Carnevali storici 2020 in Piemonte: Ivrea, Santhià, Chivasso, Borgosesia, tra eventi e rievocazioni

storicocarnevaleivrea.it

Torino, 27/01/2020.

Aggiornamento di domenica 23 febbraio 2020: il Presidente della Regione Piemonte, insieme al Prefetto e all’Assessore alla Sanità, ha anticipato la preparazione, in collaborazione con il Ministero della Salute, di un’Ordinanza che sospende tutti gli eventi e le manifestazioni culturali, ludiche e sportive, all’aperto e al chiuso, che prevedono l’assembramento di persone per il rischio di diffusione del Corona virus.
In riferimento a ciò, il Comune di Ivrea emette una propria ordinanza che stabilisce la sospensione delle manifestazioni dello storico Carnevale di Ivrea a partire dalle ore 24 di domenica 23 febbraio. Ancora nella giornata di ieri, nel corso delle continue interlocuzioni del Sindaco con Prefettura e Regione, non era stata posta da parte dei suddetti enti la necessità di sospensione della manifestazione. L’evoluzione della situazione delle ultime ore ha reso necessario tale atto.

«È con profonda tristezza che la Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea esprime la propria vicinanza e gratitudine a tutti i personaggi storici, alle componenti, agli aranceri, alla popolazione e a tutti coloro che a vario titolo contribuiscono con la loro passione e con grandi sforzi e sacrifici alla realizzazione di una manifestazione unica in tutto il mondo che, suo malgrado, si è trovata costretta a interrompere, ottemperando alle indicazioni del Comune, della Regione e del Ministero della Salute - si legge in un comunicato della manifestazione - In particolare la Fondazione desidera manifestare tutto il proprio calore e affetto nei confronti della Vezzosa Mugnaia, l’eroina della nostra festa che in questa eccezionale situazione ha pagato più di tutti un tributo altissimo. Chi in questi due giorni ha incrociato anche solo per pochi istanti il suo sorriso e i suoi occhi carichi di amore verso la città ha potuto cogliere la straordinaria forza e il coraggio di Paola. L’energia trasmessa durante l’uscita di sabato sera, la passione coinvolgente della sua prima uscita a piedi, ma soprattutto l’estrema dignità e la forza con cui nella giornata di domenica ha sfilato per la città, quando già circolavano voci su una chiusura anticipata della manifestazione, hanno permesso a tutto il popolo eporediese di ammirare le virtù di una donna che ha dimostrato di personificare in modo impeccabile la nostra Violetta».

Piemonte, terra di tradizione carnevalesca con tante manifestazioni che affondano nella storia antica e che fin da gennaio scaldano i motori per l’attesa festività che si concluderà con le parate e i colori del Martedì Grasso, nel 2020 previsto per il 25 febbraio. Ammantate di leggenda, espressione della storia locale, le celebrazioni del Carnevale diventano un'occasione speciale per scoprire il Piemonte meno noto attraverso queste manifestazioni culturali che esprimono l'identità dei singoli territori. Da segnalare la tradizione dei Carnevali storici piemontesi connotati da usanze e cerimoniali che culminano in variopinte parate di carri allegorici guidate dal Re e dalla Regina della festa, tra musiche, danze, coriandoli, degustazioni conviviali delle specialità locali più golose, per concludersi con un grande falò che segna l'inizio del periodo quaresimale.

A poco meno di un mese dall’apice della festa, a Torino, presso Palazzo Lascaris, ha inaugurato una mostra che celebra i quattro grandi carnevali storici del Piemonte: Borgoesesia, Chivasso, Ivrea e Santhia. Si intitola Tradizione e storia del grande Carnevale piemontese e potrà essere visitata dal 22 gennaio sino al 25 febbraio. Queste le sedi: Ufficio Relazioni con il Pubblico, via Arsenale, 14 g Torino (lunedì-giovedì 9.00-12.30 – 14.00-15.30, venerdì 9.00-12.30); Biblioteca della Regione Piemonte “Umberto Eco”, via Confienza 14, Torino (lunedì-giovedì 9.00-12.30 – 14.00-16.00, venerdì 9.00-12.30).

Tradizioni popolari che si raccontano attraverso cimeli, personaggi e figure. E se alla base della mostra c’è il desiderio di dare vita a una collaborazione sinergica che tuteli la cultura e la tradizione popolare, valorizzando ogni manifestazione e rendendola nota nel mondo, va detto che ognuno dei quattro carnevali conserva i propri tratti distintivi e le proprie maschere. Così se il Carnevale di Borgosesia ha i suoi Peru Magunella e Gin Fiammàa, quello di Chivasso vede protagonisti la Bela Tôlera e Abbà, personaggi Storici rappresentanti dell’Ordine delle Bele Tôlere e del Magnifico degli Abbà e il Cerimoniere di San Sebastiano. Ancora, a Ivrea ci sono il Generale e il Sostituto Gran Cancelliere dello Storico Carnevale, e non potrebbero mancare i celebri aranceri, i protagonisti della nota battaglia delle arance. Santhià infine, con Stevulin ‘dla Plisera e Majutin dal Pampardù, le maschere ufficiali del Carnevale Storico, a cui si affiancano il Corpo Pifferi e Tamburi della Città.

