Sono gay e mi sento un rovina famiglie

Magazine, 13/09/2017.

Salve Dottore, sono un ragazzo gay
Qualche anno fa, notai questo ragazzo, diciamo uomo, di 41 anni. 
Mi attraeva, e ancora mi attrae.
È sposato (felicemente, almeno così sembra) con due bambine piccole.
Qualche giorno fa mi scrive: io rimango spiazzato, mai avrei pensato che avesse relazioni pure con uomini. L'ormone è impazzito. 

Chattiamo, scherziamo e ridiamo, finché ieri mi invita a casa sua
C'è stato un rapporto intimo, tutto molto bello, appagante. 
Ma subito dopo averlo fatto, partono i miei sensi di colpa. 
Come ho potuto fare ciò con una persona sposata? 
Io mi metto nei panni della moglie.
Una ragazza dolcissima, solare e sempre sorridente. 

Cosa succederebbe se scoprisse?
L'ansia (di cui soffro tantissimo) mi sta distruggendo, con effetti devastanti sul corpo. Mi sento sporco e subdolo, perché quello che è successo non è per niente corretto
Come si può fare una cosa del genere? Io non sono così, io sono molto meglio di così,  mai mi sognerei di fare il rovina famiglie. 
Motivo per cui, senza nemmeno pensarci un secondo, troncherò tutti i rapporti con questa persona.
Troppo dolore, troppa ansia e troppo stress mi stanno divorando l'anima.

Buongiorno ragazzo ansioso.
Non mi chiede niente e forse non mi racconta neanche tutto, ma allo stesso tempo la sua storia smuove delle emozioni e merita un commento.
Sono d' accordo con lei che i sensi di colpa sono una brutta compagnia ma, a volte, non è chiaro come mai arrivino a tormentarci.

Nel suo caso, poi, nella storia che racconta, c'è sicuramente qualche passaggio che lei, più o meno volutamente, ha scordato di menzionare e che rende  le sue conclusioni in parte incomprensibili.
Mi permetta di riassumere: anni fa lei nota  un uomo più grande di lei, felicemente sposato con una donna dolcissima e con due figlie (ma scusi lei come fa a conoscere tutti  questi particolari?) 
Evidentemente anche quest' uomo nota lei, se no non si capisce come mai, dopo tutto questo tempo, questo uomo prende l’iniziativa, le scrive, la chiama ed infine la invita nella propria casa per stare in intimità.
Lei accetta l'invito e passa dei bei momenti, appaganti  con lui.
Bene, sino a qui, più o meno, la seguo.
Quello che non capisco perche, poi, a lei, vengano i sensi di colpa. Di colpa per cosa?

Lei dice di sentirsi uno sfascia famiglie? E perché mai? L'iniziativa l'ha presa lui mica lei. O no? 
Poi lei si mette nei panni della moglie. Ma scusi lei che ne sa degli equilibri di quella coppia? Magari alla moglie va bene così. 

Infine si mette a farsi  la  morale, arrivando a dire  che certe cose non si fanno e che lei è molto meglio di cosi? 
Ma cosa intende per certe cose? 
E cosa vuol dire: io sono meglio di così?
Di così cosa?
Già, di che cosa stiamo parlando?
O meglio, di che cosa sta parlando lei?

Vede? Ho letto e riletto ma, davvero, il suo racconto non quadra.
Accetto che lei possa essere una persona particolarmente sensibile ed ansiosa e portata, (chissà per quali motivi) ad avere sensi di colpa, ma non credo che questa sua condizione sia dovuta alla remota e impropria ipotesi, di essere uno sfascia famiglie . 

No. La sua ansia è sicuramente dovuta ad altro, così come i suoi sensi di colpa devono avere altre radici ed altre motivazioni.
Vorrei che lei ci riflettesse da solo perché a me non piace fare ipotesi, specie se non ho abbastanza dati certi.
Ma mi colpisce il fatto, che lei, comincia la sua mail senza dire il suo nome e poi termina senza neppure  firmarsi. In compenso si presenta dicendo di essere un ragazzo gay. Un particolare non necessario, in fondo, la storia che racconta, potrebbe accadere, egualmente, tra una ragazza ed un uomo più grande ed egualmente non si tratterebbe di ansia da sfascia famiglie.
Dunque, mi sorge il dubbio che buona parte delle ansie e dello stress che le divorano l'anima, e la portano a dire: io sono molto meglio di cosi, potrebbero essere dovute al fatto che lei non ha ancora del tutto accettato la sua sessualità
O forse, come dicevo all' inizio, ci sono altri dettagli che lei ha omesso e che, invece, potrebbero aiutare ad avere chiavi di lettura diverse.

Saluti

Dott. Marco Emilio Ventura
Psicologo Psicoterapeuta Mental Coach
Genova

Di Marco Ventura

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