Teatro Cargo: la stagione 2017-2018 dedicata alle donne

Luigi Angelucci
Teatro del Ponente Cerca sulla mappa

Genova, 29/09/2017.

Mentre la raccolta firme lanciata per salvare il Teatro Cargo al Teatro del Ponente di Voltri è quasi chiusa, Laura Sicignano, regista e direttrice artistica della compagnia annuncia: «C'è in atto un percorso che abbiamo attivato insieme al Comune di Genova e che non è ancora concluso. Mi auguro di fare presto, al più tardi entro fine anno, una conferenza stampa riguardo la petizione e spero di avere buone notizie, non brutte».

Di che cosa si sta trattando nello specifico? «Ci sono delle strade per non continuare a trovare soluzioni emergenziali e trovarne invece una definitiva che salvaguardi la vita di questo spazio come anche quello della compagnia».

Nel frattempo, il cartellone del Teatro Cargo è stato organizzato su i prossimi tre mesi soltanto oppure no? «Ho costruito la stagione 2017-2018 come sempre, anche perché il progetto che ho presentato alla Compagnia di San Paolo lo devo rispettare nonostante abbia percepito circa la metà (35mila euro) rispetto all'anno scorso (60mila euro). Quindi gli spettacoli andranno come sempre a coprire l'arco di tempo da ottobre a marzo 2018».

Ricorrono alcune tematiche molto care al Cargo, prima fra tutte quella delle donne che Sicignano ci tiene a chiarire: «Non si tratta affatto di un argomento di nicchia. Siamo il 50% della popolazione e, in più, dal punto di vista della fruizione della cultura rappresentiamo la maggioranza». 

Ecco allora che il primo spettacolo (venerdì 20 ottobre alle 21), Svenimenti, vede protagonista l'attrice Elena Bucci (Premio Ubu 2016), anche responsabile della parte drammaturgica di un vaudeville su Cecov, che mette insieme atti unici, lettere e racconti di Anton Cechov progetto dello scrittore russo. Sempre in questo filone, Il mestiere più antico del mondo (29 ottobre - ore 16.30), «che si riferisce - precisa Sicignano a scanso di equivoci - all'ostetricia. Lo spettacolo, in scena al teatrino di Villa Duchessa, è interpretato da Laura Nardi e tratta un argomento estremamente attuale: la violenza in sala parto oggi. Scritto da un'ostetrica, vorremmo che fosse un'occasione per aprire il dibattito invitando ostetriche, medici, donne».

A grande richiesta, e per soddisfare molte scuole del centro e del levante, «rimetteremo in scena Donne in guerra al Teatro della Tosse così è facile per tutte le scuole da raggiungere, quindi Scintille al Cargo in pomeridiana (5 novembre - ore 16.30) e in mattinée anche questo per le scuole. «E poi riporteremo in scena La Duchessa di Galliera sia a Villa Duchessa che a Palazzo Rosso quindi nelle sue residenze. Il repertorio finché funziona va proposto come fanno all'estero rompendo un po' con gli schemi mentali che abbiamo qui in Italia che tendono a mettere tutto, presto presto in archivio». 

Sempre sul tema donne (2 febbraio - ore 21), ecco lo spettacolo Lo stronzo di Andrea Lupo, miglior attore al Roma Fringe Festival 2017. «È un lavoro dedicato al tema della violenza sulle donne affrontato dal punto di vista maschile. Scritto da Andrea Lupo, il testo è il risultato di una serie di interviste e un lavoro di ricerca che mette al centro della scena un uomo incapace di accettare un no da una donna. Sul palco: una porta chiusa e la reazione di quest'uomo».

Con certa fierezza della voce sempre calcando il fil rouge del tema femminile, Sicignano afferma: «Riportiamo a Genova Aline Nari con il suo gruppo Ubidanza da qualche anni migrata in Toscana. Al Cargo arriva (23 marzo) con Il colore rosa, una sofisticata produzione di teatro-danza sulla questione di genere, e i famigerati colori rosa e azzurro».

Sempre attualità «con due spettacoli: il primo, di Assemblea Teatro tratto dal romanzo L'ultima notte del Rais (2 marzo) di Yasmina Khadra, autore algerino che scrivo sotto pseudonimo femminile, e racconta di Gheddafi; e poi il mio quarto spettacolo del progetto stranieri Vivo nella giungla dormo sulle spine, (24 novembre) che ha debuttato a Borgio Verezzi. È un lavoro scritto a quattro mani con un ragazzo all'epoca minorenne originario del Pakistan. Un grande affabulatore, con un linguaggio anche molto poetico, lui come altri mi ha raccontato tantissime storie, che poi insieme abbiano valutato, condividendo i vari passaggi della creazione. Questo è lo spettacolo più scritto e parlato rispetto agli altri che erano più legati alla fisicità data anche la scarsa conoscenza della nostra lingua di questi ragazzi appena arrivati.

È uno spaccato sul contemporaneo in cui si intrecciano tanti temi: quello della figura femminile, quello dell'accoglienza di chi accoglie e di chi è accolto, il tema della solitudine, di un idealista deluso. È un viaggio di formazione per tutti i personaggi: per l'avvocatessa, Amanda Sandrelli, tutrice di un gruppo di minori richiedenti asilo, per il minore che dice un sacco di bugie e solo all'ultimo si scoprirà il perché - interpretato da Alessio Zirulia - e di Luchino Giordana, direttore di una comunità dove sono accolti i ragazzi. Non è uno spettacolo consolatorio né buonista, ma piuttosto teso a mettere in luce le contraddizioni del nostro tempo e quanto la verità sia sfuggente».

Dopo l'anteprima nei festival estivi e il debutto vero e proprio al Teatro della Tosse, Andy Warhol Superstar, coproduzione Tosse/Cargo, sarà anche al Teatro del Ponente (1 dicembre): «Questa è la produzione in cui mi sono divertita pazzamente con Irene Serini e Luca Serra, ma anche con la scena che abbiamo smontato e rimontato con Emanuele Conte. È il mondo di Warhol che rispecchia l'oggi, più di quanto ci possiamo immaginare: tantissimo».

Un felice fuori tema è rappresentato dal concerto di musica classica che arriva direttamente dal Carlo Felice (16 novembre): con il Maestro Fabio Macelloni a dirigere l'Orchestra del Carlo Felice, e con il primo violino Bin Huang, vincitrice del 53esimo Premio Paganini, impegnata sulle note di Mozart.

Di Laura Santini

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