Camera presenta il Censimento della Fotografia in Italia

Camera. Centro Italiano per la Fotografia Cerca sulla mappa

Torino, 22/06/2017.

Camera, Centro Italiano per la Fotografia, ha presentato il censimento delle raccolte e degli archivi fotografici in Italia, un progetto promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali che è partito il mese scorso, attraverso un sito web, che ha già censito 124 archivi sparsi in tutta Italia, per un totale di 635 fondi.

«Il progetto è importante – ha spiegato Walter Guadagnini, direttore di Camera – e poteva nascere soltanto grazie al rapporto stretto tra Ministero e Camera, che proprio per la sua importanza ha trovato il sostegno della Regione Piemonte e di Fondazione CRT».

Il censimento, in effetti, ha finalità molto ambiziose, perché dopo aver raccolto in un grande database tutti gli archivi fotografici italiani, il Ministero provvederà a mettere in campo una serie di iniziative di sostegno e formazione. Prima, però, bisogna avere un quadro della realtà. «Ci auguriamo – ha affermato Lorenza Bravetta, ex direttrice di Camera e ora consulente del Ministro Franceschini – che le consultazioni possano restituire lo stato generale della fotografia in Italia, in modo da produrre poi un piano di interventi sulla base della situazione del mercato e della professione».

Il portale del censimento è solo il primo passo, perché seguiranno committenze pubbliche e stanziamenti a favore della professione, della formazione e dell’internazionalizzazione. Si parla, fra le altre cose, di borse di studio per fotografi, residenze, fondi per la professione, dal fotogiornalismo alla catalogazione. Una serie di interventi, insomma, con portata di breve e lungo termine per creare «una coscienza identitaria e una memoria comune».

La fotografia è uno strumento fondamentale per costruire la memoria e fissarla. «Il censimento – ha aggiunto Laura Moro, direttore dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione – può creare consapevolezza nel decisore politico per allocare risorse. Esistono già esperienze regionali ben fatte, ma manca un quadro nazionale. L’auspicio è anche quello di consolidare il rapporto tra pubblico e privato, che in questo periodo di carenza di risorse è una parola magica».

Si parte dalla sensibilizzazione, ma il vero obiettivo è fare rete, altra parola magica di questi tempi. I traguardi principali sono tre: creare una mappa nazionale degli archivi e dei fondi, creare un «archivio degli archivi» che possa mettere in relazione i diversi fondi esistenti, collegare gli archivi alla contemporaneità, perché non siano soltanto cataloghi di stampe, microfilm e file.

In futuro, poi, saranno pubblicati in formato aperto i dati del censimento, anche per capire quanta partecipazione avrà suscitato. In base a quello, sarà valutata la traduzione in inglese del sito.

In questa fase, comunque, l’iniziativa è aperta soltanto alle persone giuridiche perché, ha spiegato ancora Laura Moro, «dovevamo limitare il campo. Nel caso dei privati, però, si pone un problema di selezione sul quale dobbiamo lavorare, difficile fare valutazioni qualitative».

«Nella Regione Piemonte – ha aggiunto l’assessora regionale alla cultura, Antonella Parigi – c’è un grandissimo know-how in tema di archivi, che rischia di perdersi per carenza di risorse. Dobbiamo riqualificare il patrimonio del sapere esattamente come il patrimonio fotografico, creando valori e filtri».

Il Comune di Torino, come annunciato dall’assessora alla cultura, Francesca Leon, ha invece siglato da poco un accordo con GTT per valorizzarne l’ampio archivio fotografico. «A volte – ha spiegato Leon – neanche i proprietari degli archivi sono consapevoli della loro importanza. Eppure sono una memoria fondamentale della trasformazione del territorio». Le istituzioni hanno promesso un aiuto concreto nella promozione dell’iniziativa di Ministero e Camera, che ha ottenuto anche il sostegno della Fondazione CRT.

Di Paolo Morelli

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