Festival di Annecy 2018: vincitori e premi. C'è anche l'Italia

Magazine, 19/06/2018.

Sabato 16 giugno 2018 si è conclusa la 42esima edizione Festival Internazionale del Cinema d’Animazione di Annecy, facendo segnare un nuovo record di accreditati. Ma vediamo chi sono i vincitori dei premi ufficiali nelle principali categorie. La prima sezione ad essere premiata è quella dei film su commissione:

  • Premio della giuria va al videoclip musicale, prodotto da Francia e Paesi Bassi, Happy, diretto da Alice Saey per l’omonimo brano di Mark Lotterman.
  • Cristallo per la categoria va allo spot brasiliano - paese ospite di questa edizione - per la Leica, Everything in Black and White, corto dal respiro sperimentale di Mateus de Paula Santos.

Seconda categoria quella delle produzioni per la TV:

  • Premio della giuria alla serie TV We Bare Bears di Daniel Chong, presentata dalla Cartoon Network con l’episodio Panda's Art.
  • Premio della giuria per uno speciale TV va alla parodia The Robot Chicken Walking Dead Special: Look Who's Walking di Thomas Sheppard della Stoopid Buddy Stoodios.
  • Cristallo per la produzione TV va alla prima serie della Tanko House, ideata e diretta da Erick Oh, PIG: The Dam Keeper Poems, con gli episodi Yellow Flower, Hello Nice to Meet You.

Panoramica sulle nuove generazioni di animatori, la selezione dei film di diploma:

  • menzione della giuria va al film in animazione computerizzata ad altissimo realismo Hybrids, degli studenti francesi della Mopa (Supinfocom Arles) Florian Brauch, Matthieu Pujol, Kim Tailhades, Yohan Thireau, Romain Thirion, con il loro oceano abitato da esseri composti da parti biologiche e rifiuti;

  • premio della giuria a Lucia Bulgheroni, ragazza varesina e studentessa della NFTS (National Film and Television School) di Londra, è la prima italiana ad essere premiata in questa edizione con il suo onirico Inanimate, film in stop motion in cui la protagonista prende coscienza del suo essere un pupazzo manipolato da esseri invisibili, gli animatori. Alla pellicola va anche il riconoscimento speciale del premio della giuria Junior;

  • cristallo per i film di diploma va a Barbeque di Jenny Jokela del’inglese Royal College of Art, pittura animata che rappresenta una strana cosmogonia femminile ala Bosch.

Passiamo ora alla premiazione per la categoria dei lungometraggi, la cui qualità quest’anno è stata particolarmente alta, ma, soprattutto sembrano aver vinto i contenuti impegnati:

  • premio del pubblico, premio della giuria e premio della giuria Junior va a The Breadwinner, di Nora Twomey, che racconta la storia di Parvana, una bambina nella Kabul assediata dai talebani che fa del suo meglio per aiutare la propria famiglia a sopravvivere: l’arresto del padre invalido suona come una condanna a morte per la famiglia composta da sole donne, alle quali è vietato uscire di casa, e un bambino troppo piccolo per poter essere d’aiuto. Parvana decide di travestirsi da maschio per poter procurare del cibo alla propria famiglia e tentare di prendere contatti col padre in carcere;

  • menzione della giuria al film fortemente sperimentale, La casa lobo, di Cristóbal León e Joaquín Cociña, una grande metafora del Cile, raccontata attraverso una storia ambientata all’interno una misteriosa comunità di fanatici religiosi tedeschi sui monti cileni. La protagonista è Maria, una bambina che si rifugia in una casa per scappare dalle punizioni che le vengono imposte: la casa però si rivelerà presto come un luogo fomentatore di incubi. L’originalità della storia è accompagnata dall’originalità della tecnica, stop motion di oggetti e pupazzi in ambienti reali, è da quella produttiva, il film infatti è stato girato come risultato di una serie di workshop in diverse location dove il pubblico poteva assistere, e in alcuni casi partecipare, al processo di realizzazione;

  • lacrime in scena del regista Denis Do visibilmente commosso per l’assegnazione del Cristallo per il lungometraggio a Funan, in cui viene raccontata la terribile repressione ideologica e di regime messa in atto dagli Khmer rossi ai danni del popolo cambogiano attraverso le vicende di una famiglia costretta all’esilio da Phnom Penh e l’estenuante tentativo dei genitori di riunirsi con il proprio figlio sopravvivendo ai terribili aguzzini: uno spaccato crudo sui lati più oscuri dell’animo umano.

  • Finiamo con la categoria regina da sempre della kermesse, quella dei cortometraggi:

    • premio del pubblico e della giuria a Weekends del già animatore della Pixar Trevor Jimenez, che racconta dei fine settimana inizialmente spensierati, di un bambino che passa alternativamente le giornate con i genitori separati;

  • menzione della giuria a Biciklisti di Veljko Popovic, omaggio all’artista croato Vasko Lipovac, a cui si ispirano i personaggi, e che racconta la storia di due ciclisti che, durante una gara, immaginano il loro premio, l’amplesso con una formosa signora;

  • secondo premio per l’Italia, il premio "Jean-Luc Xiberras" per il primo film, che va a Martina Scarpelli per Egg , film prodotto dalla Francia e dalla Danimarca, che visualizza, con un tratto netto e tagliente, le elucubrazioni mentali di una donna anoressica nel suo rapporto col corpo e col cibo;

  • infine, il premio più ambito, il Cristallo per il miglior cortometraggio va a Bloeistraat 11 di Nienke Deutz, un delicato film sull’amicizia tra due ragazze adolescenti alla soglia della pubertà realizzato con una tecnica in stop motion particolarmente creativa con le protagoniste ritagliate in sagome trasparenti.

  • Come già espresso avremmo avuto piacere di vedere sul podio dei lungometraggi anche La Gatta Cenerentola del team della Mad Entertainment, o anche l’acuto Sedder-Masochism di Nina Paley, o su quello dei corti il kafkiano Happiness di Steve Cutts e il divertente Animal Behaviour (Zoothérapie), di Alison Snowden e David Fine, ma bisogna ammettere che, messo da parte il giudizio personale, le scelte delle giurie sono molto condivisibile a riprova del fatto che alla base è stata fatta un’ottima selezione. La prossima edizione del Festival avrà luogo dal 10 al 15 giugno 2019 e renderà omaggio alla floridissima animazione giapponese. 

    Di Alessandro Castellano

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