Natale 2017: la Sacra Conversazione di Tiziano gratis a Palazzo Marino

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Milano, 04/12/2017.

Da martedì 5 dicembre 2017 a domenica 14 gennaio 2018, la pala d’altare di Tiziano, Sacra conversazione, è esposta a Milano in Sala Alessi a Palazzo Marino e visibile gratuitamente al pubblico. A dieci anni di distanza dal primo appuntamento natalizio con l’arte di Palazzo Marino sono già un milione e mezzo i visitatori che hanno affollato la Sala Alessi, per ammirare i capolavori che il Comune di Milano regala ogni anno per le festività non solo ai suoi cittadini ma anche ai numerosi turisti, sempre più presenti in città.

L’opera scelta quest’anno è un nuovo capolavoro di Tiziano, la maestosa pala d’altare Sacra conversazione (Pala Gozzi) proveniente dalla Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona. Insieme all'importanza storico-artistica del dipinto di Tiziano, la scelta del Comune testimonia la vicinanza di Milano alla città di Ancona, che svolge un ruolo fondamentale come centro di raccolta e riparo di numerose opere d’arte, tra cui molti capolavori, provenienti dai territori marchigiani colpiti dal terremoto, e il costante impegno della nostra città a favore di un territorio in difficoltà.

«Milano ha voluto anche quest’anno regalare un grande capolavoro artistico a tutti coloro che vivono qui o che visiteranno la città durante queste festività», dichiara il sindaco di Milano Giuseppe Sala, «per rendere ancora più bello e magico il Natale. Chiunque entrerà in Sala Alessi per ammirare la pala d’altare di Tiziano potrà stupirsi di fronte all’energia sorprendente che sprigiona e all'allestimento che ne valorizza ogni dettaglio, permettendone una visione ravvicinata e completa».

«Non è possibile condensare tutta la bellezza di Ancona in una sola opera, ma la Pala Gozzi è, senza dubbio, uno dei nostri tesori più preziosi», afferma Valeria Mancinelli, sindaca della città di Ancona. «La accompagniamo con cura e affetto, e con orgoglio, su uno dei palcoscenici più importanti d'Italia, in un Comune di Milano che sentiamo amico e affine per il desiderio d'arte e cultura, e per una tensione al cambiamento che dimostra ogni giorno di governare con grande consapevolezza».

La grande pala d’altare (olio su tavola, 312 x 215 cm) dipinta nel 1520 dall’allora trentenne Tiziano per il mercante di Dubrovnik Alvise Gozzi, e destinata all’altare principale della chiesa di San Francesco ad Alto ad Ancona, è il primo dipinto firmato e datato di Tiziano a noi noto: in un cartiglio centrale in basso si legge infatti Aloyxius Gotius Ragosinus / Fecit Fieri / MDXX / Titanus Cadorinus Pinsit. La tavola è una tappa decisiva nell’affermarsi di una nuova forma di pala d’altare, svincolata dagli schemi architettonici e prospettici del Quattrocento. Una rivoluzione che era stata intuita da Leonardo con la Vergine delle Rocce, proseguita da Raffaello, ma interpretata da Tiziano con uno spirito aperto alla natura.

L’opera appartiene al tradizionale genere iconografico della pala d’altare definita Sacra Conversazione: la Madonna con il Bambino appare improvvisamente in un cielo di nuvole in vibrante movimento, infuocato dalla luce magica del tramonto; in basso contemplano sbigottiti la visione San Francesco, a cui era dedicata la chiesa che ospitava la pala, e San Biagio protettore della città dalmata, che indica al committente inginocchiato l’apparizione celeste. Immerso in una calda luce reale, un paesaggio irripetibile, dove spiccano in primo piano le relazioni visive tra i personaggi: ognuno guarda qualcuno sino ad arrivare al Bambin Gesù che a sua volta punta lo sguardo sull’esterno, sullo spettatore, chiamato così ad essere parte attiva dell’opera stessa. Sullo sfondo della rappresentazione, ben visibile, il bacino di San Marco con il Palazzo Ducale e il suo noto campanile.

Un dipinto grandioso che unisce Venezia, Ancona e Dubrovnik: Tiziano sembra suggerire un’alleanza tra i tre più importanti porti dell’Adriatico, sullo sfondo delle turbolenze politiche sul suolo italiano e dell’espansionismo ottomano.

