Jungle, il mondo animale nella moda. La mostra a Venaria

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Torino, 11/04/2017.

Se vi piace il genere animalier nella moda, la Reggia di Venaria Reale fa per voi. Da mercoledì 12 aprile, fino a domenica 3 settembre, sarà allestita la mostra Jungle, l’immaginario animale nella moda. L’esposizione, che occupa un piano intero, include numerose realizzazioni di grandi stilisti internazionali, come Dior, o Cavalli, ma anche Stella McCartney, che reinterpretano a modo loro le diverse forme del mondo animale, adattandole all’abbigliamento di donne (soprattutto) e uomini.

L’ambiente in cui è allestita la mostra, ricostruito dall’artista Pietro Ruffo, è un dialogo continuo tra natura e moda, entro il quale perdersi ed esplorare le numerose sfaccettature di questo stile.

Ideata da Ludovica Gallo Orsi, Jungle è stata realizzata in collaborazione con l’antropologa Simona Segre Reinach, professoressa associata del Dipartimento di Scienze per la Qualità della vita presso l’Università di Bologna, il cui contributo ha cercato di offrire una visione antropologia del mondo della moda.

Jungle ha quindi l’intento di mostrare in quale modo la cultura umana si relazioni al mondo animale, adottandone le forme tipiche e portando fino all’estremo alcuni stereotipi, come, ad esempio, il concetto di “forza” trasmesso dai felini. «Animalier – ha spiegato Simona Segre Reinach – è un termine francese, che è stato la prima lingua ufficiale della moda. Oggi i termini animalier e animal print sono considerati persino riduttivi. Infatti l’allusione, la rappresentazione e la trasfigurazione di un mantello, ad esempio, reinterpretano in modo anarchico e discontinuo i grandi stilisti e i marchi della moda».

Tutto nacque nel 1947, quando Christian Dior disegnò un abito destinato a cambiare la storia del fashion. Fu chiamato jungle e portò per la prima volta lo stile animalier sulle passerelle di tutto il mondo. In breve, l’idea si rivelò un successo e influenzò le tendenze degli stilisti di ogni parte del globo. I colori e le forme tipiche del mondo animale, in particolar modo delle fiere, entrarono a far parte delle collezioni di Jean Paul Gaultier, Gianfranco Ferré, Valentino, Krizia e tanti altri oltre a quelli già citati.

La mostra allestita alla Reggia di Venaria riparte, quindi, da quel momento, e racconta, attraverso i numerosi pezzi esposti, tutto quello che è accaduto dopo e che ha modificato i gusti e le esigenze del pubblico, ma anche la fortuna di grandi modelle.

C’è, infatti, Verushka, la top model tedesca che divenne famosissima negli anni Sessanta, la cui immagine entrò nell’immaginario collettivo del cinema grazie al capolavoro di Michelangelo Antonioni, Blow Up, uscito nel 1966. Verushka dà il volto a Jungle con uno scatto di Franco Rubartelli, realizzato nel 1970, che la ritrae in una posa plastica, vestita e acconciata in stile animalier.

Perché la mostra è completata dalle fotografie. Per lo più si tratta di modelle, motivi o set pubblicitari. Un piccolo viaggio nella moda, nello stile e nel linguaggio di questo tipo di abbigliamento, che richiama un immaginario preciso, sempre più affermatosi nel corso degli anni come strumento di espressione.

Di Paolo Morelli

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