Cinema a Milano: 5 grandi film girati nella metropoli. Dal Ragazzo di campagna a Totò

Milano, 06/07/2017.

Milano è stata, ed è tutt'oggi, il set ideale di centinaia di pellicole cinematografiche. Alcune sono passate alla storia, altre sono state produzioni più di nicchia. Troviamo il capoluogo lombardo coprotagonista di attori meneghini doc, mentre in altre pellicole è difficile riconoscere la città come cornice di una scena. Mentelocale.it ha voluto raccontarvi cinque film che hanno reso Milano indimenticabile, indicando i luoghi simbolo dove si sono girate le scene. Da San Babila alla Scala, fino a Largo Marinai d'Italia, ecco il legame forte che c'è tra Milano e il cinema.

Il ragazzo di campagna di Castellano e Pipolo (1984)

Uno dei film più milanesi della cinematografia italiana, Il ragazzo di campagna narra la storia di Artemio (interpretato da Renato Pozzetto), contadino residente a Borgo Tre Case, intenzionato a riscattare la sua vita trasferendosi nel capoluogo lombardo. Una volta arrivano in città sarà protagonista e vittima di molteplici peripezie che scherniscono la città e i suoi tanti estremismi. In questo film, Milano è il fulcro di tutto: il suo Naviglio e piazza San Babila, le piccolissime case e la vita aziendale. Dopo tanta vitalità ed una delusione, Artemio rivaluta la vita campestre e fa ritorno a casa.

Totò, Peppino e la... malafemmina di Camillo Mastrocinque (1956)

A causa di un colpo di testa del nipote Gianni (Teddy Reno), Antonio (interpretato dal mitico Totò) è costretto a partire da Napoli assieme al fratello Peppino (Peppino De Filippo) alla volta di Milano. I due, preoccupati per l'infatuazione del giovane per una ballerina d'avanspettacolo, si renderanno conto che si tratta di vero amore. Milano, in Totò, Peppino e la... malafemmina, è cornice di una storia semplice e ricca di momenti divertenti. La scena cult è quella in cui, di fronte al Duomo, scambiato per Palazzo Marino e per La Scala, Totò è De Filippo si rivolgono al vigile con «Noio volevan savuar».

Eccezzziunale... veramente di Carlo Vanzina (1982)

Con la celeberrima interpretazione di Diego Abatantuono, questo film racconta la vita e il rapporto con il calcio di tre tifosi: il milanista Donato, l'interista Franco e lo juventino Tirzan. Con questa premessa, facile capire come Milano entri necessariamente nella trama della pellicola. In Eccezzziunale... veramente sono chiaramente visibili il Palazzo dello Sport (che ebbe vita breve e fu demolito qualche anno dopo a seguito di gravi danneggiamenti dovuti ad una nevicata eccezionale) e una delle corti all'inizio di Ripa di Porta Ticinese, che nel film è sede del Milan Club Ultras. Nel cast anche Stefania Sandrelli, Massimo Boldi, Teo Teocoli.

I cannibali di Liliana Cavani (1970)

Ambientato in un imprecisato prossimo futuro distopico, questo lavoro della regista di fama mondiale Liliana Cavani è liberamente ispirato all'Antigone di Sofocle. In questa singolare visione della tragedia greca si riconoscono una serie di piazze milanesi in inquadrature fisse, su tutte, quella con i cadaveri a terra di piazza della Repubblica. In I cannibali si può anche notare Largo Marinai d'Italia in una sua versione abbozzata, prima che si formasse il parco. Nella scena in questione è presente una drammatica catasta di corpi umani privi di vita.

Cado dalle nubi di Gennaro Nunziante (2009)

Film campione d'incassi al cinema, Cado dalle nubi, racconta la storia di Checco (Checco Zalone), cantante pugliese che sogna di entrare nello showbiz. Dopo una lunga relazione, la fidanzata Angela lo lascia e questo gli dona la spinta per trasferirsi a Milano, ospite del cugino gay Alfredo (Dino Abbrescia) e del compagno Manolo (Fabio Troiano). Tra Porta Genova e il centro storico, il protagonista si innamora di Marika (Giulia Michelini), che lo convince a dare lezioni di chitarra ad un gruppo di ragazzi disagiati presso la vicina Abbazia di Morimondo.

Di Simone Zeni

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