Enrico Pandiani, dalla Notte degli Archivi a una serie tv su Les Italiens

Paolo Morelli

Torino, 14/09/2017.

Enrico Pandiani ha il viso sorridente e gentile, che incornicia i suoi occhi azzurri. Occhi che si illuminano quando parla dei suoi ragazzi, quei “les italiens” protagonisti di sei dei suoi romanzi. Dal primo, intitolato appunto Les Italiens, uscito nel 2009 per Instar Libri, la squadra di poliziotti che ha il proprio quartier generale al Quai des Orfevres, a Parigi, ha fatto parecchia strada, attraverso indagini, tinte noir, sangue e piombo. L’ultimo libro si intitola Un giorno di festa ed è appena uscito per Rizzoli. Pandiani ne ha parlato alla libreria Il ponte sulla Dora di Torino, che lo ha invitato per un aperitivo.

«In questo romanzo – spiega – c’è una novità abbastanza grossa, perché Mordenti (il commissario alla guida della squadra dei “les italiens”, ndr) ha una fidanzata, conosciuta in precedenza, mette su casa e si porta dietro un bambino che la sua compagna ha avuto in un’altra relazione».

Anche in questo libro c’è uno stretto legame con l’attualità. La squadra è colpita da una tragedia che porta a un’indagine. Ma c’è pochissimo tempo, perché si cerca di capire chi stia progettando un attentato e soprattutto dove. Sullo sfondo c’è la Francia che si prepara a festeggiare la ricorrenza nazionale più importante, il 14 luglio, una data tristemente nota anche per la strage di Nizza dello scorso anno. Il tema, quindi, è purtroppo attualissimo.

Lo scrittore parla con la passione di chi ha fatto crescere i propri personaggi nel tempo, perché portare avanti una serie di romanzi con gli stessi protagonisti significa, in qualche modo, vivere con loro. Gli anni passano anche per i personaggi letterari, del resto. «Invecchiano – commenta lo scrittore –, cambiano il loro carattere e le loro dinamiche. A volte muoiono e bisogna sostituirli. In ogni libro, comunque, puoi raccontare nel dettaglio uno di loro».

E le storie? «Ti vengono in mente», dice, poi rivela: «Ho avuto l’idea per il prossimo romanzo (sarà il settimo, ma intanto godiamoci il sesto, ndr) mentre ascoltavo una trasmissione su Radio 3, parlavano di archeologia».

E anche la personalità e i gusti dello scrittore entrano nelle storie, nel carattere dei personaggi, nelle loro scelte, sono un modo per “fare” qualcosa che nella vita reale non si fa, per tanti motivi diversi. «Ai cattivi faccio dire le cose che odio», confessa Pandiani. «In questi romanzi sei molto coinvolto – spiega – e anzi ti diverti. Io, ad esempio, mentre penso alla trama di un nuovo libro pregusto già i momenti in cui dovrò scrivere alcune parti».

Quindi il piacere sommato al metodo, perché Pandiani sottolinea quanto sia importante iniziare a scrivere soltanto dopo aver delineato un’idea di trama. «Meglio modificare un canovaccio già definito», afferma.

 Ma uno scrittore è prima di tutto una persona che sa raccontare, ed Enrico Pandiani sarà, infatti, uno degli ospiti della Notte degli archivi, che si terrà a Torino la sera di venerdì 15 settembre.

Lo scrittore sarà la guida di uno dei due viaggi organizzati dall’Associazione Tram Storici di Torino, con partenza da piazza Castello (ogni ora dalle 19 alle 22). Pandiani partecipa per la seconda volta. «Faremo un giro per vedere come è cambiata Torino», commenta. E in effetti sarà un viaggio di mezz’ora attraverso i punti più importanti della città, come le Carceri Nuove, dove si parlerà dei personaggi più noti in passato detenuti lì, o Porta Susa, dove si parlerà di Armando Testa. Ma uno dei ricordi ai quali lo scrittore sembra essere più affezionato riguarda il Rondò della Forca, all’incrocio tra corso Regina Margherita, via Cigna, corso Valdocco e corso Principe Eugenio.

«Tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta – racconta Pandiani – lì c’era un distributore di benzina. Si chiamava Milloil perché il proprietario si chiamava Virgilio Milla. Era all’incrocio con via Cigna, per entrare si faceva la coda dietro al viale. Di questo, nelle mie ricerche, non sono riuscito a trovare nulla, mi affiderò ai miei ricordi».

Nel frattempo, Pandiani è in attesa di sapere cosa ne sarà dei “les italiens”, perché all’orizzonte c’è una serie televisiva. I suoi ragazzi, infatti, saranno portati sullo schermo da Sky e Canal+. Il produttore sarà Fulvio Lucisano, ma ci sarà anche la casa di produzione di Nicolas Winding Refn. Il regista danese, racconta Pandiani con un po’ di emozione, dirigerà sicuramente la prima puntata, poi farà da supervisore per la regia anche delle puntate successive.

In attesa di dare una forma definita al volto di Mordenti e degli altri “italiani”, possiamo continuare a immaginarceli leggendo le pagine scritte da Enrico Pandiani.

Di Paolo Morelli

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