Sanremo 2018: Mirkoeilcane con Stiamo tutti bene. Testo e pagella

SANREMO 2018: TUTTI I TESTI E LE PAGELLE DELLE CANZONI IN GARA

Pubblichiamo di seguito la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2017 di Lorenzo Coveri, professore di linguistica italiana all'Università di Genova, che si è occupato a più riprese del Festival.

Magazine, 23/01/2018.

MIRKO E IL CANE - STIAMO TUTTI BENE (M. Mancini)

Ha scelto un nick curioso (è il titolo del suo primo CD) il cantautore trentunenne Mirko Mancini, romano della Garbatella, un album all’attivo e un altro in uscita, già affermatosi in competizioni importanti (Premio Bindi, Premio Musicultura di Recanati). La sua canzone Stiamo tutti bene (il titolo, che sembra quasi una risposta a quello di Giulia Caseri; ma Stiamo tutti bene è anche un brano del 2009 del romanissimo Er Piotta) affronta il tema duro delle migrazioni e dei barconi di disperati alla deriva attraverso le parole di un bambino che vorrebbe solo giocare al pallone come tutti gli altri (qui c’è forse un’eco di De Gregori): "ma oggi è un giorno felice /che qui è arrivato un pallone / e finalmente potrò diventare forte  e fare il calciatore /so già palleggiare…con i sassi è diverso”. Poi però il sogno cede il passo alla cruda realtà, il bambino si imbarca con la mamma per raggiungere il papà lontano, e intorno c’è solo disperazione e morte. Uno spunto cronachistico declinato in un recitativo incalzante, una canzone “parlata” il cui esempio più memorabile al Festival era stata Minchia, signor tenente di Giorgio Faletti (reinterpretata come cover l’anno scorso da Marco Masini), e che ricorda anche la maniera di Simone Cristicchi. E sempre l’anno scorso, il tema era stato affrontato tra i giovani da Federico Braschi (Nel mare ci sono i coccodrilli). Il tipo di italiano del reading è quotidiano e popolare, con posposizioni di colore regionale (papà mio), che polivalente (che qui è arrivato un pallone), inserti di parlato (chi arriva ultimo in porta), lessico basso (che rottura di coglio…), colloquialismi (‘sta barca), e così via. Tema nobile, ma svolgimento prosastico, né rap né canzone vera e propria.

Voto: 7

Stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
stiamo tutti bene

Ciao, mi chiamo Mario e ho 7 anni
7 e mezzo per la precisione
mi piace il sole, l’amicizia, le persone buone
il calcio, le canzoni allegre ed il profumo buono della pelle di mia madre
papà mio è da qualche mese che non torna
ma guai a parlarne con qualcuno
specialmente con la mamma
perché si sente male
grida, piange e non la smette più
e per tre giorni si nasconde e non si fa vedere

Ma oggi è un giorno felice
che qui è arrivato un pallone
e finalmente potrò diventare forte
e fare il calciatore
so già palleggiare
con i sassi è diverso
ma sono avvantaggiato
perché corro forte
come il vento

E allora volo alla radura
insieme agli altri bambini
chi arriva ultimo in porta
sai che rottura di co…
arrivo primo, come sempre
e allora sono attaccante
scarto, driblo, tiro in porta
ed il portiere non può farci niente
poi da più lontano sento

‘Mario vieni qua
prendiamo tutto quel che abbiamo
e raggiungiamo papà’
mamma, proprio adesso, sto tirando un rigore
ma non c’è verso
ce ne andiamo, meglio non polemizzare

Stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
tutto molto bene
come si conviene

Stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
non c’è nulla per cui ci dobbiamo preoccupare
e scomodare

Ma guarda te a jella proprio a me doveva capitare
quattro giorni su sta barca, intorno ancora solo mare
ma ti pare giusto
uno va in vacanza per la prima volta
e quelli lì davanti son capaci di sbagliare rotta
che poi a chiamarla barca
ci vuole un bel coraggio
stare in tre
seduti in mezzo metro di spazio
è come me e gli altri 200
tutti intenti a pregare
ed io vorrei soltanto alzarmi e palleggiare

Ma se soltanto sporgo anche di un centimetro il piede
questo davanti si sveglia
e inizia a dire che ha sete
io ho pure sete, fame, sonno
e mi fa male la schiena
ma non c’è mica bisogno
di fare tutta sta scena

E poi c’è questo di fianco
che ha chiuso gli occhi
non li apre più
è da due giorni che dorme
che pare non respiri
non ho mai visto nessuno dormire così tanto
ho chiesto a mamma
e ha detto che era proprio stanco

Boh, tre giorni fa
ne hanno buttato una ventina in mare
mamma dice che volevano nuotare
io li sentivo gridare
e non sembravano allegri
ma almeno adesso ho un po’ di spazio
per i piedi

È il sesto giorno
adesso dormo, pure mamma e un tipo magro
qualcosina più in là grida che vede la Madonna
e questa barca adesso puzza di benzina e di morte
e mamma ha detto di non farci caso
e di essere forte
e di fare il bravo bambino
e star seduto qua
che mamma adesso s’addormenta
e raggiunge papà
però piangeva e si sforzava di sorridere
forse era proprio tanto stanca pure lei

E c’è un silenzio tutto intorno
che mi mette paura
s’è fatta notte, ho freddo
e in cielo non c’è neanche la luna
gente grida, chiede aiuto
ma nessuno risponde
mi guardo intorno e neanche a dirlo
vedo sempre e solo onde
dopo onde, ancora onde
allora onde evitare di addormentarmi come gli altri
ed esser buttato in mare
mi unisco al coro della barca
e inizio a piangere e gridare
non ho forza, chiudo gli occhi
e non so neanche nuotare

Stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
Stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
stiamo tutti bene
Stiamo tutti bene

Di Lorenzo Coveri

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