Milano Press Day, showroom collettivo per stilisti emergenti

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Milano, 08/05/2017.

Che cos'è un press day? Per gli addetti ai lavori del fashion system si tratta della giornata (o di una serie di giorni) in cui, periodicamente, specialmente dopo le sfilate, giornalisti di settore e stylist visitano gli showroom per decidere cosa pubblicare e cosa no nei successivi sei mesi. Un momento importante quindi per le grandi griffe, che contano su propri prestigiosi spazi in cui accogliere storici amici della stampa internazionale. Ma in una città come Milano, ricca di stilisti emergenti e di brand indipendenti più di ogni altra metropoli, non è per tutti poi così semplice trovare lo spazio giusto, la vetrina adatta a mostrarsi con la luce migliore.

Alcuni marchi di moda trovano il modo di farsi conoscere presso gli showroom multibrand, che li rappresentano talvolta anche nelle relazioni pubbliche. E gli altri più autonomi? Ci hanno pensato due donne con la loro esperienza di lungo corso nelle pr ed ufficio stampa a creare Milano Press Day, in via Carlo Botta 8 a Milano, un hub temporaneo in cui realtà emergenti o di nicchia vengono messe in contatto con i giornalisti di moda che vengono a far loro visita. L'edizione zero di Milano Press Day si è svolta il 12 e il 13 aprile, e noi abbiamo incontrato Sandra Musso, ideatrice del progetto insieme a Marcella Giusto, per farci raccontare meglio questa esperienza e i suoi sviluppi futuri.

Cosa caratterizza il progetto Milano Press Day rispetto ad un altro showroom multibrand?
«È una vetrina per le aziende della moda che vogliono farsi vedere dai media senza legarsi necessariamente in modo duraturo ad un ufficio stampa milanese, un'occasione per presentare senza intermediari la propria azienda, il proprio marchio e la collezione stagionale, insieme ad una selezione di altri brand sinergici con il proprio. Milano Press Day vuole essere un’opportunità dal punta di vista strategico ed economicamente conveniente, non un semplice contenitore: siamo noi, infatti, ad occuparci dell'intero evento, degli inviti, dei recall, della reception. Affianchiamo le aziende senza mai volerci sostituirci a loro».

Com'è nata l’idea?
«Io e Marcella Giusto ci siamo rese conto di quanto via via stia diventando costosa l’attività di press office tradizionale, tanto che molte aziende non la prendono in considerazione, nonostante possano avere progetti interessanti e prodotti di successo da comunicare; contestualmente abbiamo capito entrambe quanto sia sempre più difficile garantire dei ritorni adeguati pur mettendo tutta l’energia necessaria, in gran parte perché il mondo dei media lavora con delle leve più attente all’economia del gioco che alla poesia e alla ricerca. Ci sono però dei momenti clou in cui l’equilibrio spesa/resa è ancora sensato, uno di questi è il press day, e il nostro progetto va incontro proprio a questi due aspetti».

Come hanno accolto l'iniziativa le aziende e la stampa?
«Prima di lanciarci in questa avventura abbiamo incontrato gli editori per avere la loro opinione ed il loro appoggio. Per funzionare il Milano Press Day doveva infatti garantire il passaggio della stampa ed è inutile negare che questo sia spesso guidato dalla pubblicità. Ci hanno incitato ad andare avanti perché si sono facilmente resi conto che l’evento era un servizio anche per loro ed alcuni ci hanno addirittura segnalato realtà aziendali a cui proporre l’iniziativa. In seconda battuta ci siamo rivolte alle aziende: soprattutto attraverso le fiere di settore conoscevamo moltissime realtà interessanti. Qualcuno ha risposto immediatamente, con altri abbiamo insistito e spiegato. Trattandosi dell’edizione zero ci è voluta chiaramente molta fiducia da parte loro, ma il successo che ha avuto riteniamo li abbia ripagati: più di duecento persone accreditate nei due giorni, tra giornalisti e stylist delle maggiori testate, blogger e persino una decina di buyer, benché questa iniziativa non sia nata tendenzialmente per parlare ai media».

Quali brand hanno aderito alla prima edizione?
«Sia io che Marcella lavoriamo nel settore da più di vent’anni e in questa avventura ci hanno seguito firme che già ci conoscevano ma anche realtà che non sapevano chi fossimo. Abbiamo avuto con noi Aeleonore, una start up toscana di accessori; Agapanthus, una linea gioielli con lavorazioni artigianali creata e gestita da tre sorelle; Carlotta Canepa, collezione di abbigliamento femminile nata su una spessa cultura famigliare di tessuti; Gotha, un marchio di maglieria femminile con sede a Carpi; M140, giovanissimo brand milanese da uomo; Roberto Collina, collezione storica di maglieria di alta gamma made in italy; Rosso35, linea di abbigliamento femminile di stile classico made in Genoa; Roxana Pansino, collezione di abiti da sera con gioielli; Tela, linea femminile molto modaiola; True Royal, apparentemente il più bel brand di pantaloni sul mercato; infine Zilla, con le sue borse ricavate da materiali insoliti». 

Quando vedremo il prossimo Milano Press Day?
«Come un press day tradizionale, anche per noi i periodi sono quelli delle presentazioni stagionali alla stampa a fine campagna vendita: orientativamente, oltre a quello dell'inizio di aprile, c'è quello di inizio novembre, in cui presenteremo le collezioni Spring Summer 2018 nello showroom di via Botta 8. In questi giorni ci hanno anche chiesto di organizzare un progetto mirato a settembre, in coincidenza con la Milano Woman Fashion Week, per approfittare della stampa internazionale in città, e stiamo valutando la cosa».

Di Simone Zeni

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