Il Carnevale storico di Ivrea

Si fregia dell’appellativo di Carnevale più antico di Italia e attinge dal medioevo, dalla Rivoluzione francese e dal Risorgimento. Il Carnevale storico di Ivrea è noto nel mondo per la battaglia delle arance, istituita nel 1947. Un evento unico in cui storia e leggenda si intrecciano per dar vita a una serie di eventi, celebrazioni e rappresentazioni ricordando un episodio di affrancamento dalla tirannide che si fa risalire al Medioevo.

Parte del Carnevale è il complesso cerimoniale, con tanto di Corteo Storico, denso di evocazioni storico-leggendarie la cui protagonista è la Vezzosa Mugnaia, simbolo di libertà ed eroina della festa.Pifferi e tamburi hanno dato l’annuncio del Carnevale il 6 gennaio, ma il clou della festa saràla celebre Battaglia delle Arance che rievoca la rivolta del popolo.

Armatevi dunque di berretto frigio: tutti i cittadini e i visitatori, a partire dal Giovedì Grasso, su ordinanza del Generale, scendono in strada indossando il cappello rosso a forma di calza che rappresenta l’adesione ideale alla rivolta e quindi l’aspirazione alla libertà, come fu per i protagonisti della Rivoluzione Francese. Via dunque il 9 febbraio a due settimane di festa, il programma dettagliato è online.

Il Carnevale storico di Santhià

Si dice sia la più antica tra le feste carnevalesche del Piemonte, e forse anche d’Italia. Anche il Carnevale Storico di Santhià si è aperto il 6 gennaio con la presentazione dei bozzetti dei carri e un primo assaggio della Colossale Fagiuolata del lunedì grasso.

I protagonisti di questo carnevale sono tanti, a partire da Stevulin ‘dla Plisera e Majutin dal Pampardù, padroni assoluti della città. Leggenda vuole che si tratti di due contadini giunti a Santhià per il viaggio di nozze a cui vennero consegnate dal signorotto locale le chiavi della città per tre giorni. I due personaggi sono impersonati da una coppia diversa presentata ufficialmente il martedì precedente il carnevale (18 febbraio). Il sabato (22 febbraio) le maschere entrano in città, ricevono le chiavi dal Sindaco e Stevulin legge il suo discorso in dialetto alla popolazione radunata in piazza.

Ad animare il carnevale di Santhià anche l’Antica Società Fagiuolesca, le compagnie del carnevale con oltre 2000 figuranti, i Pifferi con i mantelli rossi e le tradizionali monferrine, la banda musicale cittadina e ancora il Gruppo Tamburi, il Corpo Majorettes e lo Stato Maggiore con i costumi sempre più simili a quelli degli ufficiali napoleonici. Dopo la sfilata dei maiali, e i corsi mascherati, la colossale fagiuolata e i giochi del gianduja, il carnevale si chiude poi con il rogo del Babaciu, un pupazzo in cartapesta che incarna l’essenza stessa della manifestazione. Il programma completo del Carnevale storico è online.

Il Carnevale storico di Borgosesia

Callegorici e maschere divertenti e bizzarre: torna il Carnevale storico di Borgosesia, che prevede la sfida a suon di coriandoli tra carri allegorici per aggiudicarsi il Palio dei Rioni, lo stendardo ricamato a mano. Il premio si affianca al Minipalio delle Mascherate, che andrà a premiare maschere e costumi.

Su il siaprio domenica 2 febbraio 2020 con divertimento nel rispetto delle antiche tradizioni locali. Rientrerà infatti Sua Maestà Peru Magunella, la maschera tipica, in Piazza Mazzini e a lui saranno consegnate le chiavi della città da parte del sindaco. Si prosegue con il tradizionale pranzo della Gran Busecca con bollito con mostarda, sottaceti bagnèt e la Tuma dla Vàl.

Il primo corso mascherato è previsto per domenica 9 febbraio; l'evento verrà replicato anche il 16 e il 23 febbraio, mentre sabato 22 febbraio è previsto il Galà del Sabato Grasso. Tanta animazione, giochi e dolcetti per i bambini. Il carnevale di Borgosesia si conclude mercoledì 26 febbraio (Mercoledì delle Ceneri) con il 167esimo Mercu Scurot, il tradizionale funerale del carnevale (rogo della maschera e spettacolo pirotecnico) con pranzo, corteo e testamento del Peru. Il programma completo è online.

Il Carnevale storico di Chivasso

A Chivasso la tradizione del Carnevale risale al 1951 e prevede una delle sfilate più importanti del Piemonte con carri allegorici, bande e maschere per le vie del Centro Storico, mostre e spettacoli. Dopo l'inaugurazione il 6 gennaio, il Carnevalone attende il suo evento clou domenica 1 marzo con la grande sfilata e gli oltre 40 carri allegorici e 4.000 tra maschere e figuranti in un corso di gala unico in Piemonte.

Il Carnevale riveste un significato storico collegato alla figura dell’Abbà, personaggio maschile che, nel XIV secolo, a capo di una Confraternita di buontemponi, ricorreva durante il periodo di Carnevale a tasse e balzelli dei più svariati generi. Nel 1434, quando il senso della misura venne oltrepassato, la Confraternita assunse connotazioni religiose e scelse come patrono San Sebastiano, in onore del quale venne eretta in Duomo una Cappella.

L’Abbà divenne il mecenate della festa e come tale, oltre a distribuire dolciumi e arance, godeva di alcune prerogative come quella di giudicare in merito a controversie fra chivassesi o liberare i carcerati. Il programma dettagliato del Carnevalone è online.

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