10 film girati a Torino da vedere: da Così Ridevano a Il Divo

Torino, 08/01/2018.

Non basta dire che Torino «è la città del cinema», ma è, piuttosto, un fervente ricettacolo di iniziative culturali. Nel corso degli anni non ha mai perso la propria vocazione cinematografica, sia per quanto riguarda la produzione, sia per la promozione del territorio attraverso il grande schermo.

I film girati a Torino sono numerosi, inutile elencarli tutti, abbiamo quindi scelto dieci titoli. Questo elenco non ha la pretesa di rappresentare la storia cinematografica della città (ne restano fuori, ad esempio, pellicole molto conosciute come Profondo Rosso di Dario Argento), ma offre alcuni esempi di come il capoluogo abbia saputo, nel tempo, attrarre registi e produzioni.

Guerra e pace di King Vidor (1956)
Il kolossal basato sul capolavoro di Lev Tolstoj è stato in parte girato a Torino e nei dintorni, in particolare le battaglie, come quella della Beresina, combattuta a fine novembre del 1812 e generalmente riconosciuta come il simbolo del fallimento della Campagna di Russia. La particolarità del film riguarda la figura di Mario Soldati. Il regista, scrittore e intellettuale torinese girò buona parte delle riprese in esterna, tra cui quelle realizzate in Piemonte. Si stima la presenza della sua mano su circa un terzo del film.

Torino violenta di Carlo Ausino (1977)
Quello che si dice un «cult». L’opera di Ausino è ancora oggi considerata una chicca per gli appassionati del genere poliziottesco, che prese piede a cavallo degli anni ’80, spesso riproposta nell’ambito di eventi e rassegne. La pellicola incassò molto (circa venti volte l’investimento iniziale) e portò sul grande schermo una storia di omicidi e malavita, con il grosso dilemma dell’uso del crimine per sgominare i criminali. Sullo sfondo una Torino noir, mostrata in tutto il suo misterioso fascino.

Hannah e le sue sorelle di Woody Allen (1986)
L’opera di Manon Lescaut  di Giacomo Puccini, nel film diretto da Woody Allen (considerato dalla critica tra i suoi lavori migliori), riempie la Metropolitan Opera di New York, dove Holly (Dianne Wiest) e David (Sam Waterson) si incontrano per la prima volta. In realtà la metropoli americana non c’entra nulla, perché quelle scene sono state girate al Teatro Regio di Torino. Il regista scelse questa location anche perché, il primo febbraio 1893, l’opera di Puccini fu eseguita qui per la prima volta.

A che punto è la notte di Nanni Loy (1994)
L’ultimo film diretto da Nanni Loy fu, in realtà, una mini serie in due puntate che andò in onda su Rai 2, tratta dall’omonimo romanzo di Fruttero&Lucentini. In zona Falchera, Marcello Mastroianni, nei panni del commissario Santamaria, girò diverse riprese in esterna. A causa dell’insolito autunno (era novembre e il clima era più caldo della norma), la produzione spostò alcune riprese a Cinecittà. Per Nanny Loy il film, che vedeva Santamaria indagare sull’omicidio di un parroco, «amalgama il giallo e la commedia».

Così ridevano di Gianni Amelio (1998)
Sono gli anni del boom economico, che richiama a Torino, ma anche altrove, una forte immigrazione dal Sud. Tra discriminazioni e disuguaglianze sociale, due fratelli siciliani si riuniscono nella città della Fiat. Il film racconta le loro vicende fra il 1958 e il 1964. Fino all’ultimo Amelio restò indeciso fra Torino e Milano, poi scelse la prima. «Credo che le mura, i palazzi, le strade di Torino esprimano tutta la loro storia senza ostentarla», disse. Ma parlò anche di una «patina di discrezione. La stessa che c’è nei torinesi».

Dopo mezzanotte di Davide Ferrario (2004)
Un vero tributo al luogo cinematografico torinese per eccellenza: il Museo Nazionale del Cinema. Un fitto intreccio di complicate relazioni d’amore unisce i personaggi dentro e fuori dalla Mole Antonelliana. L’opera ottenne diversi riconoscimenti, tra cui quattro Premi Flaiano, il Premio Caligari e il Premio Don Quixote al Festival di Berlino e il David di Donatello per gli effetti speciali visivi.

Il divo di Paolo Sorrentino (2008)
Opera sontuosa che racconta, non senza forzature romanzesche, l’enigmatica figura di Giulio Andreotti. Alcune riprese sono avvenute a Torino, anche se il film resta ambientato a Roma. Il cortile della casa del «Divo» è quello di Palazzo Saluzzo Paesana. Ma ci sono anche Palazzo Birago di Borgaro e il Palazzo dei Draghi. Fra le altre location torinesi: via Carlo Alberto, la Casa circondariale «Lorusso e Cutugno», Palazzo Civico e il Ponte Rossini.

Vincere di Marco Bellocchio (2009)
Ida Dalser fu una delle amanti di Benito Mussolini, dal quale ebbe un figlio, Benito Albino, che il Duce non riconobbe mai. Questa vicenda è raccontata nella pellicola di Bellocchio, con Giovanna Mezzogiorno e Filippo Timi. Premiato in Italia (David di Donatello 2010, fra gli altri) e riconosciuto sul piano internazionale (unico italiano in concorso a Cannes nel 2009), il film è stato girato in diverse location torinesi: dall’ex «Poveri Vecchi» a via Palazzo di Città, dalla Galleria San Federico all’ex manicomio di Collegno.

Mirafiori Lunapark di Stefano Di Polito (2014)
Una cartolina poetica sulla chiusura dello stabilimento Fiat di Mirafiori, cosa che, nella realtà, si è quasi completamente concretizzata. L’opera di Stefano Di Polito, regista e «attivista culturale» torinese, racconta con ironia le vicende di tre ex operai che restano orfani della loro fabbrica, esattamente come accade oggi a tanti loro «colleghi», anzi alla città intera. Con Alessandro Haber, Antonio Catania e Giorgio Colangeli.

Lazzaro felice di Alice Rohrwacher (2018 – in lavorazione)
L’unico film di questo elenco che non è ancora uscito nelle sale. In queste settimane la regista ha visitato la città con la sua troupe, girando diverse scene fra la Galleria Umberto I, Porta Palazzo e la periferia nord. Nel cast, al momento, sono confermati, fra gli altri, Nicoletta Braschi, Sergio Lopez e Alba Rohrwacher. Per adesso si sa solo che «Lazzaro Felice è una storia divisa tra estate e inverno, tra campagna e città».

Di Paolo Morelli

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