Teatro Stabile di Torino: la stagione 2017/2018, da Martone a Binasco

Torino, 11/05/2017.

La nuova stagione del Teatro Stabile di Torino porta il nome Playlist e si configura come una lunga compilation di spettacoli che ripercorrono, idealmente, gli ultimi dieci anni di programmazione, sotto la direzione artistica di Mario Martone. Perché la stagione 2017/2018 è anche l’ultima diretta dal regista napoletano. A gennaio, infatti, lascerà il posto a Valerio Binasco, il quale ha seguito la presentazione del nuovo cartellone in prima fila, a pochi passi dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino, e dall’assessora regionale alla cultura, Antonella Parigi.

«Ecco dunque la mia stagione conclusiva – ha spiegato Martone – dove non compare una mia nuova produzione, così come accadde nella prima stagione, a sottolineare l’idea che un teatro pubblico è un luogo assembleare e non la casa di un solo artista». Dopo un lungo e commovente abbraccio con il direttore del Teatro Stabile, Filippo Fonsatti, Martone ha poi presentato il programma della prossima stagione, che arriva dopo un annata, la 2016/2017, ricca di successi in termini di pubblico e nuove produzioni.

Playlist si pone l’obiettivo di consolidare questa crescita di biglietti e abbonamenti venduti registrata nella scorsa stagione. In numeri questo si esprime in un cartellone che prevede 16 produzioni (5 esecutive, 6 coproduzioni e 5 riprese) - 29 spettacoli ospiti e 24 spettacoli per Torinodanza. Si comincia con la prima nazionale di una pluripremiata produzione internazionale, Disgraced di Aytar Akhtar, per la regia di Martin Kušej, (anche direttore del Residenz Theater di Monaco di Baviera) al Teatro Carignano, (9-29 ottobre), confermando l'apertura verso le realtà teatrali europee e del mondo.

L'intenzione che percorre il cartellone è proporre un teatro capace di leggere l'attualità e i suoi temi più urgenti sia attraverso una drammaturgia contemporanea sia con adattamenti e riscritture di grandi classici. Dal 31 ottobre al 12 novembre, infatti, andrà in scena, sempre al Carignano, Filumena Marturano di Eduardo De Filippo, per la regia di Liliana Cavani. Fra gli altri titoli evergreen il Don Giovanni di Molière di cui cura la regia proprio il futuro direttore Valerio Binasco, Le baruffe chiozzotte di Carlo Goldoni affidato a Jurij Ferrini e Le Baccanti di Euripide nella lettura di Andrea De Rosa - quest'ultimo titolo è frutto di un un'ampia coproduzione che vede lo stabile torinese accanto a lo Stabile di Napoli/Teatro Nazionale e la Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia, il debutto è infatti al Teatro Grande di Pompei il 14 e in scena al Carignano, dal 5 al 17 dicembre 2017. 

«Abbiamo il compito di continuare a migliorare il nostro lavoro – ha spiegato Lamberto Vallarino Gancia, presidente del Teatro Stabile di Torino – anche alla luce di una crescita dell’8% degli spettatori, che abbiamo registrato nella scorsa stagione». Una crescita che richiede quindi un cartellone più ricco. Già l’anno passato, infatti, lo Stabile ha ospitato 354 serrate, che rappresentano un vero record storico.

«Siamo secondi fra i teatri nazionali – ha aggiunto Filippo Fonsatti – e abbiamo concluso il bilancio in pareggio. Ma possiamo ora annunciare, in via ufficiale, che abbiamo vinto un bando europeo per l’innovazione, che ci consentirà di ricevere 1 milione e 600 euro di finanziamento. Questo avrà ricadute occupazionali anche sul territorio».

Ed è proprio sul territorio che lo Stabile continua a puntare, da anni ormai, coinvolgendo produzioni e artisti torinesi tra cui quest'anno in scena L’Arialda di Giovanni Testori, diretto da Valter Malosti; il Lear, schiavo d’amore dei Marcido Marcidorjs, per la regia di Marco Isidori, e Mistero Buffo di Dario Fo con il Teatro della Caduta, per la regia di Eugenio Allegri. Ci sarà spazio anche per Marco Lorenzi del Mulino di Amleto, che dirigerà Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, e tra le proposte di teatro ragazzi verrà ripresa la Bella addormentata nel bosco da Charles Perrault, regia di Elena Serra. Confermata anche una nuova edizione della rassegna Il cielo su Torino, dedicata alle giovani compagnie sostenute da Sistema Teatro Torino.

Fra settembre 2017 e giugno 2018, nel cartellone dello Stabile e di Torinodanza (manifestazione inclusa nella programmazione del teatro torinese), saranno complessiva in scena 69 spettacoli, distribuiti fra Teatro Carignano, Teatro Gobetti e Fonderie Limone.

A Torino arriveranno, fra gli altri, anche Silvio Orlando con Lacci di Domenico Starnone, per la regia di Armando Pugliese (Carignano, 14-26 novembre), e Valeria Bruni Tedeschi, in un'altra apertura di sguardo verso la scena internazionale Le trois soeurs dell'australiano Simon Stone, che ne cura regia e adattamento (da Čechov) in una coproduzione con l’Odéon - Théâtre de l’Europe - al Carignano, 23-26 gennaio. Per Elvira di Brigitte Jaques, a partire da un testo di Molière, ci sarà anche Toni Servillo (Carignano, 15-23 marzo), subito dopo toccherà a Qualcuno volò sul nido del cuculo di Dale Wasserman, tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey, con Alessandro Gassmann (Carignano, 24 aprile-6 maggio). Ospiti anche Leo Muscato con Il nome della rosa il romanzo di Umberto Eco nella versione teatrale di Stefano Massini. Ancora altri protagonisti, a livello di nuova scrittura: Emone. La traggedia de Antigone seconno lo cunto de lo innamorato di Antonio Piccolo, testo vincitore della prima edizione del Premio Platea per la Drammaturgia in pubblicazione da Einaudi, e Da questa parte del mare da scritti, canzoni e poesie di Gianmaria Testa, per la regia di Giorgio Gallione.

Al Teatro Gobetti si comincia il 10 ottobre con Galois dello scrittore torinese Paolo Giordano, per la regia di Fabrizio Falco (fino al 15 ottobre) a cui è affidato anche un classico L’Illusion Comique di Pierre Corneille. Fra i tanti altri titoli, ci sarà anche Piera Degli Esposti, dal 20 al 25 febbraio, con Wikipiera. Le ultime a cominciare saranno le Fonderie Limone di Moncalieri, che dal 31 ottobre al 5 novembre avvieranno la nuova stagione con Play Strindberg di Friedrich Durrenmatt, per la regia di Franco Però.

Anche quest’anno, grazie ai contributi della Fondazione CRT, il Teatro Stabile di Torino riproporrà la fortunata iniziativa Un posto per tutti, che mette a disposizione 1000 abbonamenti per tre spettacoli riservati alle fasce meno abbienti della popolazione. Perché l’accesso alla cultura, e quindi al pensiero, al mondo, sia garantito a tutti.

Di Paolo Morelli

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