Torino, liberare la città dallo smog è possibile: la proposta di Legambiente

Torino, 30/05/2018.

Elettrificazione della mobilità privata, sistemi di sharing mobility sempre più articolati e semplici da usare, mobilità collettiva in sede protetta con tempi affidabili e aggiornamenti sugli smartphone, strade e piazze libere dalle auto e quindi sicure per gli spostamenti a piedi e in bicicletta ma anche per ripiantare alberi e creare spazi per una diversa vivibilità urbana. Sono questi per Legambiente gli ingredienti fondamentali per ridisegnare lo spazio pubblico e liberare le città dallo smog. Il tema è stato affrontato durante Muoviamoci Bene, il Forum per la Mobilità Nuova in Piemonte, organizzato da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta in partnership con OFO, EnerPoint, ABB, EnelX, RWA Consulting, Wetaxi.

«Siamo consapevoli che le nostre città potranno tornare a respirare soltanto con una disponibilità al cambiamento di abitudini da parte dei cittadini, un protagonismo del mondo imprenditoriale e il necessario indirizzo della politica», dice Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. «Oggi si moltiplicano i mezzi e i servizi messi a disposizione dalle aziende della green mobility con grande interesse e risposta da parte delle persone, ma le istituzioni stanno seguendo con affanno questo dinamismo».

In attesa che la Regione Piemonte approvi il nuovo Piano regionale antismog, «sono ancora solo 6 su 44 i comuni piemontesi inadempienti a 7 mesi dall’entrata in vigore del protocollo. Tra questi spicca per grandezza Ivrea, ma non hanno ancora adottato specifiche ordinanze neanche Casale MonferratoTrecateCaselle TorineseVolpianoMappano. Soltanto Torino, nel recepire il protocollo interregionale, ha deciso di estendere i provvedimenti antismog anche ai veicoli diesel Euro5 ma non è stata seguita da nessun altro Comune piemontese».

I provvedimenti antismog continuano a essere prevalentemente «di tipo emergenziale e non strutturali - argomenta Legambiente - e finora non sono riusciti a scalfire il record di auto per numero di abitanti: il tasso di motorizzazione arriva a 64 auto ogni 100 abitanti a Torino e a 70 a Cuneo e Biella, contro le 17 ogni 100 abitanti di Parigi, le 33 di Londra e le 39 di Berlino».

Ma se da un lato, quindi, continua a prevalere l’uso dell’auto personale al tempo stesso le varie forme di sharing mobility diventano sempre più popolari e utilizzate. Secondo la terza rilevazione semestrale dell’Osservatorio sulla Mobilità di Lorien Consulting condotto in collaborazione con Legambiente, la conoscenza e l’utilizzo dei vari servizi di car-sharing è quasi raddoppia rispetto a un anno fa.  

Lo strumento però «più interessante e riconosciuto a disposizione delle amministrazioni per rendere sostenibile la mobilità urbana sono i PUMS (Piani Urbani Mobilità Sostenibile)». Un’occasione, secondo Legambiente «per promuovere soprattutto una mobilità, sia pubblica che privata, attiva (piedi e bici) e con mezzi a zero emissioni (dalla micromobilità all'autobus)». Ma anche per ridisegnare lo spazio pubblico in funzione di una mobilità sostenibile e con proposte che partono dal basso.

«Le amministrazioni locali nei prossimi anni dovranno agevolare con decisione la mobilità dolce, privilegiare veicoli elettrici o ibridi e mettere al bando i diesel con una strategia a tappe ravvicinate per arrivare a città libere dai diesel entro il 2025», conclude il presidente Dovana. 

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