A Genova 11 nuovi bus ibridi di Amt: caratteristiche e dove circolano

Fabio Liguori

Genova, 09/12/2019.

Il processo di metamorfosi del trasporto pubblico a Genova non si arresta. Procede a vele spiegate il rinnovamento del parco mezzi di Amt, con un'attenzione particolare ai veicoli a basso impatto ambientale. Dopo i bus full electric da 8 metri a Genova, il coinvolgimento della linea 517 a Nervi e i mezzi Euro 6 di diverse taglie, già in servizio sulle linee bus cittadine, Amt Genova lancia 11 nuovi bus Iveco Urbanway full hybridacquistati, con gara Consip, grazie al finanziamento di 4 milioni e 531mila e 530 euro, erogato da Regione Liguria. Ancora bus elettrici per il trasporto dei cittadini a Genova? Solo in parte.

I nuovi mezzi entrano in servizio progressivamente a partire da martedì 10 dicembre 2019, sulla linea 3 che collega la stazione Principe a Sestri e sono ospitati presso la rimessa di Cornigliano. Questi bus sono lunghi 12 metri (quattro metri in più rispetto agli 8 dei bus elettrici, già presenti a Genova) e hanno 96 posti totali di cui 25 a sedere. Ma la vera differenza non è nell'estetica: i nuovi mezzi sono a propulsione ibrida, ciò significa che il movimento è sempre realizzato tramite un motore elettrico che in alcune fasi opera in full electric e in altre è alimentato dal motore termico euro 6 di nuova generazione, presente a bordo del mezzo. L’arrivo dei bus ibridi è un ulteriore step verso il processo di rinnovamento del servizio di trasporto pubblico urbano.

Ecco come funzionano questi bus nuovi di zecca. Nel corso dell’esercizio, le fasi di rallentamento, accosto, fermata e ripartenza del veicolo sono effettuate in modalità completamente elettrica. In queste fasi il veicolo non presenta alcuna emissione in atmosfera, né acustica né inquinante, in quanto risulta in modalità full electric, e sfrutta l’energia elettrica accumulata nei super capacitori per alimentare il motore elettrico di trazione. Nella fase di rallentamento, l’energia del bus è recuperata ed utilizzata per ricaricare i super capacitori. L'obiettivo, in tre anni, è arrivare al 50% dei mezzi Amt a basso impatto.

I nuovi mezzi ibridi garantiscono riduzioni del 30% per chilometro delle emissioni di CO2 e riduzione dei consumi fino al 40% in condizioni di traffico intenso cittadino. L’illuminazione a led contribuisce poi a ridurre i consumi rispetto all’illuminazione tradizionale. I bus sono poi dotati di pianale ribassato, pedana per l’accesso delle persone in carrozzella, 3 porte (di cui 2 scorrevoli), impianto di climatizzazione, illuminazione a led all’interno e all’esterno del bus, telecamere per la videosorveglianza a bordo e conta passeggeri.

I super capacitori sono dispositivi elettrici installati sul tetto del bus, che consentono di accumulare grandi quantità di energia per un periodo di tempo limitato. Il motore termico di bordo ha cilindrata ridotta rispetto al motore di un bus tradizionale, risulta in moto solo per una parte del tempo di servizio del bus ed opera a regimi di rotazione definiti e regolati in maniera ottimizzata. Queste tre condizioni permettono di ottenere un netto risparmio di carburante e una forte riduzione delle emissioni clima-alteranti e inquinanti.

«Diverse tecnologie possono contribuire alla sostenibilità del trasporto pubblico - sottolinea Marco Beltrami, amministratore unico di Amt - L’ibrido è una soluzione forse transitoria ma indubbiamente interessante e consolidata. Amt vuole continuare nel percorso di ammodernamento della flotta in ottica di sostenibilità, cogliendo e valutando le innovazioni che il mercato offre. Questi 11 mezzi, che saranno concentrati su un’unica linea, rappresentano un passo in avanti verso un Tpl più green».

Di Fabio Liguori

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