Cinzano, la mostra al Museo del Risorgimento

Torino, 05/10/2017.

A metà del Settecento, la famiglia Cinzano, originaria di Pecetto, fiorente cittadina della collina torinese, si trasferì a Torino per aprire, in via Garibaldi, una bottega. All’epoca, era il 1757, iniziarono vendendo confetti e acquavite. Ma come spesso accade la passione apre spesso a scenari inimmaginabili. Fu così che la bottega iniziò a vendere molto altro e a costruirsi una fama destinata a durare nel corso dei secoli.

Da quella piccola bottega, infatti, i Cinzano si allargarono, aprendo a metà dell’Ottocento una vera fabbrica che segnò la fortuna di un marchio. Cinzano, producendo soprattuto spumante al Vermouth, si è poi legato indissolubilmente alla storia di Torino fino a portare la propria fama oltre i confini italiani.

Il Museo del Risorgimento di Torino, dal 5 ottobre al 14 gennaio, dedica a Cinzano una mostra, dal titolo Cinzano: da Torino al mondo. Viaggio alla scoperta di un’icona italiana. Tutto è cominciato tre anni fa, quando un comitato scientifico guidato da Paolo Cavallo, responsabile dell’Archivio Cinzano, si è immerso nello studio degli oltre 40.000 faldoni che contengono una miriade di documenti, dal 1598 al 1990, sulla storia della famiglia. Lo scopo era, appunto, salvaguardare e valorizzare i passaggi storici più rilevanti, ma – anche qui – la passione ha preso il sopravvento e ne è nata una mostra, che il museo torinese ospita molto volentieri.

«Essendo uno dei più importanti musei di storia in Italia e in Europa – ha commentato Ferruccio Martinotti, direttore del Museo del Risorgimento di Torino – siamo molto orgogliosi di ospitare una mostra che ripercorre i 260 anni di un marchio del prestigio di Cinzano, oggi riconosciuto in tutto il mondo».

L’immagine scelta per il manifesto è un forte richiamo alla tradizione. Si tratta infatti della Donna adagiata sui grappoli d’uva, disegnata da Leonetto Cappiello nel 1920, uno dei pezzi più pregiati dell’Archivio Cinzano.

Oltre a questo, altri 25 manifesti sono esposti al museo, alcuni provenienti da collezioni private, la cui esposizione si arricchisce anche con bottiglie e oggetti da bar, che messi insieme ripercorrono alcune tappe della storia del marchio e della diffusione di spumante e Vermouth nel nostro Paese. Ma si tratta anche di testimonianze importanti in merito all’evoluzione della comunicazione pubblicitaria italiana, soprattutto tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

«La riscoperta della ricca tradizione di Cinzano – ha aggiunto Lorenzo Sironi, direttore marketing del Gruppo Campari, proprietario del marchio torinese – ha portato alla decisione di condividere con il grande pubblico la storia di questo marchio illustre, nato a Torino e diventato simbolo di italianità»

E sarà anche l’occasione per promuovere un restyling del logo, che riprenderà lo stemma originale della famiglia Cinzano, e un nuovo prodotto, lanciato in questi giorni sul mercato, che come etichetta utilizzerà proprio la Donna adagiata sui grappoli d’uva. Un continuo rimando tra passato e presente.

Di Paolo Morelli

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