Torino, 11/10/2019.
Sarà Fatalità della rima. Fabrizio Gifuni legge
Giorgio Caproni a inaugurare
la stagione TPE 2919/2020. Un reading speciale in cui
Gifuni torna a Torino su invito di Valter
Malosti che l’ha diretto ne I sommersi e i
salvati di Primo Levi in un Teatro Regio gremito per la serata
inaugurale di Biennale Democrazia 2019.
Fabrizio Gifuni ci accompagna da anni in un
sorprendente viaggio nel multiforme corpo della lingua italiana. Le
«officine di lavoro sempre aperte» di Gadda e Pasolini, ma anche il
mondo di Pavese o «la carne che si rifà verbo» nella dirompente
forza della lingua di Testori. Senza mai dimenticare Dante. Non
poteva mancare in questa avventura appassionata e vitale la musica
leggera e profondissima di Giorgio Caproni.
Un’incursione nella selva acuta dei suoi pensieri, nella
fatalità della rima, nelle segrete gallerie dell’anima di
uno dei più grandi poeti del ‘900 italiano.
Fatalità della rima alterna
l’interpretazione di poesie estratte da vari momenti e periodi
della produzione di Caproni raccolti in L’opera in
versi (I Meridiani, Mondadori) e riflessioni in prosa
sul mestiere di poeta tratte dalla conferenza Giorgio
Caproni: sulla poesia, tenuta il 16 febbraio 1982 al
Teatro Flaiano di Roma (Italosvevo libri, Piccola biblioteca di
letteratura inutile).
Nato a Livorno nel 1912, morto a Roma nel 1990 ma profondamente
legato a Genova e all’entroterra ligure, Giorgio
Caproni è stato poeta, critico, narratore, a lungo maestro
elementare, eccelso traduttore dal francese (sua la celebre
versione di Morte a credito di Céline). L’autore del
Congedo del viaggiatore cerimonioso & altre prosopopee
è unanimemente ritenuto il poeta italiano più vicino a
Fernando Pessoa e ai suoi eteronimi, per
sensibilità e per l’adesione all’idea di poesia come finzione.
Fabrizio Gifuni è il primo attore
a portare in teatro i versi di Caproni: «Quando
scriveva risparmiava il più possibile sul rumore delle parole... È
un autore che si distingue per asciuttezza e concretezza, per il
valore lessicale e musicale delle composizioni. Non a caso arriva
alla poesia dopo aver studiato musica, composto corali a quattro
voci e suonato il violino in un’orchestra. Ma non bisogna parlare
di musicalità dei suoi versi, piuttosto si tratta proprio di
musica, come le note sul pentagramma. Caproni conosceva benissimo
la metrica, che ha reinventato scrivendo versi».
Fabrizio Gifuni è uno degli attori più affermati
del panorama italiano, teatrale e cinematografico. Ideatore e
interprete di numerosi lavori fra i quali il pluripremiato progetto
Gadda e Pasolini, antibiografia di una nazione
(Premio Ubu nel 2010 come miglior spettacolo e miglior attore
dell’anno per L’Ingegner Gadda va alla guerra) - con la
regia di Giuseppe Bertolucci. Nelle ultime stagioni è stato
protagonista, al Piccolo di Milano, della Lehman Trilogy -
ultimo capolavoro di Luca Ronconi - e di Freud ovvero
l’interpretazione dei sogni, per la regia di Federico Tiezzi.
Al cinema e in televisione, circa quaranta i titoli, è stato
diretto, fra gli altri, da Gianni Amelio, Marco Tullio Giordana,
Liliana Cavani, Ridley Scott, Edoardo Winspeare, Paolo Virzì, Marco
Bellocchio, Paolo Franchi e Daniele Vicari. Rivelazione
europea al Festival di Berlino e Globo d’oro della stampa
estera nel 2002, tre volte Nastro d’argento (2003,
2014 e 2018), Premio Gianmaria Volontè nel 2012. Nel 2014
riceve il David di Donatello per il film Il capitale
umano. Per il lavoro svolto negli ultimi quindici anni sul
potenziale teatrale di importanti testi e autori della letteratura
italiana e straniera, gli viene assegnato nel 2014 il Premio
Napoli per la cultura italiana e, nel 2018, la Laurea Honoris
causa in Letteratura italiana, filologia moderna e linguistica
dall’Università degli studi di Roma Tor Vergata.
Lo spettacolo è sold out.
Info, biglietti e abbonamenti sul sito di Fondazione TPE
È possibile acquistare online i biglietti della
stagione.