Un profilo per due, la senilità ai tempi di Internet

Magazine, 25/08/2017.

Diretto da Stéphane Robelin, Un profilo per due sarà al cinema dal 31 agosto 2017 e vede protagonista Pierre Richard nei panni di un vedovo solo e triste che, scoperte le gioie del web, rivivrà una seconda giovinezza.

Parigi. Pierre (Pierre Richard) è un ottantenne che non si è mai ripreso del tutto dalla morte della amatissima moglie: parla con lei in continuazione, trascura il suo aspetto e la sua casa e preferisce restarsene tutto il giorno in solitudine. Fino a quando sua figlia, nel tentativo di risollevare la sua esistenza e vederlo nuovamente sereno, tenta di coinvolgerlo e incuriosirlo con un corso di computer tenuto, a insaputa dell'anziano vedovo, da Alex (Yaniss Lespert), il nuovo fidanzato della nipote. È l'inizio di una rinnovata gioventù: Pierre rimane inaspettatamente colpito dalle potenzialità del piccolo mezzo tecnologico che ha a disposizione, dalle infinità di cose che si possono imparare ma, soprattutto, dalla possibilità di conoscere nuovi “amici”. Ed è così che iscritto in poco tempo a un sito di incontri, Pierre “conosce” la giovane Flora (Fanny Valette), con la quale pian piano instaura una intensa e romantica relazione virtuale. Inaspettatamente (ma non troppo), i due decidono di incontrarsi ed è qui che Pierre prega Alex di presentarsi all'appuntamento con Flora al suo posto, non prima di averlo istruito su come parlare, cosa dire e fin dove arrivare.

Storia e dinamiche attualissime, che in pochi anni hanno visto entrare a pieno titolo Internet, e in particolare i Social, nel vissuto più intimo delle vite di (quasi) tutti. Interessante e originale l'esplorazione dell'utilizzo del web dal punto di vista di un anziano solo e depresso. Di colpo inondato dall'energia di una seconda giovinezza,  Pierre lascerà un tantino perplessi e sbigottiti i suoi parenti, che avevano inizialmente tentato di fargli riscoprire le cose belle della vita. Divertente il rapporto che si instaura tra i due giovani e l'anziano: Robelin tratta in maniera cruda e al tempo stesso delicata il tema della solitudine degli anziani, di cui molto spesso non ci si accorge. E risulta oltremodo curioso come alcuni degli aspetti più difficili della terza età vengano a galla proprio grazie al mezzo  più impersonale e distante per antonomasia. Se, prima del corso di Interne,t Pierre veniva ignorato e trascurato dalla nipote, con l'arrivo del timido insegnante la figura del nonno diventa in breve centrale nel nucleo familiare e motivo di non pochi dibattiti tra i suoi componenti. Infine la mescolanza: di generazioni, interessi, linguaggi, vissuti, comportamenti ed esperienze. Perché se è vero che la Rete è il nuovo che avanza, la saggezza (mista a una giusta dose di leggerezza) consente di mantenere solido l'equilibrio altrimenti precario tra generazioni differenti eppure sempre pronte a venirsi incontro.

Di Irma Silletti

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