Festival della Cultura Classica 2017 al Teatro Erba. Il programma

Torino, 27/09/2017.

È in programma l'edizione numero 19 del Festival di cultura classica, la manifestazione nata su progetto culturale di Germana Erba e Pierpaolo Fornaro e su progetto artistico di Adriana Innocenti e Piero Nuti. Il Festival è in scena al Teatro Erba per un mese, a partire da lunedì 2 e fino a lunedì 30 ottobre.

L’inaugurazione è affidata all’omaggio, immancabile e scaramantico alla prima edizione del Festival con la conferenza-spettacolo Ciò che uno ama, dedicato ai poeti lirici greci, lunedì 2 ottobre ore 21 al Teatro Erba.

Credendo che il Teatro non possa prescindere da un bagaglio forte di temi e motivi di valenza etica, intellettuale e artistica, Torino Spettacoli riserva uno spazio di significato alla cultura classica. Concepito per portare in scena i capolavori greci e romani, radici alle quali attingiamo a tutt’oggi, il Festival rinnova il proposito di offrire spettacoli di livello, integrati da serate di approfondimento. Per un coinvolgimento di spettatori, insegnanti e studenti in una fruizione consapevole, all’insegna di un dialogo capace di chiarificare la materia poetica e la sua interpretazione, grazie al contributo scientifico di artisti e studiosi.

Ecco calendario completo e schede illustrative del Festival.

Teatro Erba - lunedì 2 ottobre ore 21
PIERO NUTI  LUCIANO CARATTO  
Ciò che uno ama - Poeti lirici dell’antica Grecia in scena 
Ritorna lo spettacolo-conferenza tradotto da Dario Del Corno in omaggio alla 1a edizione del Festival serata inaugurale e di illustrazione del 19° Festival
"Sono voci poetiche che ci arrivano da lontano. 2600  anni sono trascorsi: eppure le sentiamo nostre. Parlano infatti di cose che ci riguardano: la dolcezza dell’amore e dell’amicizia, la rabbia dell’odio, il dolore dell’addio, la gioia di un incontro erotico, il piacere dello stare insieme… ci parlano dei tanti aspetti della vita con una essenzialità che giunge al cuore delle situazioni”.

Teatro Erba - da giovedì 5 a lunedì 16 ottobre
(giovedì 5, venerdì 6 e sabato 7 ottobre ore 21 - domenica 8 ottobre ore 16; lunedì 9, ven 13 e lun 16 ottobre ore 10 -   giovedì 12, ven 13 e sab 14 ottobre ore 21 - dom 15 ottobre ore 16)
COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
Rudens/Ridens… tutto in una tempesta!!
di Gian Mesturino e Girolamo Angione da Plauto - regia Girolamo Angione
Nel Rudens di Plauto c’è veramente tutto ciò che lo spettatore plautino può desiderare e anche di più! Ci sono infatti il tema dell’avventuroso, il colore del paesaggio, una sorprendente ricerca di effetti e di trovate e una ricca gamma di motivi suscitatori di riso e di pianto, di sdegno, sollievo e sbigottimento. La commedia, inoltre, è ambientata nella suggestione d’un paesaggio marino, scenario del tutto inusuale nel teatro antico… sì, siamo sulla spiaggia di Cirene, poco lontano dal tempio di Venere.La commedia tratta del rapimento della figlia di un tale di nome Demone per mano del lenone Labrace. Tuttavia un giovane di nome Plesidippo, essendo innamorato della fanciulla rapita, di nome Palestra, decide di pagare il riscatto per la sua liberazione. Labrace gli dà appuntamento al tempio di Venere per la consegna della fanciulla, ma si dirige da tutt’altra parte, ovvero in Sicilia, portando con sé Palestra, una schiava di nome Ampelisca e il siciliano Carmide. La sorte però vuole che la nave naufraghi nei pressi del tempio di Venere dove Demone e Plesidippo li aspettavano... guidati dalla stella Arturo, cui è affidato il bellissimo prologo, viviamo l’avventura appassionante che ci porta al ritrovamento, grazie a una fune (rudens), dello scrigno che contiene gli averi di Palestra e che ci prova che la ragazza è figlia di Demone.

