Love, la mostra a Milano: arte e amore alla Permanente. Orari e biglietti

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Milano, 24/03/2017.

Che cossè l'amor?, canta Vinicio Capossela. Palazzo della Permanente a Milano (via Turati 47) risponde con l'arte contemporanea messa in mostra con Love, a cura di Danilo Eccher, fino al 23 luglio 2017.

Il tema dell'amore ha sempre affascinato l'essere umano e le sue arti. Da quando la donna sepolta ad Ostuni 38 mila anni fa in una grotta, che è stata chiesa e sepolcro, è stata ornata di collane di conchiglie. Poi ha invaso la poesia, la letteratura e le arti figurative, sempre. Spesso scandalizzando. L'arte contemporanea esposta in mostra invece non conosce il sesso e il nudo, ma i grandi filoni artistici dei nostri giorni.

La scultura classica è richiamata dai due amanti di Mark Quinn, il quale ruba nel marmo un Kiss complicato da una lei bassa e cicciottella, che deve arrampicarsi sul marmo, lavorato al punto da sembrare morbido polistirolo, per trovare le labbra dell'amante. Tutto è più facile per le due teste di Francesco Vezzoli, il quale restaura una testa di donna del 117/138 a.C. circa, pure colorandole le labbra, proprio come facevano gli antichi, con il volto di un uomo del II secolo in un Eternal kiss, titolo che ricorda L'ode su un'urna greca di John Keats.

La pop art e l'arte concettuale invece aprono la mostra con le tautologie di Robert Indiana rotte da una lettera in disordine per attirare l'attenzione, riprese più avanti da quelle al neon di Tracey Emin con i suoi Forgotten heart, You saved me e Those who suffer love.
Andy Warhol appare con la sua amata icona in One Multicoloured Marilyn. Tom Wesselman coglie la sensualità con la sua Smoker. Francesco Clemente, negli anni Ottanta entrato in contatto con Warhol, Basquiat ed Haring, offre esempi di pop art all'italiana.

Un grosso cuore fatto di posate di plastica, che sembra un centrino ricamato da Joana Vasconcelos, spezza il percorso espositivo mentre risuona un malinconico fado. E separa i due ieratici Beecroft di amore multietnico: bianchissime le donne, nerissimi gli uomini e i figli. Poi ci sono Gilbert e George con due giganteschi teleri (per dirla all'antica) illuminati e caleidoscopici che trattano l'amore omosessuale, professionale e l'amor di patria.

C'è il Nuovo realismo di Mark Manders che pare sciogliere nella resina, che sembra argilla, donne intrappolate in una sedia o incastrate tra assi di legno. I messaggi d'amore la fanno da padrone in Love paintings di Tracey Mofatt che tra post it e bigliettini attaccati con chewing gum raccoglie pensieri d'amore e desideri passionali (uno recita Voglio sposare Fernando Alonso) come alla fine del percorso, quando anche il visitatore deve tramutarsi in artista e lasciare un pensiero su che cos'è l'amor.

La mostra Love è visitabile al Museo della Permanente tutti i giorni dal 17 marzo al 23 luglio 2017 in orario 9.30-19.30 (la biglietteria chiude un'ora prima). I biglietti hanno un costo di 13 euro (ridotti 11 euro), audioguida inclusa.

Di Laura Cusmà Piccione

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