Magazine, 10/01/2018.
Caro Dottore,
scrivo per un problema che mi tormenta e non mi dà pace, sento di non riuscire sempre ad accettare ciò che mi accade. Dopo tanto è arrivata nella nostra famiglia, una figlia, amatissima, che ora ha 16 mesi è stato un percorso lungo, che mi aveva fatto disperare potesse portare a questa gioia immensa.
Tuttavia non vorrei lei rimanesse figlia unica, ma ho già superato i quarant'anni e nonostante ci abbiamo provato molto, probabilmente non avremo altri figli. Dovrei affrontare altri trattamenti e cure e forse una ennesima delusione sarebbe troppo dolorosa, anche il mio compagno la pensa così.
Abbiamo ricevuto un dono immenso e questo dovrebbe darmi una felicità senza limiti. Ma mi sembra che la lasceremo sola, senza fratelli o sorelle, che le faremo un torto e sento un senso di mancanza che non si placa. Se ha modo di dirmi qualcosa che possa portare un po’ di pace al mio cuore.
Grazie,
Pam
Buongiorno Pam,
Quello della maternità è da sempre un aspetto da affrontare con
delicatezza, specialmente per una donna. Dunque mi scuso se, avendo
a disposizione poche righe non sarò in grado di essere così
delicato quanto vorrei.
Tra l'altro, per poter capire meglio, e per poterle dare delle indicazioni più dedicate, sarebbe utile, per me, sapere se lei e suo marito, siete figli unici o avete dei fratelli e quali sono le vostre tradizioni e le vostre storie ed esperienze familiari. Tradizioni ed esperienze che hanno sempre un loro peso, più o meno conscio, nelle proprie scelte personali.
In questa condizione, non potendo calibrare la mia risposta,
tenendo conto delle sue personali condizioni, dovrò affrontare
questo tema basandomi solo sulle poche indicazioni contenute nella
sua mail.
Nello scrivere lei concentra molto l'attenzione sul
dispiacere di non poter dare una compagnia alla sua prima figlia,
ma questa sua versione non riesce a convincermi del
tutto.
Se lei si guarda intorno vedrà che avere uno o più
fratelli o sorelle, di per sé, non è sempre un
vantaggio.
Alcune volte sì, altre volte, decisamente, no. Ci sono fratelli e
sorelle che si aiutano ed altri che si odiano. E spesso il
primogenito ci mette un po’ a sopportare la presenza di una
newentry ed ancora più tempo ad apprezzarla (e ad esserne
corrisposto).
Insomma, la storia è piena di lotte tra fratelli (non vorrei offendere nessuno, ma Caino ed Abele non sono un buon esempio di amore fraterno). E non si contano le invidie tra sorelle. Certo che, allo stesso tempo, ci sono altri esempi di fratelli e sorelle che, invece, vanno d' amore e d' accordo. Ed è altrettanto evidente che esistono figli unici contentissimi di essere unici. Così come esistono anche figli unici che rimpiangono di non avere fratelli...presupponendo che avere uno o più fratelli sia d'aiuto. Cosa che, come detto prima, non sempre accade.
Infatti sembra più una richiesta di aiuto materiale, che non il puro desiderio di condividere la vita con dei fratelli. Ed anche lei sembra che pensi che dare a sua figlia un fratello/sorella sia un aiuto.
Ma un aiuto per cosa? E sopratutto, perché mai sua
figlia dovrebbe avere bisogno di un aiuto?
Ecco vede? È a questo punto che le storie personali entrano in
gioco e indirizzano i nostri pensieri ed i nostri giudizi. Ed a
volte fanno venire strani sensi di colpa. Infatti,
talvolta, quello che preme, per partorire più figli, è un
desiderio, inconscio, personale, per sentirsi a posto nella
propria identità di madre. Adducendo, come scusa
altruistica, quella di voler aiutare i figli a non sentirsi
soli.
Soli e deboli? E perche mai? Cosi fragili da avere
bisogno di un aiuto? No. Non credo che questo sia un bel messaggio
per sua figlia.
Credo invece che l' unico, vero, aiuto, per i figli, sia quello
di avere dei genitori che siano in grado di farli crescere così
forti e sereni, da sentirsi in grado di affrontare la vita, senza
aver bisogno di qualcuno che li aiuti e sentendo di avere
abbastanza risorse personali, da poter aiutare, non solo se stessi,
ma anche gli altri.
Io le consiglierei di concentrarsi su questo.
E scusi se è poco.
Buon 2018
Dott.MarcoEmilio Ventura
Psicologo Psicoterapeuta
Genova
Di Marco Ventura