«Sarà lesbica o è solo confusa?», una madre in cerca di risposte

Magazine, 17/04/2018.

Dottore buonasera,

Le scrivo sperando che lei mi possa dare un consiglio.
L'altro giorno guardando la cronologia delle ricerche online sullo smartphone di mia figlia di 15 anni ho visto che aveva fatto una ricerca sull'omosessualità scrivendo lesbiche. In quel momento non ho dato tanta importanza, perché ho pensato che è in una fase dove si scoprono cose nuove sul argomento sesso. Lei si è accorta che ho controllato la cronologia e mi ha detto di avere una cotta per una ragazza.

Mia figlia fa il secondo anno del liceo, è sempre stata timida e non ama stare al centro dell'attenzione. Ha sempre avuto una migliore amica con la quale non ha mai litigato, ma solo un po' di competizione. In terza media stava sempre male: aveva mal di pancia prima di andare a scuola. Abbiamo fatto mille esami ma non c'era niente, poi abbiamo scoperto che era lo stress che le faceva venire male al colon.

Ho sempre cercato di capire cosa la preoccupasse e parlandoci è venuto fuori che l'amica era diventata molto vanitosa, esuberante e questa cosa le dava fastidio, in tante occasioni capiva che diceva tante bugie e che era finta con tutti e questo le ha creato del malessere, è sempre vissuta all'ombra di questa ragazza.

Pian piano ne è venuta fuori. Quest'estate un compagno ha confessato a mia figlia di essere innamorato della sua amica e lei me ne parlava spesso. Tante volte mi ha detto: sono l'unica a non avere mai avuto un ragazzo. Io le ho sempre risposto che sarebbe arrivato anche quel momento e scherzando le dicevo anche: pensa alla scuola, siete così giovani. Adesso la sua confidenza mi ha stravolta.

Le ho chiesto cosa le faceva pensare che fosse una cotta e chi fosse questa ragazza. Mi ha detto che va nella sua stessa scuola ma fa l'artistico, non il classico come lei. A scuola, quindi, non la vede mai, l'ha conosciuta cinque mesi fa alle lezioni del coro scolastico che frequenta una volta a settimana.

Mi ha detto che non è mai stata innamorata quindi non sa se è quel tipo di sentimento, ma pensa di sì perché è una sensazione che non ha mai provato e per questo si sente confusa. Con calma, nonostante la tempesta di paura che avevo dentro, le ho detto che in adolescenza è normale che ci sia confusione e che essendo una ragazza introversa che non è mai uscita con un ragazzo ci possano essere dei dubbi. 

Le ho raccontato la storia della migliore amica perché mi è anche venuto il dubbio che, vista la competizione che sente, nel suo cuore ci sia una sorta d'invidia: perché l'altra aveva un ammiratore e lei no. Le ho chiesto se ne aveva parlato con qualcuno, e lei mi ha detto di averlo raccontato a un'amica (un'altra perché è una persona profonda).

Ho paura di fare troppe domande, perché ho paura di farla sentire a disagio. Le ho chiesto cosa le avesse detto l'amica alla quale aveva confidato questa cosa e mi ha raccontato che questa ragazza ha da tempo problemi di depressione e che la segue lo psicologo, e mi ha detto che anche lei è innamorata della sua migliore amica. Parlando con lei le ho anche chiesto se in settimana pensa spesso a quella ragazza: mi ha risposto di no, solo qualche volta e che quando è con lei sente delle sensazioni strane, mi ha anche detto mamma sinceramente non ho voglia di vederla.

Sono così confusa, impaurita, non so cosa pensare: se davvero mia figlia è omosessuale o se dipende da quello che le succede intorno. Èuna ragazza molto insicura. Non so cosa fare. Lei cosa pensa?

Grazie e cordiali saluti

Buongiorno mamma di una ragazza di 15 anni.

Capisco che lei sia giustamente attenta rispetto all' evoluzione di sua figlia e sarebbe bello, sia per lei sia per sua figlia, che questa attenzione non diventasse una preoccupazione cosi eccessiva da produrre disagio. Cosi vorrei farle notare alcuni aspetti su cui riflettere.

A 15 anni ci si trova in una situazione molto delicata: non più bambine e non ancora donne. E allo stesso tempo, ancora un po' bambine e già in parte donne. Anche se questo confine tra infanzia ed età adulta non è ne lineare ne, tantomeno, sottile. In questa età di confine sono parte attiva anche gli ormoni, che cominciano a esssere più attivi e concorrono  a produrre nuovi effetti sulle emozioni e sullo sviluppo fisico e fisiologico. Cosi, nello stesso tempo, anche il  cervello sviluppa nuove connessioni, producendo nuovi modi di pensare, che, in mancanza di esperienze concrete, risultano essere molto più legati ad aspetti idealistici (o teorici) che non realisti. Detto più semplicemente: si incominciano a sentire nuove emozioni, ma non si sa come classificarle. E questo vale anche per le cosiddette: cotte.

In questa fase della vita non solo le relazioni con il proprio corpo cambiano, ma diventiamo anche più coscenti del cambiamento anche se, essendo una consapevolezza nuova, non sappiamo come valutarla. In più, come se non bastassero gli sconvolgimenti interni, anche le relazioni con gli altri si complicano: i vecchi legami sitrasformano e se ne creano di nuovi, che a loro volta si trasformeranno, ulteriormente, nel giro di pochi mesi/anni. E per le persone sensibili  tutta questa traformazione viene vissuta in un modo  acora più caotico e spesso incomprensibile.

Inoltre, l' aumentata autonomia e l' aumentata libertà sociale, spinge a sperimentare, esplorare, superare e mettere in discussione i vecchi limiti senza ancora conoscerne di nuovi. Insomma, tutto questo per dire che, a 15 anni, e spesso anche dopo, si avvertono molte nuove sensazioni ed emozioni, ma allo stesso tempo, si sa poco di quello che siamo davvero e ancora meno sappiamo quello che saremo.

Credo che lei, scegliendo di non fare troppe domande, a sua figlia,  abbia fatto la scelta giusta. È inutile chiedere spiegazioni esaustive a chi si trova in una fase confusa. Mentre è importante essere un punto di riferimento per rassicurare sua figlia rispetto a quello che le sta succedendo, che molto probabilmente  potrebbe essere soltanto un momento di transizione, verso la costruzione di  una identità futura.

Vorrei farle notare come, per infondere serenità e sicurezza a sua figlia, è importante che prima cerchi di rassicurare se stessa. Credo che sia giusto che sua figlia si interroghi su cio che le sta succedendo, e che si confidi con la propria madre.

E sarebbe meglio per tutti se tutta questa inevitabile rivoluzione fosse vissuta il più serenamente possibile.

Spero di esserle stato d' aiuto.

Dott.Marco Emilio Ventura
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Genova

Di Marco Ventura

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