Perché le serie tv hanno vinto sul cinema?

Milano, 09/08/2017.

Anni fa non avremmo mai potuto immaginare un cambiamento simile, relativo ai nostri gusti e alle nostre abitudini in quanto a intrattenimento domestico e televisivo: l’esordio delle serie tv e dei nuovi sistemi di fruizione, legati anche al digitale, hanno di fatto cambiato ogni singola carta sul tavolo verde, facendo perdere diverse posizioni ai film che, fino a quel momento, avevano rappresentato un must delle nostre serate di fronte alla televisione. Si può dunque sostenere che le serie tv stanno vincendo sul cinema? E quali sono le motivazioni di questa inaspettata vittoria? La chiave per capire tutto questo si trova nelle nuove offerte televisive, e nei nuovi desideri del telespettatore.

Oggi le storie brevi non appassionano più nessuno: e non si tratta di una questione di lunghezza, dato che esistono anche produzioni hollywoodiane che arrivano alle 3 ore di visione, o addirittura le superano, ma di una questione di profondità. Le serie tv, infatti, stanno vincendo sul cinema facendo leva su saghe e su stagioni sempre più lunghe e appassionanti, in grado di analizzare ogni singola sfaccettatura del plot narrativo e della storyline. Ed il cinema italiano non ha certamente aiutato il suo settore, considerando la scarsezza delle produzioni, spesso votate al risparmio economico. Va poi aggiunto che l’offerta televisiva riguardanti le serie è sempre più imponente: sono molte le pay-tv che si stanno orientando il tal senso, come ad esempio Mediaset Premium, che mette a disposizione tantissime serie tv nella sezione specifica di questo genere.

I motivi sono tanti, ma tutto sommato riassumibili in poche parole: le serie tv stanno vincendo sul cinema perché piacciono di più, e perché offrono universi narrativi altrimenti impossibili da dettagliare ad un livello così intenso e profondo. Oggi il telespettatore vuole prolungare, quasi all’infinito, la fruizione di una storia, e per farlo ha bisogno di tanti contenuti che possano offrire storie lunghe, destinate ad approfondirsi con il trascorrere degli anni, legate anche alla crescita degli attori che interpretano i personaggi. Ma questa è una tendenza che appartiene geneticamente all’uomo, sempre vorace di storie complesse, che creano un universo narrativo in cui identificarsi e rifugiarsi.

Uno scontro ideologico, ma anche economico: così può essere riassunta la decisione del Festival di Cannes di chiudere le porte a Netflix, la nota piattaforma streaming che punta sempre più spesso su piccole produzioni e generi di nicchia. Ovvero quei settori che vedono in grossa difficoltà le majors e ovviamente produttori del calibro di Almodovar, fra i primi ad essersi posto contro questo nuovo metodo di fruizione. Va comunque specificato che non è la multimedialità al centro della discussione nata fra i colossi del cinema e Netflix, ma l’approccio ad un mercato che rischia ancor di più di soddisfare certe preferenze degli utenti rispetto ad altre, con ovvie conseguenze a livello economico sul mercato. Per non parlare poi del fatto che le serie tv rendono possibili strategie creative molto più efficaci.

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Milano e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter