Torino diventa Urban Escape Room con Il lato oscuro

Torino, 11/09/2019.

Torino diventa un gioco. Si può? Sì, con la prima Escape Room all’aperto di Torino: si chiama Il lato oscuro ed è una nuova idea per scoprire la città della Mole giocando e immergendosi al contempo in cultura, tradizioni e divertimento, di giorno e di notte.

L'idea è fi Wesen srl, il gioco si compone di novanta minuti alla ricerca di dettagli architettonici e storici sui quali cittadini e turisti difficilmente posano lo sguardo, su un percorso di 1,5 km che si snoda nel cuore della città.

Tradizionalmente l’Escape Room è un luogo chiuso da cui è possibile uscire risolvendo alcuni enigmi in un determinato arco di tempo. Ogni Room racconta una storia, ha un mistero da risolvere e i giocatori ne diventano i protagonisti.«Perché fermarsi a una stanza quando si può avere un’intera città? - spiega Marta Colangelo, fondatore di Wesen -. Il lato oscuro è un’urban escape room: abbiamo abbattuto gli spazi fisici per immergere i giocatori nella Torino Magica, consentendo loro di osservare la città con nuovi occhi e scoprire dettagli curiosi».

I giocatori vengono calati in una storia fatta di leggenda e realtà che parte da un luogo ricco di curiosità: Piazza Carlo Emanuele II, più nota come Carlina, nomignolo che, si dice,nel XVII secolo fu dato al duca di Savoia, per i suoi modi affettati. Qui ebbe sede laCasa di Carità, poi Regio Albergo di Virtù, l'istituto che aveva come missione l'insegnamento di un mestiere ai ragazzi più poveri. In piazza Carlina hanno vissuto Antonio Gramsci e altri nomi illustri. Sempre qui,durante l’occupazione francese, veniva posta la ghigliottina, e si narra che vi aleggi ancora lo spirito della “bela Caplera”, prima vittima della storica lama, adultera e assassina del marito.

In piazza Carlina i giocatori diventano esploratori e vengono guidati dal gioco in un panorama affreschi, elementi architettonici, particolari come un diavolo che fa la guarda all’attacco di un idrante… dettagli che si possono notare passeggiando, osservando l’ambiente a vari livelli: pavimento, altezza occhi, alzando lo sguardo verso l’alto.

Storia dell’urbanistica, dell’arte, passato, presente, leggende: tutto si mescola in una narrazione appassionante che tiene i giocatori “incollati” all’architettura, alle tradizioni, alla vita di Torino. Così la realtà supera la fantasia, perché la magia a Torino non è un gioco, è scolpita nelle facciate dei palazzi, nei monumenti, nelle fontane. L’Urban Escape Room è un modo diverso di guardare la città, è un'opportunità per vivere Torino da turisti pur abitandoci. Ma non è necessario essere di Torino per giocare, anzi, Il lato oscuro offre la possibilità di scoprire la città giocando, di giorno o di notte.

Abilità, capacità di osservazione, intuito e gioco di squadra sono gli strumenti per decifrare una catena di enigmi e risolvere il mistero. Queste caratteristiche, tipiche dell’Escape Room, hanno consentito di utilizzarla non solo come intrattenimento, ma anche come strumento di formazione aziendale, soprattutto per sviluppare competenze come il team work, il problem solving, la leadership.

Analogamente l’Urban Escape Room si presta a essere declinata su progetti formativi, infatti può essere organizzata anche per grandi numeri suddividendo i partecipanti in più squadre. Inoltre offre sviluppi particolarmente interessanti in termini di divulgazione, «può diventare una nuova forma di marketing territoriale - dichiara Marta Colangelo -. Contestualizzando la storia può trasformarsi in strumento di educazione civica, sociale, scientifica. Le sue potenzialità sono ampie: lo spazio in cui muoversi può essere un museo, un castello, un’azienda, un laboratorio … e può costituire un mezzo ideale per favorire dinamiche cooperative all’interno di gruppi, per consolidare legami in vari ambienti, ad esempio nel mondo della scuola, delle imprese, delle istituzioni».

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