Cinemambiente 2017: a Torino la 20esima edizione del Festival di cinema ambientale

Torino, 25/05/2017.

Compie 20 anni Cinemambiente e inaugura, al Cinema Massimo di Torino,  mercoledì 31 maggio, per proseguire fino a mercoledì 5 giugno.

Il festival, punto di riferimento internazionale per il cinema a tematica ambientale, propone ben 105 titoli nel programma di Cinemambiente, con un calendario di eventi collaterali sempre molto ricco, come da tradizione. Si chiuderà, poi, il 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.

L’intento, come ha spiegato il direttore, Gaetano Capizzi, è quello di denunciare lo stato in cui versa il nostro pianeta, ma allo stesso tempo dare spazio a quei modelli positivi che danno una speranza per il futuro, le buone pratiche che possono rappresentare una strategia di salvezza per il nostro ambiente.

Il film di apertura sarà The Age of Consequences di Jared P.Scott, proiettato in Sala 1, al Cinema Massimo, dalle 21, documentario che indaga la relazione tra cambiamenti climatici, scarsità di risorse e ondate migratorie. Al termine della proiezione, si terrà un incontro con Luca Mercalli, climatologo e presenza fissa del festival, e Domenico Quirico, giornalista de La Stampa. «La 20a edizione di CinemAmbiente – ha spiegato Mercalli – è la prima che si tiene “ufficialmente” nell’Antropocene, la nuova epoca geologica segnata dalle attività umane, accettata – anche se in forma preliminare – dal 35° International Geological Congress, che si è tenuto a Cape Town il 29 agosto 2016».

La pellicola di apertura fa parte anche del Concorso documentari internazionali, che include altre sette pellicole, tra cui Footprint di Valentina Canavesio, Plastic China di Jiu-liang Wang e Silent Land di Jan van den Berg.

Un programma cinematografico che si articola anche con altri otto documentari per il Concorso One Hour, dedicato ai mediometraggi, con titoli in arrivo, fra gli altri, da Romania, Francia, Stati Uniti, Canada e Australia.

Altri otto titoli compongono, infine, il Concorso documentari italiani, tra i quali spiccano Cenere di Camilla Tomsich e La finestra sul porcile. Diario hitchkochiano di un ecologista di Salvo Manzone. Molto articolata, poi, la sezione dedicata ai cortometraggi, che quest’anno è suddivisa in ben 10 sottosezioni.

Ma tra gli eventi speciali spuntano dei contributi molto interessanti, come La canzone del mare, film di animazione diretto da Tomm Moore, e il ritorno di Luc Jacquet, già premiato dal festival due anni fa, con La marcia dei pinguini: il richiamo.

Saranno poi diversi gli incontri della sezione Ecotalk, dedicati a momenti di approfondimento su tematiche ambientali con molto esperti. Il primo giugno, nella Sala 3 del Cinema Massimo, si parlerà delle prospettive dell’agricoltura (18.30), mentre il giorno dopo, sempre nella Sala 3 ma alle 18.45, si terrà in consueto incontro con Tiziano Fratus, homo radix e grande amico di CinemAmbiente. Sempre Fratus, il 5 giugno alle 18, al Circolo dei Lettori, consegnerà insieme a Serenella Iovino il premio Le Ghiande di CinemAmbiente, che quest’anno andrà allo scrittore Matteo Righetto.

Durante la presentazione della nuova edizione, tuttavia, ha tenuto banco anche la questione dei tagli alla cultura, imposti dal Comune di Torino a diversi enti, tra cui il Museo Nazionale del Cinema, che amministra CinemAmbiente. «L’emergenza – ha attaccato Donata Pesenti Campagnoni, direttore pro tempore del museo – non può diventare ordinaria».

In risposta agli attacchi, è intervenuta Francesca Leon, assessora alla cultura del Comune, che ha ribadito l’intenzione di ridurre i tagli della metà (da 600.000 euro a 300.000) nel caso del Museo, auspicando però una riorganizzazione interna del Museo del Cinema. «La Regione – ha poi precisato Antonella Parigi, assessora regionale alla Cultura – ha mantenuto il proprio contributo nonostante il bilancio precario».

Di Paolo Morelli

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