Palazzina di caccia di Stupinigi: al termine i lavori all'Appartamento del Re

Palazzina di Caccia di Stupinigi, Nichelino Cerca sulla mappa

Torino, 08/05/2017.

È previsto per giugno il termine dei restauri dell’Appartamento del Re nella Palazzina di Caccia di Stupinigi: i lavori sono interamente finanziati dalla Fondazione Crt, storicamente il principale sostenitore privato del grande progetto di recupero e valorizzazione della Residenza Sabauda, con un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro che ha consentito la rinascita delle Scuderie, del corpo centrale dell’edificio con il Salone juvarriano, delle Gallerie, dei giardini, dell’Appartamento della Regina e, da ultimo, dell’Appartamento del Re.

I lavori nell’Appartamento del Re
L’intervento in corso, realizzato in collaborazione con la Consulta, riguarda il restauro degli apparati decorativi dell’Appartamento del Re, in particolare dei dipinti murali delle volte e delle pareti, delle boiserie dipinte e dorate, della tappezzeria novecentesca, della carta da parati, dei serramenti, dei camini e della pavimentazione in seminato alla veneziana.

Le indagini conoscitive eseguite sulle volte dell’Anticamera e della Camera da letto, dipinte dal 1737 al 1739 da Michele Antonio Milocco, il cui restauro è stato completato unitamente a quello sui cornicioni, hanno fornito interessanti informazioni sullo stato di conservazione e sulla tecnica esecutiva. Il restauro sugli sguinci delle aperture dell’Anticamera ha riportato alla luce l’originaria decorazione settecentesca, di grande impatto formale e cromatico.

Sono in corso gli interventi di restauro su tutta la boiserie dell’Appartamento, in gran parte di fattura settecentesca, che presentava in particolare sulle porte gravi problemi conservativi con sollevamenti importanti. Si è proceduto alla pulitura e al consolidamento delle superfici in legno dipinto e dorato, che ha riportato cromie e dorature all’antico fulgore, mentre ci si appresta all’esecuzione di piccole stuccature e integrazioni cromatiche della foglia d’oro. Sono inoltre in restauro in laboratorio tutti i dipinti su tela delle sovrapporte: le opere di Domenico Olivero dell’Anticamera e quelle della Galleria e del Gabinetto da toeletta.

Di particolare pregio il Pregadio nella Camera da letto realizzato da Piffetti nel 1762. È in restauro, e sarà a breve rimontata, anche la tappezzeria in seta con motivo a catenelle.

Singolare il piccolo locale adibito a servizio igienico dove la pulitura dei dipinti murali ha fatto emergere la cromia delle piastrelle bianche e azzurre dipinte, e dove la scelta è stata quella di conservare le rifunzionalizzazioni subite nel tempo da questo piccolo ambiente.

Gli interventi sul Gabinetto da toeletta hanno comportato la pulitura e il consolidamento dei dipinti murali opera di Giovan Francesco Fariano, il restauro delle Angoliere di Servozelli, mentre sono in corso le integrazioni e le finiture. I primi interventi sulla Galleria verso il Salone centrale, completamente dipinta da Pietro Antonio Pozzo, hanno permesso di ritrovare le cromie originali e il loro scenografico rapporto con la grande architettura del Salone juvarriano.

È iniziato anche l’intervento previsto sulle pavimentazioni in seminato alla veneziana dell’Anticamera, della Camera da letto e del Gabinetto da toeletta che riporterà la superficie all’unitarietà ed ai colori originali. Sono in corso di restauro i serramenti di tutte le aperture, che saranno dotati di pellicole anti raggi u.v. al fine di preservare quanto restaurato. E’ quasi completato il restauro dei camini in marmo.

Seguiranno gli interventi per la ricollocazione dei tre grandi lampadari già restaurati e degli straordinari arredi mobili dell’intero Appartamento.

«Il recupero dell’Appartamento del Re della Palazzina di Caccia di Stupinigi – ha detto il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia – è l’ultima tappa di un percorso avviato 30 anni fa dalla Cassa di Risparmio di Torino e portato avanti dalla Fondazione CRT per restituire alla città, all’Italia e al mondo questa sontuosa residenza dal grande valore storico, artistico e culturale, riconosciuta come Patrimonio Unesco dell’Umanità. Per far rinascere la residenza sabauda la Fondazione CRT, principale sostenitore privato della Palazzina, ha investito complessivamente circa 20 milioni di euro».

«Dopo 13 anni l’Appartamento del Re sarà riaperto ai visitatori il prossimo giugno, grazie ai lavori di restauro promossi e supportati dalla Fondazione CRT e realizzati in collaborazione con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino – afferma Massimo Lapucci, Segretario Generale della Fondazione CRT –. Si aggiungerà così un nuovo importante tassello alla ricca offerta culturale di Torino e della Regione, con l’auspicio che il territorio, grazie anche ad un efficace lavoro di squadra, diventi sempre più destinazione turistica nel Paese e a livello internazionale».

«Sostenendo l'importante restauro degli Appartamenti Reali, che completa la restituzione degli ambienti aulici del corpo centrale, la Fondazione CRT conferma e corona il lungo impegno posto a favore della conservazione e della valorizzazione della Palazzina di Caccia – spiega Luisa Papotti, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino –. La sua presenza assidua al fianco delle istituzioni è stata fondamentale perché divenisse un luogo aperto e fruibile, capace di testimoniare la magnificenza del disegno juvarriano».

La dottoressa Adriana Acutis Presidente di Consulta ricorda come nelle parole dell’architetto Mario Verdun di Cantogno, coordinatore tecnico degli interventi di restauro dell’Appartamento del Re, «i beni storico-artistici sono luoghi di identità attorno ai quali è possibile costruire un concetto nuovo e dinamico di cittadinanza: appartenere ad un territorio ben definito ed essere nello stesso tempo universali come lo sono i beni culturali».

La Palazzina di Caccia di Stupinigi è un bene universale per il quale Consulta è impegnata dal 2007. Con l’intervento di restauro dell’Appartamento del Re si conclude il recupero di tutti gli ambienti del corpo centrale della residenza sabauda, un lavoro significativo all’insegna della continuità e della collaborazione fra Imprese, Istituzioni e Soprintendenze.

Conferma grande soddisfazione Cristiana Maccagno in rappresentanza della Fondazione proprietaria, conclamata erede del secolare Ordine anche nella considerazione costituzionale delle funzioni. Soddisfazione anche per questo rinnovato richiamo di attenzione - dopo l'apertura del cantiere - per la progressione dei magnifici lavori, ancora prima del loro completamento. Un'altra occasione di conforto per la scelta coraggiosa e ostinata di restituire alla fruizione (sin dalla riapertura del novembre 2011) le bellezze della Palazzina "a cantieri aperti" ovvero "work in progress" che dir si voglia. I numeri parlano chiaro: solo dai primi giorni dell'anno, oltre cinquantamila i puri visitatori ai quali si aggiungono le oltre centodiecimila presenze assicurate dagli eventi negli spazi espositivi. E tutto questo sempre grazie alle autonome risorse organizzative e finanziarie che sinora hanno sostenuto la gestione.

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