Al cinema un film su Ponte Morandi: la tragedia di Genova tra fiction e fumetto

Fabio Giovinazzo/Facebook

Genova, 27/02/2019.

Il dolore del crollo di Ponte Morandi a Genova lascia lentamente spazio a solidarietà e ricordo. Lo sguardo basso che ha accompagnato i cittadini della Superba nei giorni successivi al 14 agosto 2018, in cui hanno perso la vita 43 persone, si trasforma in uno sguardo di speranza, in avanti, verso il futuro, mentre musica e cinema aiutano a non dimenticare e a superare quello che è stato. Dopo C'è da Fare, la canzone di Paolo Kessisoglu per Genova, anche il cinema racconta Ponte Morandi con il film-documentario Il Ponte della vergogna del regista Fabio Giovinazzo, prodotto da Nerofumo Prods & Actions e da Capra Pictures. Il film sarà terminato a breve.

«L'idea di un film-documentario sul crollo di Ponte Morandi a Genova è arrivata per caso, da una provocazione - spiega il regista del film Fabio Giovinazzo - Mi piace suscitare reazioni, dare uno scossone per creare nuovi stimoli, così un giorno ho creato e postato sui social una locandina di un possibile film, senza pensare davvero ad una sua realizzazione. Ma la provocazione sui social ha suscitato in breve tempo suggestioni, domande, commenti. Così ho deciso di realizzare davvero un film-documentario per raccontare la tragedia di Ponte Morandi».

Spazio a simboli ed evocazioni nel film documentario di Giovinazzo: «Ho giocato molto sul simbolismo nel dirigere il film e mi piaceva l'idea di riunire in questa pellicola tanti linguaggi diversi, da quello del documentario, con video, filmati di repertorio e riprese ufficiali del crollo, al linguaggio narrativo della fiction, fino ad arrivare al linguaggio del fumetto, con immagini e disegni che compaiono nell'opera. Il film può, in un certo senso, essere letto e interpretato come un esperimento immaginifico. Ma non solo: per la realizzazione del film su Ponte Morandi ho voluto incontrare personalmente e intervistare chi quel dramma l'ha vissuto davvero, per guardare con i loro occhi ciò che è accaduto e raccontarlo. Il dolore sarà protagonista del film, quello di chi abitava nella cosiddetta zona rossa, di chi ha perso la casa e ha ancora nella testa e nelle orecchie il rumore del crollo del ponte».

Attorno al racconto del crollo del Ponte ruota la storia dell'ingegner Morandi e quello del ponte da lui ideato, dalla progettazione fino al 14 agosto: L’attore Marco Tulipano, in un pregevole gioco attoriale interpreta un Morandi senza tempo; l’attrice Simona Garbarino è protagonista recitando un testo da lei stessa scritto, tra immagini esplicative del ponte con i suoi arti spezzati; e ancora sono presenti gli attori Andrea Benfante e Anna Giarrocco, eccellenti in un episodio drammatico di pura fiction».

Il film-documentario su Ponte Morandi non è la prima esperienza nel cinema per Fabio Giovinazzo, che conta dietro di sè un gran numero di pellicole: «Il mio debutto da regista risale al 2012 quando ho trasformato in immagini il pensiero del poeta Edoardo Sanguineti nel film Kinek ìrod ezt? Ho poi diretto il Monologo di Palinuro, documentario sulla vita di un quasi-centenario, all’interno di una casa di riposo per ex marinai a Camogli. Sempre come regista ho portato a termine il film L’Arte del Fauno, storia di un moderno Charlot, quindi il documentario Bob, che racconta la vita di Roberto Quadrelli, vincitore del Premio Tenco e a breve distribuito in dvd. Ora sto lavorando ad un film sulla poesia di Claudio Pozzani, L'anima nel ventre. Prodotta da Nerofumo Prods & Actions e da Capra Pictures, l'opera tra non molto sarà libera di concedersi ai vostri occhi».

Di Fabio Liguori

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