Il segreto di Susanna e La voix humaine: un dittico sulla figura femminile al Regio di Torino

Ramella&Giannese - Teatro Regio Torino

Torino, 18/05/2018.

Nuovo spettacolo in scena al Teatro Regio di Torino da mercoledì 16 maggio. Dalle ore 20.00, due atti unici, quasi complementari, per un dittico del Novecento storico: si parte con Il segreto di Susanna, di Ermanno Wolf-Ferrari e si prosegue con La Voix humaine di Francis Poulenc.

È un dittico insolito che vede protagonista la figura femminile in diverse sfumature e che, per l’occasione, vedrà sul palco del Regio il ritorno di Anna Caterina Antonacci, il soprano che ha incantato le platee di tutto il mondo con il suo carisma e la sua voce. I due allestimenti provengono dall’Opéra Comique di Parigi in coproduzione con Les Théâtres de la Ville de Luxembourg e l’Opéra Royal de Wallonie-Liège, la regia è di Ludovic Legarde. L’Orchestra del Teatro Regio è diretta da Diego Matheuz.

Anna Caterina Antonacci, dotata di voce dal timbro brunito e molto duttile, ha un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo, la sua presenza in scena è sempre magnetica e profondamente teatrale. Osannata da critica e pubblico, ha all’attivo più di venti produzioni discografiche. Nel 2009 è stata insignita, in Francia, della Légion d’honneur per meriti artistici ottenuti in più di trent’anni di carriera. Il suo ritorno al Regio è motivo di grande felicità: per il pubblico, che da sempre la segue con inaudita passione, e per i critici che potranno vedere due sue magistrali interpretazioni. Il dittico in programma è un vero e proprio one woman show pensato e realizzato proprio in funzione della grande artista, che completa così un suo ideale percorso sulla figura femminile all’opera, iniziato al Regio con Medea, proseguito con Carmen e completato ora con due atti unici del Novecento.

Diego Matheuz, al debutto in una produzione operistica al Regio, ha iniziato la sua formazione all’interno del “Sistema” venezuelano, creato dal compianto Antonio Abreu, didatta, musicista e pedagogo dalle idee rivoluzionarie. Matheuz ha collaborato con direttori del calibro di Claudio Abbado, Simon Rattle, Gustavo Dudamel, ha diretto prestigiose orchestre quali la Filarmonica della Scala, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Mozart, e ha recentemente ricoperto il ruolo di Direttore musicale al Teatro La Fenice.

Il dittico, in scena dal 16 al 27 maggio per cinque recite, presenta l’universo femminile nelle sue molteplici sfaccettature. L’opera di Wolf-Ferrari, del 1909, è un inno all’ironia maliziosa, all’indipendenza della donna e al suo fascino. Tutte le donne custodiscono segreti: quello di Susanna, raccontato nell’opera di Wolf-Ferrari, è spassoso quanto ricco di spunti di riflessione. Susanna è il prototipo della donna emancipata che deve difendersi dai pregiudizi del maschio di turno. L’atto unico è un modello di eleganza, compostezza ed equilibrio formale, tutte qualità che si rispecchiano nel dolce e ironico personaggio creato dal suo autore. Accanto a Susanna in scena è presente un altro personaggio: il conte Gil, suo marito, interpretato per l’occasione dal baritono Vittorio Prato. Riconosciuto specialista del repertorio belcantistico, protagonista di opere mozartiane, donizettiane e rossiniane, il baritono Prato si è imposto a livello internazionale come uno degli artisti più interessanti della sua generazione. Il cast è completato dalla presenza di Bruno Danjoux, mimo, nel ruolo di Sante, il servitore.

Fa da contraltare l’opera di Poulenc, tratta dall’omonima tragedia di Jean Cocteau: La Voix humaine. Quest’altro atto unico è un dramma dell’abbandono e della fragilità. La sensibilità e il tormentato universo emotivo della donna protagonista dell’opera di Poulenc – che non ha un nome a voler indicare espressamente l’universalità dei sentimenti che porta in scena – tinge di mesta luce questa Tragedia lirica. una piccola grande pièce di teatro in musica che mette a nudo la sottile violenza insita nelle relazioni e il dramma della solitudine.

La regia del dittico è affidata a Ludovic Lagarde, regista dalla trentennale esperienza nel teatro di prosa, con rare e preziose incursioni nel mondo della lirica; le scene sono di Antoine Vasseur, i costumi di Fanny Brouste, i video di Lidwine Prolonge e le luci di Sébastien Michaud.

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