Teatro Erba - martedì 10 ottobre ore 10 – mercoledì 11 ottobre ore 21
PIERO NUTI  LUCIANO CARATTO   BARBARA CINQUATTI   ELIA TEDESCO   GIUSEPPE SERRA
Processo a un seduttore (Pro Caelio)
in uno spettacolo scritto e diretto da Piero Nuti dal Pro Caelio di Cicerone
Amori e intrighi sulle rive del Tevere e la difesa di un seduttore da parte del più geniale avvocato e oratore politico del mondo romano, in uno spettacolo scritto e diretto da Piero Nuti dal Pro Caelio di Cicerone. I fatti raccontati sono antichissimi ma lo spirito in essi contenuto e le parole con cui sono comunicati toccano direttamente la sensibilità contemporanea.Proseguendo nella preziosa opera divulgativa del patrimonio antico, l’attore e regista Piero Nuti ci guida alla scoperta di Cicerone e della sua difesa di Marco Celio Rufo, suo allievo ed amico, da pesanti accuse. Insieme alla trattazione giuridica del fatto, troviamo lo strumento comico, con uso dell’ironia, insieme al ridicolo nei fatti e nei detti (giochi di parole, richiami e allusioni di versi tragici e comici, nomignoli, diminutivi, gaffes, lapsus imbarazzanti).

Teatro Erba - lunedì 16 ottobre ore 21
Compagnia della Strigide
GIADA BACCHINI GIUSEPPE SERRA  LUNA SERRA  INNOCENZO MONTESANO  DANIELE DANIELE  CHIARA PORCU
L’isola perduta, lettura drammatizzata da Tucidide a Ritsos a cura di Pierpaolo Fornaro - regia Chiara Porcu
Lo storico Tucidide scrive il colloquio fra un ammiraglio ateniese e un governante dell’isola di Melo contrapponendo le ragioni della potenza egemone e le ragioni di una piccola isola che voleva conservarsi neutrale. Il poeta greco Ritsos scrive le nostalgie e i rimpianti di tre donne profughe dall’isola perduta; lì certamente stanno le ragioni più vere, più giuste e più inascoltate.

Teatro Erba - martedì 17 ottobre ore 21 - mercoledì 18 ottobre ore 10
TEATRO LIBERO DI PALERMO
con ROBERTA BELFORTE, MATTEO CONTINO e GALLIANO MARIANI
Manhattan Medea  di Dea Loher - traduzione e regia Beno Mazzone
costumi Lia Chiappara - musiche Antonio Guida - produzione Teatro Libero di Palermo
Una Medea di oggi e di ieri; il mito di Medea esiste da sempre: moltissimi autori, di ogni paese e lingua, hanno scritto la loro Medea in una riflessione del hic et nunc. Dea Loher, pochi anni fa, ha scritto la sua Medea ambientandola in quello che è il simbolo della cultura e della società occidentale: Manhattan, in anni non precisati del XX secolo. Gli elementi della storia ci sono tutti: la fuga degli amanti, la morte del fratello, e la vendetta di Medea. Ma tutto si svolge davanti la ricca casa della quinta strada, sul marciapiede dove Medea attende Giasone ed il suo bambino per ricostruire la sua famiglia. La conclusione della storia si può immaginare secondo la memoria che si ha del mito, ma Dea Loher, drammaturga tedesca contemporanea, riserva una conclusione che è giusto non svelare.

Teatro Erba - da giovedì 19 a domenica 22 ottobre
(giovedì 19 ottobre ore 10 - venerdì 20 ottobre ore 21 - sabato 21 ottobre ore 21 - domenica 22 ottobre ore 16)
PIERO NUTI  ELIA TEDESCO
L’arte di saper invecchiare (De senectute)
scritto e diretto da Piero Nuti dal De senectute di Cicerone
“Bisogna aggiungere vita agli anni, non anni alla vita”, secondo l’esortazione del neurologo, Premio Nobel per la medicina, Rita Levi Montalcini. Così Luciano De Crescenzo: “I vecchi che posseggono il senso dell’umorismo hanno diritto al trenta per cento di sconto sull’età” - “La gioventù, la maturità e la vecchiaia sono tre periodi della vita che potremmo ribattezzare “rivoluzione, riflessione, televisione”. Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali!”. L’attore e regista Piero Nuti, conoscitore e frequentatore del teatro antico ai massimi livelli, è la guida ideale per un percorso teatrale piacevolissimo attraverso L’arte di saper invecchiare di Cicerone. Dopo averci affascinati con Processo a un seduttore, il “grande vecchio” del teatro ci conquista con questo sorprendente testo del più geniale avvocato di tutti i tempi. Lo spettacolo si apre all’attualità attingendo a spunti di autori contemporanei e ai contributi di tutti gli anziani (e dei grandi anziani) che vogliano “dire la loro". L’arte di saper invecchiare illustra le motivazioni che mettono generalmente in cattiva luce la vecchiaia e ne confuta la fondatezza. Cicerone esalta l’importanza delle attività per l’anima e delle “cose grandi” per le quali non è necessaria l’agilità del corpo ma piuttosto l’intelligenza e l’autorità e che si possono compiere anche da anziani come accadde, per esempio, a Sofocle che continuò a scrivere tragedie quali l'Edipo a Colono, o a personalità quali Platone o Pitagora.Il corpo non è una casa, ma un albergo dell'anima.Secondo l’autore, l'anima è immortale, e ne è una prova il fatto che si sanno molte cose già dalla nascita, e nemmeno quando siamo vivi l'anima si vede, dunque può esserci anche dopo...

