Festival delle Colline Torinesi: dall'1 al 22 giugno le declinazioni del viaggio sul palco

Courtesy Fondazione Merz

Torino, 27/04/2018.

Viaggiare, sì, ma attraverso il teatro. La 23a edizione del Festival delle Colline Torinesi, che si terrà dal 1° al 22 giugno, intende approfondire proprio il tema del viaggio, secondo numerose declinazioni tra cui, naturalmente, quella più legata all’attualità: le migrazioni. Diretta da Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla, la manifestazione è realizzata dall’Associazione Festival delle Colline Torinesi con la Fondazione TPE. Il tema è «Fluctus», «onde» in latino, dove il richiamo è al mare, tragico e dolce compagno di viaggio in base alle motivazioni che spingono le persone a partire. Ma le «onde» sono anche quelle delle generazioni che si susseguono.

Gli spettacoli in programma quest’anno sono 23, esattamente come il numero dell’edizione e come, combinazione sottolineata dagli organizzatori, la somma del primo e dell’ultimo giorno di festival (1 + 22, insomma). Ma al di là delle questioni numeriche, l’intento è spingersi sempre più in là con il pubblico e con la sperimentazione performativa. E per farlo ecco 8 anteprime nazionali e diverse collaborazioni importanti: Piemonte dal Vivo, Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, Teatro Stabile Torino, Museo Nazionale del Cinema e Fondazione Merz.

L’avvio è una riflessione sull’identità di genere, organizzata in collaborazione con Lovers Film Festival. Lo spettacolo, Trilogia sull’identità, sarà in programma il 1° e il 2 giugno al Teatro Astra. Una rappresentazione composta da tre parti: Peter Pan guarda sotto le gonne, Stabat mater e Un eschimese in Amazzonia. Tre diversi modi di riflettere sulla questione.

«Le nuove sfide del momento – ha commentato Sergio Ariotti – riguardano la drammaturgia contemporanea e i giovani. È importante lasciare spazio a chi fatica a trovarlo. Quanto al tema di quest’anno, esistono tanti possibili viaggi, noi vogliamo rilanciare i testi». Ed è nel lavoro degli artisti che emergono le diverse declinazioni del viaggio, nelle quali si riscontrano diversi richiami alla letteratura. C’è, ad esempio. I libri di Oz di Chiara Lagani (Cafè Muller, 3 giugno), che affronta il tema del viaggio al fianco di Dorothy, ma c’è anche Cesare Pavese. Silvia Costa porta infatti a teatro i Dialoghi con Leucò (Teatro Astra, 20 e 21 giugno).

Poi, naturalmente, l’attualità. Empire di Milo Rau è una rappresentazione con quattro attori e migranti, quattro storie di viaggio, di fuga, di ricerca di una stabilità e di una sicurezza. Un modo per prendere coscienza di quanto accade intorno a noi attraverso le storie di chi ha vissuto di persona questi drammi (Teatro Astra, 16 e 17 giugno). Ed è la migrazione, appunto, la massima espressione del viaggio come necessità. Lo si vede in Birdie (Teatro Astra, 12 e 13 giugno) dove per la compagnia catalana Senor Serrano i migranti diventano uccelli, esattamente com quelli di Hitchcock.

Infine l’estremo. Se l’uomo dovesse migrare a tal punto da spostarsi su un altro pianeta? Vieni su Marte, di Vico Quarto Mazzini (Casa del Teatro, 6 e 7 giugno) mette in scena questa possibilità, ispirata dal romanzo Cronache marziane di Ray Bradbury (di nuovo la letteratura come primaria forma di racconto del viaggio). Lo spettacolo è una delle prime nazionali in programma al festival. Fra queste, poi, è anche da segnalare Oh no Simone Weil! di Milena Costanzo, un’opera che fa parte della sua Trilogia della Ragione (Casa del Teatro, 14 e 15 giugno).

Ma la collaborazione più importante è sicuramente quella con Fondazione TPE, perché dietro le anteprime e diversi spettacoli c’è un lavoro di produzione che quest’anno, insieme alla fondazione diretta da Valter Malosti, avvia un percorso triennale. «Vogliamo costruire un polo del contemporaneo – ha spiegato – e dobbiamo creare nuovi progetti, investire nella ricerca». Sperimentazione, esplorazione e soprattutto spazio ai giovani, per il teatro, come per qualsiasi arte, è fondamentale.

Ci sono infine gli appuntamenti extra. Dal Cinema in scena al Cinema Massimo (2 maggio-19 giugno) agli incontri con gli artisti, curati da Laura Bevione, fino a Fluctus (4 giugno, Pratici e Vaporosi) dove si discuterà sul tema del viaggio, dalla geografia alle emozioni.

L'intero calendario degli spettacoli sul sito del Festival delle Colline Torinesi.

Di Paolo Morelli

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