«Disturbo ossessivo compulsivo o sono gay?»

Magazine, 15/03/2017.

Salve dottore,
sono entrato nel problema del disturbo ossessivo.
Questo, tra le altre cose, mi ha portato a vedere porno gay che, a seconda della situazione, possono farmi venire un'erezione.
La cosa mi abbatte psicologicamente in una maniera che non riesco a spiegare.
Non sono omofobo, ma io voglio le donne nel mio futuro. Sono vergine, ma le ragazze mi provocano erezioni in diverse occasioni. Ultimamente ho parlato con una ragazza per chat che ha un fare abbastanza provocante, eppure anche se ho molte erezioni e spesso mi bagno ancora prima di toccarmi, continuo a pensare di essere gay o comunque di averne tanto il dubbio da non riuscire eventualmente ad avere una ragazza e a farci sesso.

Sono davvero confuso. Avrei voglia di sparire dal mondo quando penso che potrei essere gay. Non è quello che volevo nella mia vita o che avevo considerato più di tanto

Grazie dottore,

Da qualcuno che cerca aiuto

Buongiorno,

Ho letto la sua mail e prima di tutto, ci tengo a dire che, per fare diagnosi(corrette) bisogna conoscere bene, non solo le patologie, ma anche le persone.
E per fare questo ci vogliono anni di studio e non basta consultare, più o meno coerentemente il web o i vari titoli dei giornali. Dunque neanche io sfuggo a questa regola.

Visto che non la conosco, e non sono neppure sicuro che lei soffra davvero di un Disturbo Ossessivo Compulsivo, mi limiterò a fornirle alcuni spunti di riflessione.
Intanto c'è da chiarire che esistono molti disturbi ed a molti livelli, non solo il doc o l' ansia generalizzata, che hanno, come fondamento, una profonda insicurezza personale.

Questa insicurezza generale ci fa dubitare di noi stessi e di conseguenza ci fa dubitare delle nostre capacita di saper affrontare le sfide della vita.
Lei si autodefinisce entrato nel disturbo ossessivo compulsivo (ma senza spiegare come).
Ma forse , prima di saltare alle conclusioni, bisognerebbe tenere conto che, normalmente o meglio, frequentemente, dentro di noi, si trovano, nascosti e ci assillano, dei vecchi sensi di colpa che ci spingono a dubitare, ancora di più, delle nostre capacità di fare bene.

Presumibilmente tutte queste sensazioni si generano, più o meno consapevolmente, all' interno delle nostre relazioni familiari che, a volte, risultano ambigue, con il risultato di instaurare , dentro di noi, confusioni ed incertezze. In più, le nostre conoscenze e le nostre convinzioni , acquisite in modi disordinati, non sempre sono esatte e congrue ed i nostri pensieri, spesso, seguono delle false logiche.

Complicando e rendendo ancora più difficile, l' avere fiducia e la serenità in noi stessi .
Ed ecco servito quello che potrebbe essere il suo doc.

Per quanto mi riguarda e secondo le mie fonti:
1) Avere fantasie e conseguenti eccitazioni omosessuali, non significa, di per sè, essere omosessuali. Cosi come esaltarsi guardando una partita di pallone non significa essere un calciatore. (Anzi)
2) Non avere successo con le ragazze non significa che allora siamo gay. Piuttosto significa che non ci sappiamo fare .
E per saper fare bisogna imparare.
E per imparare bisogna mettere in conto molti fallimenti.
Perche, da che mondo e mondo, si impara sbagliando.
Forse lei dimentica che per imparare a camminare a scrivere ed a parlare, ha impiegato anni, ha avuto molti maestri ed ha fatto molti capitomboli,dai quali si è sempre rialzato.
3) Pensa davvero che per avere una relazione con una donna, fare sesso, e (se mai) mettere su famiglia, non ci sia da provare, sbagliare, imparare e tentare di nuovo?
4) Certo, seduti ad un computer è tutto più facile , ma facile non sempre è sinonimo di bene.
5) Morale: i gay sono persone e non spauracchi.
6) Ed il vero problema è la sua paura e credo, più specificatamente, la sua paura di essere inadeguato.

Detto questo: non credo che lei sia gay e non credo neppure che lei sia in procinto di diventarlo.
Credo piuttosto che lei sia un ragazzo giovane e confuso, che ha un enorme bisogno di essere rassicurato ed aiutato a sviluppare la fiducia in se stesso e aiutato ad affrontare, a testa, alta le difficoltà, che, normalmente, la vita ci propone, imprese le relazioni con le ragazze (relazioni che sono, naturalmente, sicuramente, e, per fortuna, molto più complesse, che non guardare un video sul pc , eccitarsi e masturbarsi).

Per questo e per evitare che lei passi troppo tempo a fare inutili pensieri ansiogeni, mi permetto di consigliarle di contattare uno psicologo psicoterapeuta, che la possa affiancare, non tanto per capire chi lei è stato e cosa le è successo sin ora, ma per aiutarla a diventare una persona più sicura e serena.
Saluti

Dott. Marco Emilio Ventura
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Genova

Di Marco Ventura

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