Berimbau, il ristorante nippo-brasiliano di Milano con sushi e rodizio

Simone Zeni

Milano, 17/11/2017.

Fino a qualche anno fa sarebbe parso strano sentir parlare di sushi brasiliano. Oggi invece, complice la sempre più rapida e affamata ricerca enogastronomica alla novità, sappiamo che antiche migrazioni hanno dato origini alla colorata e gustosa cucina cosiddetta nippo-brasiliana. A Milano infatti più di un ristorante propone sushi (in particolare temaki e uramaki) in questa sua rivisitazione latinoamericana. 

E se sono molteplici i ristoranti brasiliani di Milano in cui è possibile provare l'esperienza carnivora del rodizio, sorprendentemente nessuno di questi (wok cino-giapponesi a parte, ma non si può certo parlare di autenticità) propone un'esperienza 100% brasileira, in cui sushi e sashimi possano convivere, come da tradizione, con i tagli di carne più saporiti. Nessuno, tranne il Berimbau di via Marghera, che ha fatto di questo binomio il suo punto di forza. 

Recentemente rinnovato dall'architetto Francesco Marescotti, questo ristorante, il cui nome è accompagnato dal sottotitolo Sushi samba, dà lo stesso valore alla carne e al pesce, alle proposte raw e a quelle cotte. Tra pareti chiare, luci soffuse e pannelli carichi dei colori più vivaci vengono infatti serviti la Ceviche di pesce misto con pomodoro, avocado, vinaigrette (18 euro) e la Chuleta na brasa ( ovvero il controfiletto alla griglia, che costa 23 euro); l'Uramaki Berimbau Bacalhau con baccalà fritto, avocado, tobiko, maionese, teriyaki (a 17 euro), e l'emblema di questa fusione: l'Uramaki Berimbau Picanha, con tartare di picanha e salsa di senape (20 euro). 

Il classico rodizio completo (con picanha, filet mignon, diaframma e tanto altro) è proposto a 38 euro a persona. Anche i dolci meritano: li firma Nicolò Moschella, giovane chef pâtissier di talento.

Di Simone Zeni

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