famiglia conservatrice - un’imputazione dietro cui si celava l’accusa di omosessualità e che lo costrinse a due anni di carcere - è ambientato anche a Busseto, Roccabianca, Fidenza e Piacenza.
L’Emilia è cinema anche nella gastronomia. Il re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano, è divenuto fonte di ispirazione per un film, da poco andato in onda su Rai 1 e presto online sul sito del Consorzio presieduto da Nicola Bertinelli. Si chiama Gli Amigos ed è stato diretto da Paolo Genovese. Tra i protagonisti ci sono l’attore Stefano Fresi e lo Chef Massimo Bottura, alle prese con una scuola di cucina e con una sfida a base di Parmigiano Reggiano, che diventa un viaggio alla scoperta delle origini e i segreti del rinomato formaggio. Per riviverne le atmosfere, è bene sperimentare di persona, visitando alcuni dei caseifici in cui nasce questa prelibatezza casearia, senza dimenticare gustosi assaggi.
È il momento di immergersi nella cinematografia del centro storico di Piacenza, set di film come Belle al Bar di e con Alessandro Benvenuti ed Eva Robin's. Un tour in cui riconoscere luoghi emblematici della città, come il il Duomo e la stazione di Piacenza, i locali e i paesaggi che si aprono lungo il Po. Marco Bellocchio, ha ambientato nel sontuoso Salone delle feste di Palazzo Anguissola della Rocca Cimafava di Piacenza, alcune scene del suo film Addio del passato, non tralasciando gli affreschi che celebrano la gloria di Alessandro Magno. Qui è stato girato anche il film Avalanche Express con Lee Marvin e Linda Evans.
Dopo Piacenza è d’obbligo quindi una sosta a Bobbio, luogo cult del cinema e tra i Borghi più Belli d'Italia, che accoglie i visitatori con il suo cinematografico Ponte del Diavolo. Il borgo è sede ogni anno del Bobbio Film Festival, diretto proprio da Marco Bellocchio, e di Fare Cinema, corso di alta specializzazione in regia cinematografica. Il celebre regista girò qui nel 1965 il suo film d’esordio: I Pugni in Tasca. Il film si svolge principalmente nella casa di campagna della madre, immersa nella Val Trebbia, mentre per alcuni esterni sono state scelte le curve della strada statale 45 che segue il corso del fiume Trebbia e svela paesaggi naturali indimenticabili. Così come è ripreso il Ponte Gobbo, allora carrozzabile, e il dirupo di Castelletto, luogo dell’apice drammatico della pellicola, che si sposta anche all’interno della torre campanaria del Duomo di Bobbio. Ancora Bellocchio, ha reso omaggio alla sua terra e ai suoi ricordi infantili nel lavoro Vacanze in Val Trebbia, film documentario autobiografico, girato a Bobbio e dintorni. E poi nel 2010 in Sorelle mai, in cui sono riconoscibili le sponde del fiume Trebbia, che ospitano le vicende degli attori protagonisti Giorgio Bellocchio, Alba Rohrwacher e Donatella Finocchiaro.
Se alcune scene di Ladyhawke sono state girate nel Castello di Torrechiara, ce ne sono altre che vedono protagonista lo splendido borgo di Castell’Arquato (PC) con la sua Rocca Viscontea, la Collegiata, i dintorni della campagna di Bacedasco. I protagonisti Matthew Broderick, Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer fanno vivere qui la storia d’amore della bella Isabeau e del nobile Navarre condannati ad essere sempre insieme, ma eternamente divisi dalla maledizione che il malvagio vescovo ha lanciato contro di loro.
A questo punto, il tour può proseguire a Cortemaggiore (PC), dove Francesco Rosi ha girato, con attinenza alla realtà dei fatti, alcune scene de Il Caso Mattei. Mentre la Diga di Mignano in Val D’Arda ha offerto il teatro per l’epico finale de I lupi attaccano in branco, con Sylva Koscina e Rock Hudson. Infine, nel 2012, nel piacentino è stato girato La finestra di Alice, regia di Carlo Sarti con Sergio Muniz, Debora Caprioglio e Fabrizio Bucci.