Un nuovo capolavoro di Tiziano nell’elenco delle opere ospitate in Sala Alessi, scelto proprio per celebrare il decennale dell’iniziativa, a testimonianza di come il grande maestro, rappresenti un vero e proprio trait d’union con gli altri grandi autori precedentemente ospitati. Il primo immediato confronto è sicuramente con la Madonna di Foligno di Raffaello, ospitata nel 2013, uno dei primi dipinti dove l’architettura spontanea sullo sfondo viene sostituita con un primo accenno di architettura naturale e umanistica, così come già anticipato da Leonardo, ospitato nel 2009, nella sua Vergine delle Rocce. E un vero e proprio ponte verso Caravaggio, che per primo ha aperto le porte della Sala Alessi nel 2008 passando attraverso Piero della Francesca, ospite illustre del 2016, con cui però Tiziano si pone in discontinuità. È tra i primi, infatti, a superare la composizione spaziale quattrocentesca, frontale e statica tipica del maestro di Sansepolcro, attraverso il gioco prospettico paesaggistico e anticipando i chiaroscuri e la dinamicità barocca, di cui Rubens fu maestro, così come si è potuto ammirare nella maestosa pala d’altare Adorazione dei pastori di Rubens, ospitata nel 2015.

Grazie ad un importante progetto allestitivo curato dall’architetto Corrado Anselmi, i visitatori possono inoltre straordinariamente osservare non solo il capolavoro di Tiziano ma anche il retro della tavola. Una prospettiva inusuale, che permette di assaporare l’anima costruttiva della pala fatta di assi di legno rinforzate sul retro con centine costolate, in modo da toccare quasi con mano l’importanza materica dell’opera. Sul retro della tavola sono presenti alcuni schizzi a matita, in parte ombreggiati a pennello, realizzati dallo stesso Tiziano e raffiguranti varie teste, una delle quali potrebbe essere il bozzetto per il Bambino in una prima stesura del dipinto. La possibilità di ammirare anche il retro della grande pala d’altare consente di scoprire come venivano realizzate nel Cinquecento queste opere che tanta importanza e diffusione hanno avuto nella storia dell'arte del nostro Paese.

A valorizzare ancor di più il capolavoro, l’impianto illuminotecnico a cura dell’architetto Francesco Murano, che utilizza la tecnica della luce miscelata, ottenuta componendo luci calde e fredde, e favorisce una visione particolarmente brillante dei colori con i faretti Luum.

La mostra è curata da Stefano Zuffi e patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, promossa da Comune di Milano, Intesa Sanpaolo (partner istituzionale) con il sostegno di Rinascente. L’iniziativa è coordinata da Palazzo Reale e realizzata insieme alla città di Ancona - Pinacoteca Civica Francesco Podesti in collaborazione con le Gallerie d’Italia di Piazza Scala e organizzata con Civita. Il catalogo di mostra è a cura di 24 Ore Cultura.

L’ingresso alla Sala Alessi sarà libero e possibile tutti i giorni dal 5 dicembre 2017 al 14 gennaio 2018. I visitatori sono ammessi in mostra in gruppi e accolti da storici dell’arte, coordinati da Civita, che fanno da guida nel percorso espositivo. Orari di apertura al pubblico: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30); giovedì dalle ore  9.30 alle ore 22.30 (ultimo ingresso alle ore 22.00). Chiusure anticipate: 7 dicembre chiusura ore 12.00 (ultimo ingresso alle ore 11.30), 24 e 31 dicembre 2016 chiusura ore 18.00 (ultimo ingresso alle ore 17.30). Festività: 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio aperti dalle ore 9.30 alle ore 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30). Per info 800 167619.

Si unisce alle celebrazioni per il decennale un altro dono alla collettività, questa volta da parte del Municipio di Zona 7 del Comune di Milano, ulteriore iniziativa per la più ampia conoscenza del patrimonio culturale cittadino. Dal 19 dicembre al 7 gennaio, presso l’Emeroteca di via Cimarosa 1 è infatti possibile visitare sempre con ingresso gratuito, l’esposizione di un importante dipinto, il Ritratto di Francesco II Sforza eseguito da un maestro lombardo del ‘500 da un originale perduto di Tiziano. L'opera, di proprietà della Pinacoteca Civica, è conservata all’interno del Castello Sforzesco, nelle parti non abitualmente aperte al pubblico.

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