40 anni di Slam a Genova, festa al Ducale con Marcello Lippi testimonial: le foto

Fabio Liguori
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L’installazione cubo di Settimio Benedusi esposta a Palazzo Ducale si può visitare fino a martedì 4 giugno (propogata).

Genova, 27/05/2019.

Genova in mostra. Attraverso i volti e gli sguardi di chi Genova la vive, la respira, la critica, attraverso l'entusiasmo dei genovesi, che in fondo amano la loro città più di ogni altra cosa. Così Slam, famosa azienda di capi d'abbigliamento ispirati al mare e alla barca a vela, ha voluto omaggiare la città in cui è nata in occasione dei 40 anni di Slam a Genova, attraverso una mostra che raccontasse i mille volti della città della Lanterna: da lunedì 20 a domenica 26 maggio 2019, infatti, i genovesi sono stati chiamati a passare da Palazzo Ducale per farsi fotografare da Settimio Benedusi, il noto fotografo imperiese faccista, come lui ama definirsi. I volti dei partecipanti, compreso quello del Sindaco Marco Bucci e del Presidente della Regione Giovanni Toti, sono stati in esposizione fino a domenica 26 maggio. 

La festa di compleanno di Slam a Genova si è svolta venerdì 24 maggio, nella cornice di Palazzo Ducale, per un momento di grande impatto emotivo, con tanti amici del marchio e ospiti illustri, tra cui il grande testimonial di Slam, Marcello Lippi, legato a Genova dai ricordi indimenticabili alla Sampdoria e dal suo stretto rapporto con il mare. Marcello Lippi è anche Presidente della Onlus Insuperabili, che aiuta i ragazzi disabili a superare le proprie difficoltà attraverso lo sport.

Presenti alla festa di Genova anche il Sindaco della città Marco Bucci, Ilaria Cavo Assessore regionale ligure alla Comunicazione, alla Formazione e alle Politiche giovanili e Culturali ed il Direttore di Palazzo Ducale Serena Bertolucci. Più di 200 persone sono intervenute a festeggiare lo storico brand da sempre legato al mare.

«Ho tantissimi ricordi legati alla città di Genova - racconta l'ex ct della Nazionale Marcello Lippi - La maggior parte della mia carriera sportiva è legata a Genova: a partire dall'inizio, all'età di 15 anni, con tante speranze, passando attraverso l'evoluzione nel settore giovanile fino all'arrivo nella prima squadra. Poi le indimenticabili nove stagioni da capitano della Sampdoria, fino a diventare allenatore nelle giovanili della Samp nel 1982. E poi a Genova ho conosciuto mia moglie, sono nati i miei figli, Genova non può che essere una parte molto importante della mia vita».

Un legame forte quello tra Slam a Marcello Lippi, all'insiegna del mare, dello sport e della solidarietà: «A legare me e Slam è sicuramente il mare, del quale sono innamorato in tutte le sue espressioni, essendo di Viareggio. Conosco l'azienda da tanti anni e ho sempre vestito prodotti Slam. E infine mi piace molto che Slam sia vicino al progetto Insuperabili, per aiutare ragazzi disabili con una grande passione per il calcio, con grande voglia di imparare e migliorarsi».

Da uomo di calcio, Marcello Lippi esprime poi parole di ammirazione e supporto per la nuova Nazionale Italiana di Calcio allenata da Roberto Mancini: «È una nazionale composta da giovani promettenti, che insieme danno un senso di appartenenza e compattezza importante. Mancini è stato bravo nel costruire una nuova squadra, c'era bisogno di un cambiamento. Sono sicuro che questa nuova Italia regalerà soddisfazioni».

«I genovesi sono gli assoluti protagonisti della mostra I Am Genova - spiega Luca Becce, Amministratore delegato di Slam - L'azienda ha deciso di celebrare la città nella quale è nata 40 anni fa, è un'operazione umile e intelligente. L'azienda è cambiata in questi ultimi anni, sviluppando il proprio prodotto, ma mantenendo intatto il suo dna: rimane legata a Genova per il senso di apertura verso il mondo che questa città rappresenta».

«Non è un'operazione commerciale quella di Slam ma è un vero e proprio regalo alla città - spiega il fotografo Settimio Benedusi - Da ligure, avevo il timore che i genovesi non rispondessero con entusiasmo a questa iniziativa e invece mi hanno sorpreso, proponendosi in tantissimi per farsi fotografare, è stato commovente: in fondo, ogni faccia racconta una storia e l'umanità di Genova. Sono orgoglioso di aver preso parte a questo progetto».

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