Teatro Erba - lunedì 23 ottobre ore 21
SERATA ARISTOFANE: introduzione + spettacolo
Se la democrazia mette le ali, introduzione a cura del prof. Pierpaolo Fornaro
GIOVANI TALENTI DEL LICEO GERMANA ERBA
Gli Acarnesi di Aristofane - adattamento di Eva Mesturino e Girolamo Angione
a cura di Girolamo Angione - Gianni Mancini - Angelo Galeano
Una classe di giovani allievi innamorati del teatro; un tema sempre attuale che sta a cuore a tutti: la pace. Ed ecco la straordinaria commedia del commediografo greco Aristofane, celebre fin dal V secolo a.C. per aver impiantato ad Atene una fortunata “fabbrica del comico” dove si produceva dell’ottimo “riso alla greca”.  Atene e Sparta sono in guerra ormai da un po’ e siccome i politici si perdono in chiacchiere, Diceopoli decide di fare con gli Spartani una pace “separata” per sé e per la sua famiglia. Risultato? Trenta anni di tregua. Così Diceopoli può tranquillamente far commerci e divertirsi in pace, mentre il Generale Lamaco va a farsi ferire...

Teatro Erba - martedì 24 ottobre ore 21 - mercoledì 25 ottobre ore 10 e ore 21 - giovedì 26 ottobre ore 10
COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
Il Soldato Fanfarone (Miles gloriosus)
di Gian Mesturino e Girolamo Angione da Plauto - regia Girolamo Angione
Il Miles Gloriosus è uno fra i testi plautini più amati dal pubblico per l’invenzione di quel Soldato fanfarone che, nei millenni a seguire e a partire dalla commedia dell’arte, ha segnato di sé alcuni dei momenti topici della storia del teatro occidentale. I Romani sono appena arrivati ma la fanno da padroni e sulla scena, a colpo d’occhio, la monumentalità di marmi e capitelli si sovrappone a steccati e pollai di matrice contadina in una divertente e precariacontaminazione di stili di vita e di cultura. Anche il Miles, campione di tracotanza “romanesca”, non lega affatto col carattere dei locali che, dunque, sono ben lieti di collaborare alla buona riuscita della beffa che un simpatico servo -napoletano- ordisce ai suoi danni per liberare la ragazza rapita dal soldato durante una missione precedente. In questo crogiuolo di genti ed esperienze, tra soldati veneti e romani, servi napoletani e contadini piemontesi, anche le sfumature dialettali giocano un ruolo, riconoscendo in Plauto il modello di quella straordinaria stagione di teatro popolare che fu la commedia dell’Arte.

Teatro Erba – da venerdì 27  a lunedì 30 ottobre
(venerdì 27 e lunedì 30 ottobre, ore 10 – sabato 28 ottobre, ore 21 – domenica 29 ottobre ore 16
COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
L’imbroglione (Pseudolous)
di Gian Mesturino e Girolamo Angione da Plauto - regia Girolamo Angione
Come nel Miles, tutto gira intorno al servo, vero dominatore della vicenda che, per liberare l’amante del suo giovane padrone ordisce una lunga e intricata serie di inganni. In questo caso però, e sta qui la grandezza della commedia, Pseudolo è un vero servo-poeta, ha un estro speciale a predisporre inganni e si dimostra un tale artista nell’invenzione delle beffe, un così astuto “mattatore” dell’intrigo da scommettere perfino sul suo stesso imbroglio e ricavarne un profitto personale. Fra le commedie di Plauto, Pseudolus è una delle più comiche in assoluto, grazie alla scoppiettante ricchezza del linguaggio, ai ritmi serrati di un meccanismo narrativo che sfocia allegramente nell’inverosimile, al disegno dei personaggi, tratteggiati con sfrenato gusto comico. Geniale e spassosa modernità, dunque, di un teatro più che millenario.

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