Lavorazione della pietra: dal passato al presente

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Magazine, 12/03/2019.

Quella della lavorazione della pietra, specialmente di quella da costruzione è una storia lunghissima. Fino alla metà dell'Ottocento, ovvero fino alla prima rivoluzione industriale non esistevano macchinari, ma era in vigore la sola lavorazione manuale. Solo in seguito sono stati introdotti macchinari adatti a diverse operazioni allo scopo di offrire maggiore sicurezza sul lavoro e la riduzione dei tempi di esecuzione.

La lavorazione manuale

In origine il materiale lapideo era cavato in blocchi e le tecniche estrattive potevano variare in base alla natura e alla giacitura della roccia. Le due tecniche di estrazione principali consistono nella realizzazione di cave a cielo aperto, oppure a galleria. La coltivazione in galleria è sicuramente più problematica a causa dei diversi problemi da affrontare e dovuti al tetto delle gallerie stesse. Basti pensare allo smaltimento delle acque del fronte di cava.

La separazione dei blocchi dal monte dipende interamente dalle condizioni di giacitura. Laddove possibile ancora oggi si sfruttano i giunti naturali, ovvero le fessure nelle rocce magmatiche o le stratificazioni per le rocce sedimentarie, aprendoli con cunei battuti da mazze. Nel momento in cui si presenta l’esigenza di estrarre grandi blocchi, si procede a seconda della natura della roccia.

I blocchi di varie dimensioni vanno suddivisi in pezzi più piccoli attraverso procedimenti di spaccatura o segagione a seconda della natura geologica della roccia. L’occhio esperto di un professionista ad esempio riconosce subito nelle rocce magmatiche le direzioni lungo le quali la roccia si divide più facilmente rispetto ad altre direzioni.

I pezzi ottenuti nelle varie dimensioni venivano lavorati già presso la cava anche in antichità. Si procedeva alla sbozzatura fino a potare a compimento il risultato desiderato per forma e aspetto superficiale. Nei tempi antichi si utilizzavano molti tipi diversi di strumenti per lavorare la pietra come: la subbia (o punta), su grandi estensioni; lo scalpello, su piccole superfici piane; la gorbia, per piccole superfici curve. Per lo sbozzo delle pietre tenere si utilizzano anche oggi: asce; scalpelli a taglio largo o pialle.

La lavorazione in tempi moderni

Oggi per lavorare la pietra si dispone di tutt’altri strumenti, molto più avanzati, pratici e comodi da utilizzare. Un esempio possono essere le frese a ponte  che usano dischi diamantati oppure le macchine CNC che lavorano la pietra tramite frese diamantate collegate agli elettromandrini tramite i cosiddetti coni porta utensili per CNC, che permettono tagli precisi, veloci e senza rischio di infortuni per l’operaio.

Con i moderni strumenti è possibile lavorare la pietra per ottenere qualsiasi forma.

  • Lastre: hanno solitamente grandi dimensioni rispetto allo spessore e possono essere ottenute con due metodi differenti: per segagione o a spacco. Col primo metodo si ottengono elementi perfettamente regolari e modulari, col metodo a spacco si ottengono invece elementi di forma, dimensioni e spessore variabili.
  • Pannelli: sono elementi in strati sottili che vengono applicati a supporti rigidi di vario genere che vengono utilizzati per rivestire vaste superfici di marmo o granito.
  • Piastrelle: utili per fare rivestimenti in abitazioni o uffici, ma vengono utilizzate anche nelle facciate di palazzi.

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