Io e il mio datore di lavoro, una relazione che è un tira e molla

Magazine, 21/06/2017.

Buongiorno,

grazie anticipatamente del consiglio. Mi trovo in una situazione di crisi, pianti e sofferenza. Da sette anni e fino a quattro mesi fa lavoravo in un negozio come commessa. Eravamo io e il mio datore di lavoro.

Il primo anno conosco suo fratello e abbiamo avuto una relazione per un paio di mesi,
ma è finita senza che si venisse a sapere nulla. Gli anni passavano e il mio datore di lavoro da fidanzato che era si sposa.

Passa ancora tempo e io continuavo la mia vita, conoscevo ragazzi, etc. finché un giorno casualmente capita che ci baciamo. Da lì un’attrazione impressionante. Continua questa relazione con lui sposato. Io non volevo legami, lui neanche, anche se a me lui piaceva da sempre.

Lui o per paura o non so perché molla tutto. Io lo cerco, ma niente, finché mi fidanzo seriamente. Mi dovevo sposare, ma purtroppo non va in porto.
Io pensavo sempre al mio datore, finché un giorno mi dice: «io mi sono innamorato di te, sto con mia moglie, ma non la amo più, continuiamo!».

Nel mio cuore sentivo anche io qualcosa, ma cercavo di tenere un po’ le distanze perché se avesse saputo del fratello non mi avrebbe più voluto vedere. Passa dell’altro tempo, lui lascia la moglie e si scopre della relazione con il fratello. Lui mi scrive una lettera bellissima e io piango, finché non resiste più ad avermi al lavoro e mi licenzia.

Di nascosto chiamava mia sorella per sapere cosa facevo. Passa ancora tempo, io lo chiamo per la morte di uno zio. Lui mi vede e piange e mi dice «Mi mancavi!». Riproviamo, ma lui è ancora nervoso mi tratta da schifo e io scompaio per un mese e mezzo. Trovo lavoro, lui trova una commessa.
Ma tra la gelosia che ha un’altra commessa e il fatto che mancare mi mancava, mi presento al suo negozio una sera. Da arrabbiato che era si calma, ci sentiamo, mi chiama.

Poi un giorno dice «voglio vederti», il giorno dopo «non ho più voglia di te» e mi tiene sulla corda. Lui sa che io sto male, infatti ho crisi pianti e lo chiamo, ma lui sembra fregarsene, come se fosse stanco, tipo che scappa da me quando mi ha davanti. Che devo fare?

Buongiorno.
Ho letto il suo riassunto della sua travagliata storia sentimentale che immagino sia ancora più complessa di quanto lei sia riuscita a raccontare in queste poche righe.

Ho notato che lei non dice la sua età, né dice quella delle altre persone coinvolte. Chissà, magari ha ragione lei e l'età non conta, oppure potrebbe essere un aspetto utile a formulare delle riflessioni diverse.

Di sicuro però lei racconta di un lungo intrecciarsi di passioni e rifiuti, tra uomini e donne, che sembrano essere fortemente attratti ma, allo stesso tempo, si dimostrano impauriti ed indecisi e dalle reazioni emotive cosi altalenanti, al punto di essere incapaci di avere delle relazioni stabili.
E questo, dal mio punto di vista è l'aspetto più significativo. E temo che questo tira e molla , che lei ha descritto, sia uno schema di comportamento che potrebbe ripetersi all' infinito.

Proprio perche è alimentato sia dalle sue indecisioni che da quelle di lui riguardo ai sentimenti che provate l'uno verso l'altro che risultano essere ambivalenti e dunque difficili da concordare. A questo punto posso capire che lei si senta confusa e capisco la sua domanda.

Ma chiedersi e chiedere ad altri: Cosa devo fare? è fuorviante. È fuorviante per almeno due motivi. Il primo è che non c'è alcun obbligo e nessuna procedura e quindi non c'è niente che lei deve fare e quindi lei può fare quello che vuole, cosi come ha fatto sin'ora.
Il secondo motivo è che prima di mettersi a fare dovrebbe chiedersi cosa voglio ottenere?

E solo dopo aver chiarito le sue intenzioni allora si che si possono suggerire i migliori modi per arrivare ad ottenere ciò che si desidera.

Quindi lei chiude la sua mail chiedendo un consiglio su cosa deve fare ed io le posso solo rispondere che il mio consiglio è quello di chiarire dentro di sé cosa vuole ottenere. E per aiutarla nella risposta le ricordo che ci sono obiettivi a breve termine ed altri a lungo termine e spesso non coincidono.

In altre parole, se i dolci mi piacciono tantissimo, è inevitabile che io desideri fortemente mangiarli. Le cose si complicano se mi piacciono tantissimo i dolci ed allo stesso tempo, ci tengo tantissimo a mantenermi sano ed in forma.

Come vede, a seconda di cosa si vuole ottenere, ci sono cose diverse da fare.
Ed anche se si possono pensare o desiderare, purtroppo non si possono ottenere, contemporaneamente, due cose che sono una il contrario dell'altra.

Spero che lei, al più presto si chiarisca con se stessa, su cosa vuole ottenere ed anche a cosa dovrà rinunciare.

E riesca a mantenere, nel tempo, le sue decisioni, uscendo, così, da questo suo momento di crisi.

Saluti
Dott.Marco Emilio Ventura
Psicologo Psiciterapeuta Mental Coach
Genova

Di Marco Ventura

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