L’inganno di Sofia Coppola, dal Festival di Cannes al cinema

Magazine, 05/10/2017.

Nella scoppiettante stagione cinematografica autunnale è approdato al cinema uno dei titoli più attesi: l’ultima fatica di Sofia Coppola, L' Inganno (titolo originale The Beguiled), valsale il premio per la Miglior Regia al Festival di Cannes 2017.

Remake de La notte brava del soldato Jonathan (1971), diretto da Don Siegel, tratto a sua volta dal romanzo A Painted Devil (1966) di Thomas P. Cullinan, L’inganno porta sulla scena le vicende di un gruppo di giovani donne durante gli anni della guerra di secessione americana.

Ambientato nel 1864 in Virginia, il film si muove esclusivamente all’interno della bella casa coloniale adibita a collegio da Miss Martha (Nicole Kidman); un piccolo universo femminile in cui vengono insegnati l’arte, il francese, la musica, le buone maniere e tutto quello che occorre per fare delle protagoniste delle perfette signorine.

Aiutata nella sua opera di educatrice dalla più giovane Edwina (Kirsten Dunst), Miss Martha ha il duplice ruolo di direttrice del collegio e di “protettrice” di queste giovani, rimaste senza famiglia o senza un posto in cui vivere. La guerra si ferma, così, di fronte al candido cancello del collegio, mentre le ragazze vivono immerse in un’artificiosa ma funzionale pace, che le rende, se non ignare, quantomeno indifferenti agli accadimenti terribili che avvengono intorno.

Questa parentesi di serenità viene meno quando Amy (Oona Laurence) trova, durante una passeggiata nel bosco, un soldato nordista (Colin Farrel) gravemente ferito a una gamba. Spinta dalla propria virtù cristiana e forse dall’ingenuità della giovane età che non le fa percepire il soldato come un nemico, Amy lo accompagna al collegio, pregando Martha di non lasciarlo morire.

Nel microcosmo del collegio, però, insieme alla salute del soldato, aumenta anche l’interesse di tutte le protagoniste per lui. Incuriosite dalla presenza di un uomo in un luogo tanto femminile e attratte, ognuna a suo modo, da questo soldato -apparentemente- gentiluomo, le ragazze iniziano a contendersi le sue attenzioni. La guerra al collegio diventa allora interna. Una guerra fatta di gelosie, segreti, esibizionismo e vanità, che mette in scena rivalità e tradimenti.

Un thriller a tinte rosa, si potrebbe definire, che trasporta lo spettatore non solo dentro un particolare ambiente, ma dentro un’intera epoca, fatta di apparenze ineccepibili e di istinti malamente celati dietro la morale cattolica e sociale del tempo. L’atmosfera cupa delle inquadrature è sapientemente controbilanciata da un’ambientazione a tratti onirica e quasi fiabesca, fatta di fiori, passi leggeri nel bosco e da una natura rigogliosa che ha un ruolo quasi di “custode” a protezione del collegio.

In definitiva un film da guardare, ascoltare e sentire anche sulla pelle, per una pellicola che consacra la Coppola come regista d’eccellenza. 

Di Barbara Cosimo

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