Vienna: cosa vedere in tre giorni, tra musei, palazzi e tour del vino

Cristina Torriano

Magazine, 20/11/2019.

Dopo tanti anni, sono finalmente riuscita a tornare nella bellissima Vienna. Appagare il  desiderio di respirare quella sua aria mitteleuropea, i suoi musei, strade e palazzi. E perchè no, la sua ottima cucina. Vi racconto cosa ho visto in tre giorni, considerando che conoscendo la città già piuttosto bene, ho alternato qualche classico imperdibile a nuove esperienze.

Il primo giorno ho visitato il Monastero di Klosterneuburg, poco a nord di Vienna, svettante su una collina che domina lo scorrere del Danubio. Splendido edificio la cui prima realizzazione risale al 1114 ad opera di San Leopoldo, poi voluto adattare allo stile barocco dell’ Escorial dall’Imperatore Carlo VI che nel 1739 vi trasferì le sue stanze private. Tra le eccellenze artistiche da non perdere la Camera del Tesoro con il suo elemento di punta, la Corona arciducale austriaca, e  l’Altare di Verdun all’ interno della Chiesa, che ha preso il nome da Nikolaus von Verdun, l’artista che realizzò per questo gioiello alla fine del 12° secolo le splendide tavole in smalto e oro. Oltre ovviamente alla sfarzosa Sala di Marmo, agli appartamenti imperiali e la magnifica Sala terrena che vi abbaglierànon appena entrerete nel palazzo, dove ora sono situate le biglietterie e il book shop. 

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Ma quello che vi consiglio di non perdere è il tour delle cantine che hanno la particolarità di non essere scavate ma bensì realizzate sulle pendici della collina al di sotto del convento, su ben tre livelli, fino a 36 metri di profondità. Il Monastero di Klosterneuburg possiede la tenuta vinicola più grande ed antica dell’Austria e offre degustazioni e vendita di vino nell’enoteca del Monastero stesso. La prima scuola di enologia al mondo (che designò l’unità di misura dei gradi del vino) venne fondata qui nel 1860. Come avrete intuito non ho resistito ad acquistare almeno una bottiglia di St. Laurent 2016 da infilare in valigia.

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Torniamo in centro e concediamoci una sosta alla Hundertwasser House (Kegelgasse 37-39), uno degli edifici di Vienna che reca la firma inconfondibile dell'artista Friedensreich Hundertwasser, pseudonimo di Friedrich Stowasser, che la realizzò tra il 1983 e il 1985. La facciata decorata a colori vivaci, l’assenza di linee dritte, i più di 200 alberi e arbusti sui balconi e sulle terrazze della casa trasformano l’edificio in un’oasi verde nel cuore della città. Ovviamente non è possibile visitare l’interno della Hundertwasserhaus, che è regolarmente abitata, ma  si può invece visitare l’Hundertwasser Village, situato proprio di fronte. È l’unico centro commerciale realizzato dall’artista nel luogo prima occupato da un gommista, comprende una piazza di paese, un bar e numerosi negozi nello stile tipico di Hundertwasser. Sulla strada da e per l’aeroporto, vi capiterà di vedere un’alta torre blu con un rigonfiamento dorato: è la torre dell’inceneritore dell’azienda dei rifiuti di Vienna, il cui complesso di edifici è stato anch’esso realizzato da Hundertwasser.

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Se vogliamo dedicare parte della nostra vacanza a rischiare la sindrome di Stendhal, non potete perdere la visita al Kunsthistorisches Museum (Museo di storia dell'arte), vicino alla Hofburg, costruito a fine ‘900 per ospitare le vaste collezioni della casa imperiale. La Pinacoteca comprende, oltre alla collezione di Bruegel più grande del mondo (tra cui la celebre Torre di Babele), numerosi capolavori della storia dell’arte occidentale, fra cui la Madonna del Prato di Raffaello, l’Arte del Dipingere di Vermeer, i quadri delle Infanti di Velazquez e vari capolavori di Rubens, di Rembrandt, di Dürer, del Tiziano e del Tintoretto.  Se osservate con attenzione alcune pitture accanto ai capitelli delle colonne dello scalone principale, vedrete che si tratta di splendide figure dipinte da un giovane Klimt. Con il biglietto cumulativo, ma volendo in giorni diversi, potrete avere accesso anche alla Kunstkammer (situata all’ interno della Hofburg), una collezione di oggetti che una volta facevano parte delle camere del tesoro e delle curiosità degli Asburgo, con preziosi oggetti medievali, rinascimentali e barocchi. Il fiore all'occhiello della collezione e forse il più noto, è la celebre saliera del Cellini.

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Dopo aver attraversato la sopra citata Hofburg, potete fare una pausa alla pasticceria Demel (Kohlmarkt 14) per una fetta di torta e un melange (il cappuccino senze schiuma tipico di Vienna). Un consiglio, se non siete più di 2 o 3, evitate la coda per salire alla sala superiore, ma accomodatevi al bancone: servizio veloce, impeccabile e molto viennese. Proseguite quindi verso il Graben e passeggiate lungo le sue vetrine fino ad arrivare al Duomo di Santo Stefano. Il colpo d’ occhio sul tetto di tegole decorate e le 4 torri svettanti è imperdibile. Santo Stefano è il simbolo di Vienna e l’inizio della sua costruzione risale al XII secolo. Se volete salire sulla torre più alta, vi aspettano 343 gradini , ma se volete prendervi un bicchiere di Grüner Veltliner (un vino bianco tipico della zona di Vienna) affacciati proprio sul tetto del Duomo, potete salire al caffè lounge del DO&CO, con la sua vetrata panoramica con una vista unica.

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Nella parte più a sud del centro città potrete passare davanti al Museo Albertina che possiede una delle collezioni di grafica più estese e più preziose del mondo con opere come La giovane lepre di Dürer e gli studi di donna di Klimt ed arrivare fino al bellissimo edificio in stile Liberty della Secessione, con la sua straordinaria cupola di foglie dorate che splendono al sole. All’interno si può ammirare il  famoso Fregio di Beethoven dipinto da Klimt. A poche decine di metri inizia il Naschmarkt, il mercato più famoso di Vienna, con quasi 120 bancarelle e locali con un'offerta che spazia dalla cucina viennese a quella indiana, vietnamita e italiana, perfetto per una pausa pranzo o una cenetta serale.Il sabato vi si tiene il Mercato delle Pulci. 

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Termino con il suggerimento di andare a cena in un tradizionale heuriger di Grinzing, in una proverbiale e cordiale atmosfera dove gustare vini esclusivamente viennesi  e specialità gastronomiche casalinghe Un luogo per sentirsi bene, dove chiunque è il benvenuto. Dal 2019 la cultura degli Heuriger viennesi è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La parola heuriger definisce non solo il locale ma anche il vino dell’annata in corso, che è tale solo fino all’11 novembre. Con un pò di fortuna può capitare anche di ascoltare allegra musica tradizionale.  Questa volta sono stata a pranzo al Rudolfshof , ambiente molto informale, e a cena al Mayer Am Pfarrplatz, più elegante e con cantina e cucina di alto livello, dove visse per un certo periodo anche il celebre compositore Beethoven.

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Di Cristina Torriano

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