Puglia. Carovigno, il fascino della cittadina delle torri

Magazine, 25/01/2017.

C'è un piccolo centro in Puglia, noto per la folta presenza di torri. Si tratta di Carovigno, nella Valle d'Istria, in provincia di Brindisi. Questo minuscolo centro abitato, adagiato in cima ad un colle alto 170 metri in cui incrociano il Salento e le Murge, appare come una cartolina: una vegetazione antica e selvaggia fatti di ulivi, mandorli, ciliegi e fichi d'India; casupole bianche e caratteristiche. E poi i suoi palazzi fortificati, i torrioni, i campanili, per un totale di 14 torri cariche di fascino.

Carovigno ha origini antiche, con ritrovamenti che ne accertano l'esistenza già nel VIII secolo a.C, e sorse secondo lo stile delle poleis greche, con tanto di tre cinte murarie (tutt'oggi visibili in minima parte).

Il suo nome deriva dal termine messapico Karpene, trasformatosi poi nel greco Carbina, ovvero ricca di prodotti agricoli. Durante la Magna Grecia infatti la cittadina si impose a tal punto, per ricchetta e potere, da essere rivale della più ampia Taranto, che iniziò un periodo di invasioni e saccheggiamenti. Così si spiegano le tante fortificazioni e la necessità di stabili di vedetta.

I numerosi turisti e visitatori della Puglia, possono trovare in questo borgo una meta inaspettata da visitare, passeggiando tra caratteristici stabili medievali, una volta oltrepassate le porte fortificate. Qui, tra i vicoli lastricati di chianche, si alternano piccoli cortili e balconi fioriti. Ma a colpire sono appunto le torri. Gran parte di esse sono di dimensioni ridotte, spesso nascoste, con la stessa discrezione degli abitanti di questi borghi, nelle campagne, tra coltivazioni, rovi e macchie. Un esempio? Fra queste c’è la Torre Frascinari, la Torre Giovannarola e la Torretta di Pagliarulo. Costeggiando invece la Chiesa Matrice ci si imbatte nella Torre Giranda, a forma circolare e in parte nascosta dalle fitte abitazioni del centro storico; dalla piazza poi si riesce ad osservare la Torre del Civile. E sempre nella cittadina si possono ammirare la Torre Brandi, interamente inglobata nelle abitazioni del centro storico e la Torre Circolare, le cui segrete ospitano un antico forno. Ancora Torre Giannotti.

In un pasaggio stupefacente, affacciate verso il mare, vi sono altre due costruzioni: la Torre Guaceto, che si trova nell’omonima riserva naturale, e la Torre Santa Sabina, una delle tre torri, italiane ad avere la pianta stellare detta a cappello di prete, con i quattro spigoli orientati verso i punti cardinali e il coronamento merlato. Ma in una cornice medievale come questa non possono mancare i castelli, in centro e nella parte più alta della collina su cui si erge il paese c’è il Castello Dentice dei Principi di Frasso, maniero a forma triangolare munito di tre torri situate ai tre vertici: una quadrata, una rotonda e una a mandorla, la più alta di tutto il territorio. L’altro castello è situato a pochi chilometri fuori dal centro abitato, nella vicina borgata da cui prende il nome, è il Castello di Serranova, con la sua torre a pianta quadrata e un sistema a ponte levatoio accessibile da un ballatoio a doppia scala.

Una volta a Carovigno dunque, tra prelibatezze enogastroniche (qui vengono prodotti un pregiato olio d'oliva e il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, presidio Slow food) e un po' di relax tra i tavolini all'aperto della centralissima piazza 'Nzegna, basta alzare gli occhi al cielo e individuare una torre, per iniziare una passeggiata inedita e sicuramente ricca di storia.

Di Simone Zeni

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