Toulouse-Lautrec in mostra a Milano. Palazzo Reale si fa bohémien: info, orari, biglietti

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Milano, 16/10/2017.

Dal 16 ottobre 2017 al 18 febbraio 2018 Milano celebra Henri de Toulouse-Lautrec con la grande mostra monografica Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec al pian terreno di Palazzo Reale.

Oggi Toulouse-Lautrec (1864-1901) è riconosciuto come artista di fama internazionale, ma al suo tempo era conosciuto soltanto dalle avanguardie. Al punto che quando i genitori, conti di Toulouse-Lautrec, alla morte di Henri, offrirono la donazione dell’opera omnia del figlio, i musei parigini rifiutarono l’offerta, ad eccezione della Biblioteca di Parigi che accettò le opere su carta. Tutto venne allora consegnato al Museo di Albi, la cui direttrice Danièle Devynck, è curatrice della mostra insieme a Claudia Beltramo Ceppi Zevi.

L’artista francese non è in alcun modo riconducibile a un movimento artistico in particolare, ma come ben dimostrano le oltre 250 opere in mostra (35 dipinti oltre a litografie, acqueforti, affiches e la serie completa di tutti i 22 manifesti realizzati da Toulouse-Lautrec, accompagnati da studi e bozzetti preparatori), si fa miscelatore dei più importanti movimenti del Novecento. E innanzitutto, nella querelle tra artisti figurativi e astratti, prende le parti dei primi, come dichiarano le litografie su il Fantino del 1899, in cui compare il cavallo, soggetto prediletto nei primi anni di lavoro. Viene anche iscritto al Salon per garantirgli il percorso ufficiale accademico dell’artista francese, ma preferirà l’ambiente bohémien, senza mai aderire ad una precisa scuola.

Eppure si scorgono già contaminazioni dell’Espressionismo nel Ritratto di Monsieur Louis Bougié, con le mani grigie, come il vestito che indossa. May Belfort in una stampa è una macchia rossa, imparentata a distanza enorme con la Maddalena ai piedi della croce del Masaccio, oggi conservata a Capodimonte. La sua passione per le rosse è esplicita nella mostra. lo spettacolo dell’irlandese May Belfort, bellerina del Cabaret des Decantes, ci è tramandato da una litografia in cui si vede la donna, vestita da bambina, con dei nastri ai polsi, una cuffietta bianca in testa e un gattino tra le braccia, magrissima un po’ alla Schiele. Così agghindata, cantava canzoni apparentemente innocenti, in realtà piene di doppi sensi scurrili.

C’è poi mademoiselle Marcella Lender a mezzo busto che si sporge e mostra il petto. E ancora la sua musa Yvette Guilbert che si affaccia da tanti cartoni con la faccia dispettosa. In quello colorato ad olio con il Ballet de Papa Chrysanthème. Ma i due debiti maggiori di Toulouse-Lautrec li dichiara la mostra e sono al giapponismo e alla fotografia. Dal giapponismo prende soprattutto spunto per la forma che storpia le figure in pose poco naturali, nello scatto del segno che rivela la straordinarietà del disegnatore Tolouse-Lautrec: trae dalle stampe giapponesi il piatto sovrapporsi dei piani dell’immagine, il taglio obliquo degli scorci e l’uso del colore piatto, puro e privo di sfumature. Alla fotografia si rivolge per la sua capacità di cogliere l’istante. Ne fa un uso particolare: probabilmente Toulouse-Lautrec non scattò mai una foto in vita sua, ma gli piaceva farsi fotografare in pose anche trasgressive e stravaganti per giocare con ironia sul suo aspetto che non gli piaceva.

Non c’è invece alcune trasgressione nelle ultime opere del percorso espositivo che ci introducono nelle case chiuse che Henri frequentava. Nessun elemento ci dichiara che siamo a cospetto di prostitute. Alcune si lavano, altre dormono o si concedono all’amore omosessuale a cercare un po’ di tranquillità in tanto sesso lascivo. Molte dormono. Scrive Giancarlo Scalza a proposito di Utamaro, presente in mostra con delle stampe: «si dice che la porta della cortigiana sia come il fiore del gelsomino. Questo fiore ha un profumo straordinario e se di giorno è un bocciolo, la notte si schiude sopra un guanciale».

La mostra Il mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec a Milano è visitabile nei seguenti orari: lunedì, 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica, 9.30-19.30; giovedì e sabato, 9.30-22.30 (il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura). Di seguito l'elenco di aperture e chiusure straordinarie: lunedì 30 ottobre, 9.30-19.30; mercoledì 1 novembre ,9.30-19.30; giovedì 7 dicembre, 9.30-22.30; venerdì 8 dicembre, 9.30-19.30; domenica 24 dicembre, 9.30-14.30; lunedì 25 dicembre, 14.30-18.30; martedì 26 dicembre, 9.30-19.30; domenica 31 dicembre, 9.30-14.30; lunedì 1 gennaio, 14.30-19.30; sabato 6 gennaio, 9.30-22.30.

I biglietti hanno i seguenti costi: intero 12 euro; ridotto 10 euro per visitatori dai 6 ai 26 anni e oltre i 65 anni, portatori di handicap, soci Touring Club e Fai (con tessera); ridotto 8 euro con Card Musei Lombardia Milano; omaggio per bambini fino ai 6 anni non compiuti, un accompagnatore per disabile che presenti necessità. Sono anche previsti bigletti famiglia al prezzo di 10 euro per ogni adulto (uno  due) e 6 euro per ogni bambino dai 6 ai 14 anni.

Di Laura Cusmà Piccione

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